PARTE TERZA - Capitolo 4 (III, prosegue...)

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   La morte di Ellen aveva procurato al marito un'improvvisa perdita di stimoli; nulla lo interessava in modo vivo come una volta, tanto meno la vicinanza di persone che avrebbero continuamente chiesto di sua moglie. In quella settimana Dave aveva persino raffreddato i rapporti anche con la suocera e la cognata, dialogando poco con loro, e cercando di nascondere il più possibile le proprie sensazioni. Dave si stava sottoponendo, quasi involontariamente, ad un isolazionismo apatico; non che quella situazione lo facesse stare meglio, ma per lo meno non lo innervosiva ulteriormente. Pertanto, l'idea di passare il capodanno con qualcuno non era stata nemmeno lontanamente contemplata.

   <<Scusatemi, ma non me la sento. Preferisco starmene ancora un po' da solo. Spero solo che non ne abbiate a male.>>

   Dopo tutto era perfettamente inutile mentire sui motivi del rifiuto. Dave non pretendeva compassione o falsa condivisione del suo dolore, voleva solo rispetto per le sue decisioni. Si rendeva conto che anche Dolly e Dorothy stavano provando qualcosa di simile, eppure... eppure Ellen era tutto per me.

   Dall'altra parte della linea, con voce quasi rassegnata, la ragazza tentò senza molta convinzione di contrattaccare:

   <<Ne sei proprio sicuro?>>

   <<Sicuro.>>

   <<Ricordati che se dovessi ripensarci, sai benissimo che puoi venire qui in qualsiasi momento. D'accordo? Ciao.>>

   <<Va bene, ciao.>>

   Con il suo tipico rumore ovattato e ritmico, il telefono segnalò la conclusione della telefonata.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora