La morte di Ellen aveva procurato al marito un'improvvisa perdita di stimoli; nulla lo interessava in modo vivo come una volta, tanto meno la vicinanza di persone che avrebbero continuamente chiesto di sua moglie. In quella settimana Dave aveva persino raffreddato i rapporti anche con la suocera e la cognata, dialogando poco con loro, e cercando di nascondere il più possibile le proprie sensazioni. Dave si stava sottoponendo, quasi involontariamente, ad un isolazionismo apatico; non che quella situazione lo facesse stare meglio, ma per lo meno non lo innervosiva ulteriormente. Pertanto, l'idea di passare il capodanno con qualcuno non era stata nemmeno lontanamente contemplata.
<<Scusatemi, ma non me la sento. Preferisco starmene ancora un po' da solo. Spero solo che non ne abbiate a male.>>
Dopo tutto era perfettamente inutile mentire sui motivi del rifiuto. Dave non pretendeva compassione o falsa condivisione del suo dolore, voleva solo rispetto per le sue decisioni. Si rendeva conto che anche Dolly e Dorothy stavano provando qualcosa di simile, eppure... eppure Ellen era tutto per me.
Dall'altra parte della linea, con voce quasi rassegnata, la ragazza tentò senza molta convinzione di contrattaccare:
<<Ne sei proprio sicuro?>>
<<Sicuro.>>
<<Ricordati che se dovessi ripensarci, sai benissimo che puoi venire qui in qualsiasi momento. D'accordo? Ciao.>>
<<Va bene, ciao.>>
Con il suo tipico rumore ovattato e ritmico, il telefono segnalò la conclusione della telefonata.
STAI LEGGENDO
UN DOLORE OSCURO
HorrorLibro selezionato per la pubblicazione con DZ EDIZIONI di Roma. www.dark-zone.it https://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=giuseppe+calzi Vincitore del premio Debutto di...