PARTE SECONDA - Capitolo 9 (VII, prosegue...)

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   Ellen rimase allibita e fulminò con gli occhi la ragazza che le stava di fronte. Dave, la cui reazione dinanzi ad atteggiamenti villani era sempre stata altrettanto poco raffinata, vibrò una manata nell'aria e ringhiò:

   <<Gli dica di non sparare stronzate.>>

   Provato? Tornare un altro giorno? Ma siamo fuori di testa?

   La giovane donna indietreggiò di un paio di passi, temendo che quel gesto inconsulto potesse essere destinato a lei. Il sorriso sulle sue labbra scomparve, lasciando il posto ad una gelida espressione di smarrimento.

   <<Dottore, temo proprio di no.>> aggiunse la donna intimorita, parlando nel telefono cellulare.

   Dave, che serrava ancora i pugni lungo i fianchi, ed Ellen, dal cui volto trapelava tutta la sua indignazione, non riuscirono a sentire la risposta della voce dall'altra parte del collegamento telefonico.

   Poco dopo l'impiegata li condusse attraverso quell'edificio, che sembrava più una reggia del re Sole che una clinica, fino all'immenso studio del direttore. Sulla porta di entrata campeggiava un'altra targhetta hollywoodiana, recante nome e cognome del dottore.

   <<Megalomane, farabutto e parecchio stronzo, come prima impressione.>> concluse ad alta voce Dave.

   L'attesa si protrasse ulteriormente, e quando finalmente Trevor Daniels li raggiunse, la tensione era fin troppo palpabile.

   L'antipatia fu reciproca, di quelle a prima vista. Probabilmente il medico era stato informato della reazione che aveva avuto Dave, a proposito della proposta di rimandare l'incontro.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora