PARTE SECONDA - Capitolo 6 (II, prosegue...)

632 143 6
                                    

   Non ci volle ancora molto per arrivare alla periferia meridionale di Quebec; subito dopo la frontiera, il flusso di automobili si era fatto di nuovo regolare. Solo a quel punto Dave svegliò delicatamente Ellen.

   <<Come va la tua testa? Stai un po' meglio?>>

   La donna si sentiva un po' intontita, ma decisamente più riposata e tranquilla.

   <<Per il momento mi sembra di stare meglio; mi sento solo un pochino stordita. E tu? Come è stato il viaggio? Ti vedo affaticato, hai le occhiaie.>> lo interrogò la moglie sfiorandogli delicatamente il viso con le dita.

   <<Non preoccuparti, stai tranquilla. Dopo tutto, il viaggio non è stato per niente duro.>>

   In breve rintracciarono l'indirizzo indicato loro dal dottor Leopold: fu molto più facile del previsto. Quel Roger Leopold veniva considerato dall'intera comunità medica locale il più preparato ed efficiente oncologo canadese. La sua fama era ben nota anche a livello internazionale.

   Il dottore collaborava con parecchi istituti sparsi in tutto il mondo, ma la sua attività principale si concentrava prevalentemente in proprio, in quella enorme ed attrezzata villa che gestiva con l'aiuto di poche persone fidate. Quella costruzione, come magnificenza ed imponenza, non aveva nulla da invidiare alla Casa Bianca; come dotazioni tecniche, poteva competere con centri specializzati di primo ordine e ben più rinomati, quelli di Bethesda e di Boston in primo luogo.

   Parcheggiarono l'auto in uno degli appositi spazi ed entrarono nell'imponente struttura medica.

   I coniugi Metzelder furono accolti da una distinta donna bruna sulla quarantina, che li prese in consegna nel grande e silenzioso atrio di ingresso.

   <<Buongiorno. Se non sbaglio voi siete Dave ed Ellen Metzelder, ed avete un appuntamento con il dottor Leopold tra pochi minuti.>>

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora