Te lo prometto

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Arriva in macchina e appena salgo mi chiede dove sia Mario.
"Lascia stare" gli rispondo fredda.
"Ahia... per chiamare me, è grave..."
"Abbiamo litigato"
"Wow per una volta non c'entro io"
"Vero" mi sforzo di ridere.
"Scusami per l'altro giorno, non ero in me"
"È tutto ok Nicolò però ora corri perché non sto bene" gli dico e lui parte subito.
"Ehi stai tranquilla" mi mette una mano sulla gamba accarezzandola e io ripensando all'altro giorno mi pento subito di averlo chiamato.
Mi auto convinco di non aver avuto altra scelta, il mio orgoglio mi ha costretta a non chiedere aiuto a Mario.
Arriviamo al pronto soccorso e mi avvertono che è arrivato il momento, la bimba è prematura ma se rimane ancora nella mia pancia rischia di morire, siamo in corsa contro il tempo
Vedo Mario correre dentro la mia stanza e abbracciarmi appena mi vede.
"Piccola scusami non dovevo andarmene"
"Fa niente"
"Perché non mi hai chiamato?"
"Non volevo disturbarti, come lo hai saputo?"
"Nicolò ha ancora un po' di sale in zucca a quanto pare"
"Non doveva dirtelo"
"Dai scema, sapevi che sarei corso, perché hai chiamato Nicolò?"
"Te l'ho detto, non volevo forzarti"
"Beh sta per nascere mia figlia, almeno potevi avvisarmi"
"Beh ora ne hai due tanto"
"Smettila, niente potrebbe cambiare l'amore che provo per voi"
"A proposito, potrebbe non farcela"
"Cosa??"
"Già..."
"Cazzo, no"
"Beh per una figlia persa ne hai trovato un altro no? A te che importa tanto"
"Senti, so che è il tuo modo di proteggerti che ti spinge a rifiutare chiunque in questo momento, ma ti prego, sono io, permettimi di starti vicino e smettila di darmi contro"
"Mario tu non hai idea del legame che ho instaurato con questa bambina e nemmeno l'ho mai stretta tra le mie braccia, il solo pensare di poterla perdere mi uccide, tu non lo sai cosa vuol dire"
"Hai ragione, non l'ho portata io dentro di me, ma ormai mi sono abituato al pensiero di costruire una famiglia con te, non l'ho portata dentro di me, ma anche io come te sono innamorato dell'idea di prenderla in braccio e non perdermi nemmeno un istante della sua vita, credimi, sognavo il momento in cui l'avremmo finalmente vista da quando mi hai detto che eri incinta, ho paura, per cui ti prego, se non ce la facesse soffrirei anche io, se davvero non vuoi che io ti stia vicino, fallo per me, perché anche io come te non riuscirei ad accettarlo"
"Scusa... ok... scusami"
"Pace? Posso abbracciarti"
"Si, vieni qui" spalanco le braccia lasciandomi stringere.
"Come stai?" Mi chiede baciandomi la fronte.
"Male, tu?"
"Anche io, litigando con te ancora di più"
"Scusami"
"Fa niente, ora pensiamo positivo però, se tutto va bene manca poco" cerca di tranquillizzarmi.
"Già..."
"Ehi?" Interrompe il silenzio che si è creato.
"Posso assistere al parto?"
"Davvero?" Sorrido pensando non volesse.
"Si, ecco, se vuoi"
"Certo" gli dico prendendogli la mano e incrociando le sue dita alle mie.
Il tempo non passa mai e ancora nessuno viene a chiamarmi.
"Baby puoi muoverti?"
"Si, perché?"
"Ok, allora" si alza e prende il telefono poggiandolo sul mio comodino.
"Principessa mi concede questo ballo?" Mi sorride porgendomi la mano.
Mi alzo ridendo e lui mi stringe a se muovendoci su un lento.
Nascondo il viso contro il suo collo cercando di non piangere e lui notandolo mi riempie di baci.
Finisce la canzone e rimaniamo lì in mezzo alla stanza abbracciati.
"Qualunque cosa succederà, promettimi che resteremo uniti e affronteremo tutto insieme"
"Te lo prometto amore mio, tu ti prego non lasciarmi, sai come allontano le persone, sai che so essere cattiva, ma ti prego non andartene"
"Lo so, ma sono ancora qui e ci rimango"
"Grazie"
Ci interrompe un'infermiera che mi dice che è arrivato il momento, ma alla richiesta di Mario di essere presente gli risponde che la situazione è delicata e sarebbe d'intralcio.
"D'accordo, ehi piccola, sono qui, vi aspetto" mi fa un sorriso rassicurante prima di baciarmi con passione.
"Torno con lei, te lo prometto"

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