MARIO'S POV
Mi sveglio con lei accanto che ancora dorme, la stringo a me nonostante sia girata dall'altro lato e le bacio una spalla scoperta rimboccandole le lenzuola.
"Buongiorno" mi sussurra girandosi e stiracchiandosi prima di prendermi il viso tra le mani e darmi un lungo bacio.
"Ciao piccola, buongiorno"
"Per che ora dobbiamo partire?"
"Abbiamo il treno alle 14, se vuoi passare da Nicolò forse è il caso di alzarsi"
"Hai ragione, però rimaniamo ancora un po' qui" mi trattiene lasciandosi abbracciare e posando la testa sul mio petto.
"Ok ma non riaddormentarti" la prendo in giro facendole il solletico.
"No, prometto che non lo farò, ma lasciami in pace, sto bene così"
Le bacio la testa coccolandola ancora un po' prima di alzarmi a preparare la colazione.
Compare sulla porta della cucina con la mia maglietta addosso e i capelli arruffati mentre sbadiglia e penso sia bella anche così.
"Oggi abbiamo bisogno di attenzioni" mi dice prendendomi per un braccio e attirandomi a sé.
"Anche il caffè" le rispondo.
"Mmmh io di più"
"Ah si?" Quando finalmente è pronto la prendo per i fianchi per sollevarla e farla sedere sul piano cottura.
"Così va meglio?" Le dico baciandola.
"Molto" mi sposta i capelli dal viso guardandomi negli occhi e accarezzandomi il viso, soffermandosi sulle mie labbra con le dita, che le bacio delicatamente prima di sollevarla la maglietta e riempirla di baci.
"Ti voglio" mi dice mordendosi il labbro e inarcando la schiena mentre le bacio il collo.
"Qui?"
"Si cazzo" ride abbassandomi i boxer mentre entro dentro di lei.
Ho sempre paura di far male a lei o al bambino e sto attento cercando di capire se provi dolore, mentre affondo dentro di lei fino a farla venire.
Rimane abbracciata a me sorridendo mentre la riempio di coccole.
"È stato bellissimo" mi dice con la voce spezzata, mentre le tremano ancora le gambe.
"Ti amo da impazzire piccola"
"Anche io baby, ti amo tantissimo"
"Dovremmo andare" le dico cercando di convincere più me che lei.
"Non riesco a reggermi" ride cercando di scendere, ma non trovando supporto sulle gambe.
La prendo in braccio e la porto in bagno per fare la doccia insieme.
La aspetto in camera mentre si trucca e aggiusto le valigie così da essere pronte per quando dovremo partire.
"Pronta?" Le chiedo quando torna a vestirsi, infilando i primi vestiti rimasti fuori che trova ed infilando gli altri da un'apertura della zip della valigia, forzandola.
"Si, andiamo" mi bacia.
Chiamo un taxi per andare in clinica da Nicolò e la aspetto nel giardino, passo una mezz'oretta a guardare il telefono e ammetto che la situazione mi mette ansia, cerco di mantenere la calma ma vedendo che ci mette troppo tempo e il treno parte tra poco più di un'ora, salgo a vedere cosa stia succedendo.
Mi faccio indicare la porta, ma mi soffermo un attimo prima di entrare.
"Nicolò no, tutto ciò è sbagliato, non puoi... non possiamo... Mario è sotto che mi aspetta, lo amo, sai che se non ci fosse stato lui sarei di nuovo tra le tue braccia ma no, non posso"
