Prendo in mano il telefono e guardo di nuovo la foto.
"Ciao amore, prima di farla finita dovevo dirti alcune cose che non avrò modo di dirti a voce, perdonami se in questo periodo sono stata impossibile, perdonami se non sono riuscita a dimostrarti ciò che provo per te e perdonami se ti ho reso la vita difficile senza pensare che anche tu stessi soffrendo.
Non riesco ad accettare l'idea di aver perso qualcosa a cui tenevo e questo mio comportamento mi ha portato via anche te.
Mi dispiace non poterti dare la famiglia che tanto avresti desiderato, vederti con loro mi spezza il cuore, vorrei esserci io, vorrei che tu guardassi me come guardi lei e che fossi il padre perfetto per nostra figlia e non per qualcun altro, dall'altro so che te lo meriti, perché meriti tutta la felicità di questo mondo e spero che non vedermi più possa permetterti di ottenerla.
Non ce l'ho con te, ti capisco, ho sempre pensato di non meritarmi qualcuno come te e questa situazione mi fa sentire ancora più inutile, sappi che anche se non sono riuscita a dimostrartelo, ti ho amato, ti amo, tanto, vorrei essere riuscita a fartelo capire e invece ho sempre messo muri tra di noi senza permetterti di entrare davvero nella mia vita, meriti tanto di più e spero che lei possa dartelo. Addio"
Esito prima di premere invio con le mani tremanti.
Il desiderio di finirla qui mi tormenta, mi giro e mi rigiro un coltello tra le mani passandomi la lama sulla pelle per vedere che effetto faccia, senza il coraggio di dare un colpo deciso in prossimità delle vene.
Prima che io mi decida a farlo lo ritrovo a casa che corre dentro cercandomi e venendo verso di me.
"No baby non farlo, hai frainteso tutto"
"Mario lasciami in pace"
"No! Ti prego, lascia quel cazzo di coltello e ascoltami, non ti ho tradita, non ho la minima intenzione di farlo, sto solo cercando di capire se è davvero mio figlio, ora dammi quel coltello ti prego"
Strattona la mia mano sperando che io molli la presa ma come finalmente riesce a prenderlo la lama finisce per sfiorargli il viso lasciandogli un taglio leggero sulla guancia.
"Cazzo Mario stai bene?" Lo abbraccio stretto iniziando a piangere.
"È solo un taglio, tranquilla"
"Ora te lo disinfetto, davvero scusami, è colpa mia"
"Piccola smettila, va tutto bene"
Lo abbraccio di nuovo lasciandolo senza parole, ma poco dopo mi prende per i fianchi e mi stringe a sé.
"Non mi lasciare ok? Senza di te uscirei pazzo"
Mentre gli passo l'alcol sulla ferita lo guardo negli occhi.
Ancora non finisco che mi ritrovo le sue labbra contro le mie e non resisto, azzerando la distanza.
"Facciamo pace?" Mi sussurra contro le labbra.
Annuisco accarezzandogli la guancia sana e riprendo a baciarlo con passione, piano piano mi lascio andare, gioco con i suoi capelli mentre mi solleva incrociando le mie gambe alla sua vita.
"Non avevi detto niente baci?" Mi sorride
"Infatti, lo avevo detto, ora hai qualcosa in contrario ai baci?"
"No no, va benissimo" ride.
Allontano il viso dal suo per guardarlo negli occhi, è stanco, questa situazione lo ha distrutto e mi rendo conto che è stato malissimo per colpa mia e nonostante ciò mi è rimasto affianco, mi sento terribilmente male per lui e realizzo che tutto ciò che gli ho detto per ferirlo non se lo sarebbe meritato.
"Mario"
"Dimmi" mi scosta una ciocca di capelli dal viso.
"Non è vero che Nicolò è meglio di te, non vi scambierei per nulla al mondo, grazie per essere come sei e grazie per starmi vicino nonostante tutto"