Chiamo Mario totalmente in panico per chiedergli spiegazioni, ma non mi risponde.
Sono straincazzata quando mi arriva in ufficio una rosa con un biglietto.
"Ciao amore, scusami per prima, hai ragione, New York mi sta facendo male, ma sono ancora in tempo per non farmi prendere troppo dalla situazione, infatti stasera non vado da nessuna parte, ma posso portarti a cena fuori? Ho trovato un posto carino che dovrebbe piacerti"
La cosa mi fa incazzare ancora di più dopo aver scoperto di lui e Maya.
Non rispondo alle chiamate di Mario e per la rabbia non faccio nemmeno pausa.
Quando finalmente torno a casa, smonto tutto il suo entusiasmo mentre viene ad aprirmi super preso bene.
"Perché non ci inviti quella a cena no? Tanto io non ci sono" Gli dico super infuriata.
"Ma che dici?"
"Mario non dirmi cazzate su, smettila, non ti riconosco più, almeno abbi il coraggio di ammetterlo, o eri talmente ubriaco da non ricordarti?"
"Amore non so di chi tu stia parlando" ride tranquillo
"Maya, la mia collega"
"E che ti avrebbe detto?"
"Non so, dimmelo tu cosa è successo"
"Ieri sera c'era anche lei, mi è venuta a parlare e ha provato a baciarmi, ma l'ho rifiutata, non mi sembrava così importante"
"Che coglione Mario" lo guardo schifata.
"Ma che problema hai con me?"
"Te la sei scopata?"
"Cosa? No!"
"Mario dimmi la verità"
"Te lo giuro"
"Sei diventato come tutti gli altri" gli lancio un'occhiata e me ne vado.MARIO'S POV
"Dove vai?" Le chiedo quando la vedo dirigersi alla porta con un vestito che le evidenzia anche troppo le curve e che le sta davvero bene.
"Sono fatti miei"
"No, sono anche miei"
"Rilassati, vado ad una festa"
"Ah? Con me non saresti voluta venire"
"Hai ragione, devo divertirmi di più"
"Mi raccomando"
"Che c'è? Tu fai quello che ti pare e io devo comportarmi bene?"
"Non faccio quello che mi pare, ti prego vieni qui dai"
"Mario non ti credo, non riesco a crederti, non ti riconosco, non so più se tu stia mentendo o meno, non sei più quello che conoscevo"
"Sono sempre io, credimi"
"Non ce la faccio"
"Comunque sei davvero bellissima"
"Non mi aspettare sveglia" sbatte la porta dietro le spalle.Rimango sveglio a guardare la Tv e non avendo notizie da lei sono in ansia, provo a scriverle o chiamarla, ma non risponde.
Sono le 4 e stranamente ricevo una chiamata da Gionata.
"Dimmi? Tutto bene?"
"Si, c'è la tua ragazza qui, tutto bene? Ti conviene venirla a riprendere prima che vada in coma etilico"
"Accompagnami in bagnooo devo andare in bagno daiii, ci divertiamo" sento lei pregarlo e poi ridere.
"Mandami la posizione, Gionata non provarci con lei!"
"Mario è da quando ha iniziato a bere che parla solo di te e non me la farei mai così come sta, nemmeno se ne rende conto, sarebbe violentarla"
"Grazie..."Mi vesto e chiamo un taxi per arrivare sul posto.
Li cerco tra la folla e quando li trovo preferirei non vederli.
Lei che si struscia a tutti e Gionata che prova a portarla via mentre mani di sconosciuti le si posano sul culo e senza che lei dica niente.
"Andiamocene" la trascino via.
"Nooo mi stavo divertendo"
"Io no, muoviti"
Sono incazzato nero e non le rivolgo parola per tutto il tragitto fino a casa.
Appena siamo dentro scoppia a piangere mentre mette il pigiama.
"Sei uno stronzo, rivoglio il mio ragazzo di sempre"