"Cosa c'è?" Mi guarda indicandomi il mio telefono, insospettito dalla mia espressione preoccupata.
"Ma niente, dai mangia" fingo di scherzare, sporcandogli la faccia con la maionese del mio panino.
"Dammi il telefono"
"Lo stavo mettendo via"
"Ohi, non costringermi"
"A cosa?"
"Questo" inizia a farmi il solletico, scoppio a ridere e cerco di resistere ma quando mi arrendo mi ruba il telefono.
Sa la mia password, per cui ci mette poco a sbloccarlo e vedere che gli stavo nascondendo i video delle riprese sotto casa di Gionata, in cui c'è palesemente Mario che lo riempie di botte.
"Mario mi dispiace"
"Che c'entri tu?"
"Non è giusto che ti odino per colpa mia"
"Non è colpa tua"
"Si invece..."
"Senti piccola, a me non me ne importa nulla, possono inventarsi quello che vogliono, ma tanto sono io ad avere ragione"
"Senti, non mi interessa, io caccio gli screen delle minacce, non mi importa che possano avere il video"
"No, non devi farlo"
"È l'unico modo Mario"
"Non mi piace il fatto che vada in giro un video di te con un altro"
"E cosa vuoi fare? Rifarlo e fingere che sia quello?" Scherzo al limite del pianto.
"No, non postare nulla"
"Davvero? E perché lo stavi menando? Per quegli screen?"
"Allora postiamo solo le minacce e copri il video"
"Ok, non voglio che tu passi per una cattiva persona, sei il ragazzo più buono che io conosca, non possono farti questo" mi sporgo ad abbracciarlo.
"Davvero, non me ne importa"
"Manco un po'?" Gli do un bacio sulla guancia.
"Poco, l'importante è che non tocchino te"
Torniamo a casa e sento che qualcosa non va.
Prendo per mano Mario mentre entro trascinando la mia valigia.
La porta non era forzata ma un'improvvisa ansia mi assale.
"Mario è entrato qualcuno in nostra assenza"
"Baby la porta era chiusa, stai tranquilla"
"Lo so ma...."
"Sei paranoica?" Scherza abbracciandomi.
"No, è solo... niente lascia perdere"
"Vieni qui" mi dice accarezzandomi una guancia.
"Scusa" sussurro baciandogli il collo.
"Scusami tu, dovrei farti calmare in un modo migliore" mi prende in braccio sollevandomi dalle gambe.
Rido reggendomi alle sue spalle.
Mi spoglia lentamente, mentre mi lascia baci ovunque mettendomi a mio agio.
Mi siedo sul letto e lo guardo negli occhi sbottonandogli i pantaloni.
Non sposto lo sguardo da lui mentre lo prendo fino in fondo, mi regge i capelli spingendomi delicatamente contro di lui e continuo finché non mi sposta stringendomi una mano al collo ed entrando dentro di me.
Mi reggo al suo braccio mentre lo imploro di continuare, quasi non respiro, ma sa quando fermarsi per rendere il tutto piacevole, mi lascio andare, vengo sotto le sue spinte, ma quando mi sdraio affianco a lui noto sulla mensola una lucetta che non c'è mai stata.
"Mario quella cos'è?" Gliela indico con la voce tremante.
Scatta in piedi per controllare e quando si ritrova una mini videocamera in mano mi guarda quasi in lacrime.
"Non è possibile"
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