Sigarette

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LOL'S POV
Mi sveglio in preda al panico e spero di aver sognato.
"Mario dov'è nostra figlia?" Insisto vedendo che non risponde.
Alza lo sguardo e mi fissa con gli occhi carichi di lacrime scuotendo la testa.
Fisso un punto indefinito del muro di fronte a me senza riuscire a dire nulla.
"Come stai?"
Non gli rispondo, non ho voglia di parlare, non ho voglia di mangiare, non ho voglia di fare nulla.
"Che è successo in sala operatoria? Perché ti hanno ridotto così?"
Guardo Mario e non rispondo, non riesco a parlare, non mi va.
"Ti prego parlami" mi dice con la voce spezzata, vorrei abbracciarlo, ma non ci riesco, non riesco a muovermi, sono bloccata emotivamente e fisicamente.
Guardo i lividi sulle mie braccia e non ricordo nulla, non ricordo cosa sia successo e onestamente nemmeno mi importa.
Vengono a farmi dei controlli e cacciano Mario.
"Cosa è successo?" Chiedo all'infermiera che in risposta tace, mi fa un prelievo e mi mette qualcosa nella flebo prima di andarsene senza dirmi niente.
Appena arriva Mario mi scanso nel letto per fargli spazio, senza parlare mi prende la mano e incrocia le dita alle mie portandosele alle labbra.
Non parla manco lui, o se prova a chiedermi qualcosa ci rinuncia non ricevendo risposta.

Passo lì quasi una settimana prima di essere dimessa, mi rifiuto di mangiare, di vestirmi, di parlare, per Mario è estenuante, ma non riesco a fare di meglio, sono chiusa in me stessa e non riesco ad abbattere il muro che ho costruito tra di noi.
Appena arrivo a casa mi butto nel letto e inizio a piangere, Mario vedendomi prova ad abbracciarmi e consolarmi ma mi allontano.
"Permettimi di starti vicino ti prego" mi sussurra trattenendomi tra le sue braccia e io finalmente lo bacio.
Non se lo aspetta, ma ricambia il bacio finché non salgo su di lui iniziando a spogliarlo.
"Non dovremmo aspettare? Non ti fa male?"
"Smettila e scopami ok?" Gli dico riprendendo ad armeggiare con i suoi jeans.
Mi muovo velocemente su di lui, non lo bacio nemmeno quando lui cerca le mie labbra, mi allontano, cerco di non metterci sentimento come se fosse una scopata da una botta e via.
Veniamo insieme e mi sposto, si accoccola a me e cerca di abbracciarmi ma mi scanso, tenendomi a distanza da lui.
"Che ti prende?"
"Passami le sigarette"
"Mi dici perché ti comporti così?"
"Voglio fumare, passami le sigarette"
Si arrende e mi passa il pacchetto che ha nel cassetto del comodino.

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