Fidarti di me

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"Mario vattene" gli urlo rannicchiata per terra, facendo fatica a respirare.
"Stai zitta" mi risponde malissimo iniziando a colpire Nicolò facendomi paura.
Mi alzo per prendere il telefono e mando a Mario il video in cui si vede perfettamente tutto.
"Smettila" lo tiro via con la poca forza che mi è rimasta da Nicolò che ormai sanguina senza riuscire a difendersi dalla rabbia di Mario che con qualche altro colpo lo ucciderebbe.
"Nicolò vattene, lasciaci in pace o questo va alla polizia" gli mostro il video dal mio telefono.
Rimane impietrito a guardare il video.
"Che stronza"
"Ah io? Tu no invece? Non ti rendi conto?"
"Te la faccio pagare cazzo, reputati morto" urla a Mario prima di trascinarsi via.
"Come stai?" Mario si fionda su di me abbracciandomi stretta.
"Non dovevi intervenire, non mi piace che tu sia così violento, non dovevi farlo, l'hai quasi ammazzato, mi fai paura"
"Ti avrebbe uccisa, cosa avrei dovuto fare?"
"No, non lo avrebbe fatto..." caccio un urlo quando tirando un respiro profondo sento un dolore lancinante al petto.
"Che hai?"
"Nulla, mi fa solo male qui"
"Vuoi andare al pronto soccorso? Ti ha colpita?"
"Mario tranquillo"
"No cazzo non sto tranquillo, non avrei potuto sopportare di perderti"
Prende qualcosa di ghiacciato nel mio freezer e me lo mette sul viso rigirandolo in un asciugamano.
Mi guarda negli occhi mentre cerca di farmi stare meglio.
"Va meglio?"
Annuisco e cedo alle sue attenzioni, dimenticando di avercela con lui, non riesco a tenergli il muso, mi sporgo alla ricerca delle sue labbra mentre si prende cura di me e lo bacio dolcemente.
"È tutto ok, siamo io e te, è tutto finito"
Sorrido, ma sento di nuovo una fitta e scoppio a piangere per il dolore.
"Piccola non è tutto ok, cosa ti fa male?"
Mi alzo la maglietta ma non si vede nulla.
"Basta ti porto al pronto soccorso"
"No, va bene"
"Piccola smettila, non stai bene"
Faccio un sospiro e continua a farmi malissimo.
"Ok, andiamo"
Appena arrivo lì ci fanno attendere e quando entro Mario mi aspetta fuori.
Mi chiedono come sia successo e io rispondo di essere caduta, ma quando la dottoressa apre la mia cartella clinica mi guarda con compassione.
"È la seconda volta che viene in pronto soccorso per problemi riconducibili a una violenza, è tutto ok?"
Annuisco.
"È sicura? Mi sentirei in colpa a lasciarla andare se il ragazzo di là fosse l'artefice di tutto ciò, non ci sente, se vuole può dirmi tutto"
"Cosa? No! Il ragazzo di là è mio marito, è un angelo" sorrido pensando a lui.
"Mmmh davvero, se non vuole parlare con me, può sempre denunciare"
"Il ragazzo di là non c'entra niente, si fidi"
"Va bene... procedo con la visita, ha ancora tempo per pensarci"
Inizia ad infastidirmi ma lascio perdere.
Da un'ecografia esce che ho una costola incrinata, mi danno qualche antidolorifico e mi dicono di stare qualche settimana al riposo da qualunque sforzo.
Appena esco Mario mi aspetta facendo avanti e indietro per il corridoio e appena mi vede già meglio mi viene incontro.
"Allora?"
"Costola incrinata, devo stare al riposo"
"Cazzo" mi abbraccia baciandomi la fronte.
"Ehi è tutto ok, mi hanno dato degli antidolorifici"
"Ti sentì meglio?"
Annuisco.
"Quel coglione me la paga"
"No Mario, lascia perdere, ho fame, andiamo a mangiare qualcosa?"
"Certo, dove ti porto? Fin quando non ti passa hai un maggiordomo e autista ai tuoi ordini"
"Non ce n'è bisogno" sorrido.
"Si invece, queste settimane non devi muovere un dito"
"Ehi sto bene, posso fare tutto da sola"
"'Mmmh nah preferisco coccolarti un po', non me ne importa"
"Allora mi coccoli portandomi a casa a mangiare? Ho fame" rido.
Torniamo a casa mia e l'ingresso sembra un campo di battaglia, lo guardo mentre mi cucina e appena può mi da qualche bacio.
Appena finito di mangiare mi addormento stremata.
Mi sveglia Mario per farmi prendere le medicine e rimane a letto con me per un po' a farmi le coccole.
"È tutto finito, ti rendi conto?" Gli sorrido.
"Mi sembra impossibile, cazzo, stasera dobbiamo festeggiare" mi accarezza il viso baciandomi.
"Ti porto al ristorante migliore che ci sia, voglio trattarti da principessa, ti meriti solo il meglio" prende il telefono e sceglie un ristorante super di lusso, con vista e chiama per prenotare.
"Si scusi, c'è un tavolo per questa sera? Con vista, il migliore che ci sia, non badiamo a spese, dobbiamo festeggiare" ride guardandomi.
"Mi tratti già da principessa, non ci serve tutto ciò" gli sussurro spostandogli una ciocca di capelli dal viso mentre parla al telefono.
"Ti meriti ancora di più" mi dice quando chiude la chiamata.
"No davvero Mario, fai già troppo per me, sei davvero il mio angelo custode, scusami per oggi, avevi ragione, ma solo pensare che avrebbe potuto farti del male per colpa mia mi distruggeva"
"Devi fidarti di me"

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