Per il tuo bene

218 7 9
                                    

"Che cazzo ci fai qua brutta merda" lo spingo contro il muro immobilizzandolo.
"Non ti riguarda"
"Ah davvero? Mi pare di sì" gli stringo una mano al collo.
Sento il sangue pulsarmi nelle vene e so che se non mi calmo potrei anche ucciderlo.
"Ehi calmati Marietto" caccia un risolino che mi fa incazzare ancora di più.
"Te lo ripeto, che cazzo ci fai qua?"
"Sono venuto a scoparmela, che c'è ti da fastidio? Perché ti ricordo che l'hai mollata"
"Coglione le devi stare lontano hai capito?
"Preferisco andare in galera per essere sicuro che tu non le possa girare intorno piuttosto che lasciare che tu la tratti come ti pare"
"È una puttana lo sai anche tu"
"Scusami?" Stringo la presa, mentre tenta di colpirmi, ma il sangue al cervello glielo impedisce.
"Mario sei impazzito" rantola
"Prova a dirlo di nuovo e non ci torni a casa"
Mollo la presa e me ne vado lasciandolo lì da solo.
Torno in hotel e mi rendo conto di aver dimenticato qui il telefono.
Un centinaio di chiamate da Lol mi attendono sullo schermo.
Blocco il suo numero così che non mi possano arrivare altre chiamate e mi butto sul letto a dormire, ma a tarda sera sento bussare alla porta della mia camera e mi sveglio improvvisamente.
Mi dimentico di guardare dallo spioncino e quando vado ad aprire stropicciandomi gli occhi me la trovo davanti.
"Che ci fai qua?" Le chiedo senza capire come mi abbia trovato.
"Ho passato tutto il giorno a rintracciare l'ip del tuo telefono, fammi entrare" mi spinge dentro.
"No! Ma che cazzo ci fai in giro, è tardi! Dovresti stare a casa, cosa vai in giro da sola!"
"Non è un problema tuo"
"Si invece"
"Mario voglio solo spiegarti"
"Che cosa? Che te lo sei scopato? Un'altra volta?"
"No! Non è successo! Smettila di pensare ciò, smettila di credere che io voglia farlo! È uscito dalla clinica ed è venuto a dirmelo, tutto qui"
Rimango impietrito, non so se crederle, Nicolò mi ha detto tutt'altro e ho paura lo abbia fatto per farmi incazzare.
"Perché dovrei crederti?"
"Perché ti amo, ti amo da impazzire, non sarei qui a dirtelo se non fosse così, sei l'uomo della mia vita, voglio solo costruire una famiglia con te, degli altri non mi importa nulla, voglio starti affianco, aiutarti, non mi interessa che hai un periodo strano, lascia che ti aiuti ad uscirne, non escludermi dalla tua vita" mi prende il viso tra le mani per farsi guardare negli occhi e si avvicina per baciarmi.
La respingo cercando di resisterle, ma il mio unico pensiero è che se la mandassi via ora starei in pensiero per lei.
Come la allontano da me mi guarda in lacrime, le prendo il viso tra le mani e le chiedo di restare con me stanotte.
"Che senso ha? Non vuoi stare con me"
"Piccola ci tengo a te, se ti succedesse qualcosa..."
"Stai tranquillo, se in realtà non te ne frega un cazzo puoi benissimo evitare di farti venire i sensi di colpa" si gira e fa per andarsene, ma la blocco prendendola per un braccio.
"Per favore" la guardo negli occhi lucidi, sperando che capisca che sono sincero e che davvero mi importa di lei.
Fa spallucce mentre pensa a cosa dirmi, si guarda intorno e poi accetta titubante.
"Puoi mettere questa" le lancio una maglietta trovata in valigia.
"Non mi serve, dormo senza"
"Non tentarmi" la rimprovero.
Mi stendo a letto e lei mi raggiunge poco dopo.
Rimaniamo in silenzio per un po', la osservo farsi spazio nel lettone enorme.
"Buonanotte" mi sussurra.
Non dormo per tutta la notte, come se il mio compito fosse proteggerla, come se avessi paura che chiudendo gli occhi rischiassi di perderla per sempre.
"Non riesco a fingere che tu non ci sia" mi sussurra nel cuore della notte, avvicinandosi a me e facendo scendere le sue mani sul mio corpo fino a raggiungere i miei boxer.
Sfioro le sue labbra con le mie e per non farmi sopraffare dai sentimenti la faccio girare spingendola contro il materasso per entrarle dentro.
La scopo come se non la amassi, senza baci, senza coccole, come se fosse una da una notte e via, come se non provassi nulla per lei e me ne pento quando ormai è troppo tardi, quando mi rendo conto che si è sentita usata e va a chiudersi in bagno senza stringersi a me ed aspettare che io la coccoli, dopo che ormai siamo venuti entrambi.
La sento piangere nel silenzio della notte e camminando davanti la porta del bagno sono combattuto sul provare ad aprire la porta e parlarle, ma ormai il danno è fatto.
Torno a letto ad aspettarla e quando scivola di nuovo sotto le coperte dandomi le spalle e singhiozzando la abbraccio forte.
"Scusami" le bacio la schiena.
"Per questo dico che dovremmo stare lontani, è per il tuo bene piccola"

Destiny 5 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora