Non posso fargli questo

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Passiamo tutta la notte a parlare e a trovare un nome per nostra figlia, piangiamo, ridiamo, è un mix di emozioni perché sappiamo che non potremo rivederci così presto.
"Dovrei andare" gli dico quando ormai è mattina e sta per arrivare Chris.
"Lo so, ma non voglio lasciarti andare" mi dice accarezzandomi la schiena delicatamente mentre mi stringe tra le sue braccia.
"Piccola per qualsiasi cosa chiamami"
Annuisco.
"Ti amo" gli rispondo.
"Anche io" mi dà un bacio sulla fronte posando la sua testa contro la mia.
"Mario se..." faccio fatica a pronunciare quelle parole, mi siedo tra i cuscini e lo guardo negli occhi "ti innamorassi di un'altra, se capissi di non provare nulla per me, è ok, dimmelo, ma è ok, ti meriti tutta la felicità di questo mondo e forse io non so come o forse non posso dartela, per cui sarei felice se tu trovassi qualcuna che sia migliore di me in questo, non ti preoccupare, l'importante è che sarai comunque presente per lei" ormai sono in lacrime, non sopporterei di vederlo con un'altra ma se ciò lo rende felice per me è ok.
"Ma che stai dicendo?" Mi chiede asciugandomi le lacrime.
"Vieni qui, abbracciami" mi stringe forte, nascondo il viso nell'incavo del suo collo e lo riempio di baci.
"Sei la cosa più bella che mi sia capitata" gli sussurro.
"Sssh tra poco io te e Celeste saremo la famiglia più bella che esista"
Ci interrompe il campanello.
"Ok, vado" gli dico asciugandomi le lacrime e rivestendosi in fretta.
"Ehi, mi raccomando baby, per qualunque cosa, sono qui"
"Anche io, anche se so che non mi chiamerai mai perchè vuoi fare quello forte che si autovonvince di essere stronzo"
"Lo faccio per voi"
"Non dovresti"
"In fondo non devono vederci insieme ma non sanno se ci sentiamo no?"
"Sono pazzi Mario, potrebbero controllarci"
"Già... hai ragione, mi mancherai tantissimo" mi stringe un'ultima volta prima di lasciarmi andare.
"Mi raccomando voi due, tu piccolina non dare problemi alla mamma" mi mette una mano sulla pancia accarezzandomela.
"Devo andare o piango di nuovo" rido salutandolo e prima di andare ringrazio Chris per avermi detto tutto.
Passo a casa di Mario a prendere tutte le mie cose e torno in hotel.
Prendo a fissare il muro e realizzo di sentirmi persa, ho passato l'ultimo anno totalmente con Mario senza preoccuparmi di altro, non ho amici qui, ho paura di incontrare Gionata o Nicolò e non ho niente da fare.
Passo la giornata sdraiata sul letto a guardare il soffitto e improvvisamente nulla ha più senso.
Passo ore a piangere e a sentirmi uno schifo, non ho certezze per il futuro, non ho nessuno con cui confidarmi, mi sento terribilmente sola e penso che in fondo me lo merito dato che faccio del male a chiunque mi stia affianco.
Faccio un bagno caldo cercando di rilassarmi e scacciare i miei pensieri, ma quando prendo il telefono e tra i messaggi trovo uno di Gionata, in cui mi invia la posizione, rendendomi conto che è nel mio stesso hotel, peggioro più di prima e inizio a pensare che non ci sia un'uscita da questo incubo.
Fisso una lametta mentre me la rigiro tra le mani pensando di riprendere la mia cattiva abitudine che mi faceva stare bene, ho mille voci in testa e il pensiero è sempre più forte, finché non mi arriva un altro messaggio a distogliere la mia attenzione.
Mario.
"Ciao baby volevo ricordarti quanto ti amo, non vedo l'ora di poterti riabbracciare"
Mollo la presa lasciando cadere la lama per terra.
Non posso fargli questo, so che soffrirebbe più di quanto già non lo faccia ora.

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