Non vuoi stare con me

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Vado al lavoro in ritardo e mi metto a lavoro sulla prossima consegna.
Mario mi riempie di messaggi carini a cui non rispondo perché ce l'ho ancora con lui.
In pausa esco per fumare una sigaretta e me lo trovo fuori dall'ufficio appoggiato al muro.
"Piccola mi manchi, davvero, mi dispiace" mi abbraccia stretta.
Annuisco.
"Anche a me"
"Oggi pomeriggio vado in studio"
"Io penso che farò tardi"
"Ti passo a prendere dopo? Torniamo a casa insieme?"
"Non so a che ora finisco"
"Ehi?"
"Mmm"
"Mi dai un bacio?"
"Devo andare" mi allontano.
"Lo sapevo! Dai" sorride abbacciandomi di nuovo senza permettermi di andare via.
"Se non mi baci non me ne vado"
"Mario dobbiamo parlare, non possiamo risolverla così passandoci sopra"
"Ti ho chiesto scusa"
"Già, ma ieri mi hai anche praticamente dato della puttana insinuando che al posto di lavorare stessi con Nicolò o che nemmeno lui mi bastasse più"
"Mi dispiace, non ci ho visto più, pensavo davvero che.."
"Che?"
"Non te ne fregasse nulla di me"
"E invece..."
"Lo so, ho sbagliato, perdonami"
"Mario, davvero, devo tornare a lavoro, ne parliamo a casa ok?"
"No! Non ti lascio andare"
"Sono seria"
"Hai mezz'ora di pausa e stiamo parlando da dieci minuti, non devi andare" mi trattiene per un braccio e stringe le gambe alle mie bloccandomi di fronte a lui.
"Va bene, parliamo"
"Sei tu quella che ce l'ha con me"
"Sei prevenuto nei miei confronti"
"Forse perchè non hai mai smesso di tradirmi? Bastava chiamarmi e dirmi che ti saresti fermata a lavoro"
"Beh forse non ti ho chiamato perché avevamo litigato, no?"
"Tu te la sei presa perché ho nominato Nicolò, hai fatto tutto tu"
"Tu nomini sempre Nicolò, cos'è soffri di complessi di inferiorità?"
"Tu mi hai sempre messo a confronto con Nicolò, sembra che esista solo lui, torni sempre da lui, appena hai la possibilità o la scusa mi tradisci con lui, non é colpa mia, sei tu che hai contribuito"
"E ti chiedo scusa, ma ora smettila di tirarlo in mezzo perché Nicolò non esiste più per me"
"Ho paura di crederti"
"Se mi ami devi farlo" gli prendo il viso tra le mani per farmi guardare negli occhi.
"Ok... pace?"
"Pace..."
Mi abbraccia sbaciucchiandomi.
"Ora devo davvero andare"
"Devi proprio?"
"Si... a dopo baby" lo bacio a stampo prima di andarmene.
Non stacco gli occhi dal pc per tutto il pomeriggio.
"Ciao amore sto tornando a casa, hai bisogno di qualcosa?" Mi scrive Mario.
"Passa in ufficio😏" gli rispondo.
Gli altri sono andati tutti via e sono rimasta sola.
Appena mi chiama gli apro e chiudo la porta a chiave dietro di noi.
"Tutto bene?"
Annuisco baciandolo.
"Siamo soli" sorrido trascinandolo al mio ufficio.
"Mmm quindi questo é il tuo ufficio? Carino" dice affacciandosi all'enorme vetro che ci divide dalla città.
"Com'è andata oggi?" Lo bacio iniziando a spogliarlo.
"Bene, davvero bene"
"Dobbiamo festeggiare" sorrido, sventolandogli davanti una bustina di preservativo.
"Direi di sì" mi tira su il vestito sui fianchi e mi fa girare piegandomi sulla mia scrivania.
Gemo mentre inizia a spingere e mi tiene i capelli tirandomeli per farmi inarcare la schiena.
Giro il viso verso di lui per baciarlo e lui mi mette una mano intorno al collo senza smettere finché non vengo.
"Cazzo, si è rotto"
"È un problema per noi?"
"No" mi solleva prendendomi in braccio e facendomi poggiare la schiena contro il vetro tornando a sbattermi.
"Devo rimettermi a lavoro" gli dico accarezzandogli il viso dopo essere venuti entrambi.
"Ok, ti aspetto"
"Se vuoi puoi tornare a casa"
"Nah, rimango qui finché non hai finito" si riveste e si siede alla mia scrivania.
"Quello è il mio posto"
"Ora il tuo posto è qui" mi fa cenno di sedermi sulle sue gambe.
Mi rimetto a scrivere mentre lui mi coccola fin quando la stronza di Maya non ci interrompe.
"Che ci fate qui?" Mi chiede guardandomi con sospetto.
"Niente, devo finire una cosa"
"E lui? Non che mi dispiaccia vederlo"
"Ero sola, l'ho chiamato per farmi compagnia"
"Seh quando lo racconterai al capo cerca di essere più convincente"
Mario sta per incazzarsi ma gli faccio cenno di stare tranquillo.
Va via poco dopo e io una volta finito spento il pc e torno a casa con Mario.
"Dovresti farti rispettare di più" mi dice abbracciandomi sotto le coperte.
"Mario sono stanca, l'importante è tenermi il posto, può fare quello che vuole lei"
"Mi dispiace, non te lo meriti"
"Beh in realtà aveva ragione" rido.
"Effettivamente"
"È stato bello, mi piaci un po' stronzo" lo bacio.
"È stato bello si" sorride, baciandomi la fronte e addormentandosi contro di me.

Suona la sveglia ma non vorrei alzarmi, vorrei rimanere tutta la mattinata con lui ma il lavoro mi chiama.
La giornata é super monotona e la stronza della mia collega continua a passare davanti al mio ufficio lanciandomi occhiatacce per tutto il giorno.
In pausa Mario mi scrive che stasera è stato invitato ad una serata e vuole andarci con me.
Accetto, ma poi mi rendo conto che anche oggi finirò per rimanere in ufficio a lavorare fino a tardi.
Verso le 21 gli scrivo che non faccio in tempo.
Mi chiama e mi chiede se ho bisogno di aiuto.
"Piccola torno presto, stai tranquilla, scrivimi quando vuoi che ti rispondo" cerca di tranquillizzarmi ma la cosa mi dà un po' fastidio.
Quando torno a casa lui ancora non c'è, rimango sveglia ma la sveglia suona prima che lui torni.
Esco dalla doccia e sento le chiavi nella serratura di casa girare in modo confuso prima di apparirmi davanti agli occhi Mario più che ubriaco.
"Ciao piccola"
"Ciao... menomale che saresti dovuto tornare presto"
"Beh è presto, sono le... otto"
"Hai bevuto?"
"Forse un po', poco"
"Un po' tanto mj sa, dai vai a letto" lo accompagno e mentre mi chino su di lui cerca di togliermi l'accappatoio.
"Sei bella lo sai?" Sorride.
"Sei ubriaco"
"Si, ma sei bella uguale, devi proprio andare? Voglio rimanere tutto il giorno a letto con te"
"Non posso, devi dormire, chiamami appena ti svegli"
Annuisce e mi guarda prepararmi e andare via.
Verso le 16 mi scrive che anche stasera esce.
"Mario stasera volevo rimanere a casa con te, magari potevamo vedere un film, ordinavamo sushi"
"Vieni anche tu"
"Mario non mi va, torno distrutta dal lavoro"
"Dai"
"Davvero, se devi proprio vai"
"Si, devo proprio"
Mangio a casa da sola davanti a un film su Netflix e lo aspetto sveglia.
Non mi manda nemmeno un messaggio, inizio a incazzarmi e ormai sono distrutta e mi sto addormentando, quando finalmente torna a casa e si butta sotto le lenzuola.
"Ti amo" mi sussurra stringendomi.
"Sei ubriaco Mario, di nuovo"
"Scusa" cerca di baciarmi ma glielo impedisco.
"Dai" dice posandomi una mano sul fondoschiena e continuando a toccarmi nonostante io mi rifiuti.
"Mario lasciami dormire"
"Non mi ami più?"
"Si che ti amo, ho bisogno di riposare, sono due giorni che ti aspetto sveglia"
"Domani rimani a casa dai"
"Devo lavorare"
"Non vuoi stare con me"
"Mario lavoro! Non posso fare serata tutti i giorni, tornare alle 4 e svegliarmi alle 6, vuoi capirlo? Sono contenta che tu ti sia fatto nuovi amici qui, ma non fa più per me la vita che fai tu e non mi piace che ti dimentichi di me o che torni tardissimo ubriaco facendomi preoccupare"

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