"Cazzo Mario stai diventando peggio di Nicolò! Possibile che tu non possa lasciarmi stare?" Gli rispondo infastidita, trovandomelo alla porta.
Non lo faccio entrare, mi fermo appoggiandomi allo stipite della porta.
"Spiegami, cosa ti ha detto Nicolò questa volta su di me? Perché credi a lui e non a me?"
"Non è ciò che mi ha detto, ma ciò che mi ha fatto vedere"
"Cioè? Dimmi, almeno posso spiegarti"
"Lei?" Gli mostro la foto.
Scoppia a ridere.
"Piccola devi stare tranquilla"
"Che falso"
"È della sera in cui ci siamo incontrati, io ero ubriaco e tu stavi con Nicolò e mi avevi trattato di merda, volevo farti ingelosire e ci ho provato con la prima che mi è capitata, non so manco chi sia" mi abbraccia "pensavo fosse successo qualcosa"
"Beh è successo"
"Cioè?"
"Mario ti rendi conto che ci sono delle foto? Non mi sembra tu stessi fingendo"
"Perché tu credi sempre a lui? Sempre, mi pare che ci sia sempre io affianco a te, io mi sono fatto tre ore e mezza di treno per capire cosa ti fosse successo, mentre lui non ha mosso il culo dall'hotel, ti maltratta, ti manipola, ti fa sentire non adeguata, è la persona peggiore di questo mondo e cerca di buttarti giù mentre io sono sempre qui per te a supportarti, eppure tu pendi dalle sue labbra? Davvero? È la mia parola contro la sua, che nemmeno c'era dato che poi mi sono reso conto poco dopo che voi ve ne eravate anche andati, perché non mi credi? Cazzo guardami negli occhi, sai che non so mentirti"
"La differenza tra te e Nicolò è che da te non me lo aspetto, da lui si, mi rendo conto che nemmeno tu sei così vero come vuoi farmi credere, forse devo fidarmi di meno di chiunque, colpa mia" gli sbatto la porta in faccia e mi ci appoggio piangendo.
Penso che in fondo ha ragione, sto dando peso come al solito alle parole di Nicolò, senza considerare che Mario è qui, che appena gli ho detto che ce l'avevo con lui ha affrontato più di tre ore di viaggio senza nemmeno portarsi niente, solo per cercare di risolvere con me.
Mi asciugo le lacrime e riapro la porta, ritrovandomelo seduto per terra che si tiene il viso tra le mani.
"Senti Mario hai ragione..."
"Cosa?"
"Devo smetterla di credere sempre a ciò che dice Nicolò di te, hai ragione, scusa" mi siedo affianco a lui e appoggio la testa sulla sua spalla.
"Pace?" Gli offro il mignolino come due bambini piccoli.
"Pace" forza un sorriso.
"Entri? Nicolò torna domani, rimani con me stanotte, per una volta che possiamo stare insieme"
"Vuoi?" si alza e mi abbraccia portandomi dentro casa.
"Si, mi manca svegliarmi con te" lo bacio."Cazzo fa strano, non dormivamo insieme da troppo" sorride stringendomi più a sé e riempiendomi di baci mentre i nostri corpi si intrecciano sotto le lenzuola.
"Non mi ricordavo fossero così belle le coccole prima di addormentarmi" gli sorrido e lo bacio delicatamente.
"Se ti rendono felice te ne faccio quante ne vuoi"
