Cerco di trattenere le lacrime mentre lo vedo allontanarsi verso il suo treno.
Ho il cuore a pezzi e vorrei che lui lo sapesse, vorrei che mi credesse, Nicolò non c'entra nulla, vorrei capisse che per me c'è solo lui, ma non riesco a dire nulla, rimango lì immobile e quando è sparito tra la folla me ne torno a casa sua a prendere le mie cose.
Butto tutto alla rinfusa nelle scatole e mi rendo conto che non so dove andare.
Non posso nemmeno andare in hotel con tutta questa roba, per cui faccio un giro annunci e trovo un monolocale in affitto qui vicino casa di Mario disponibile da domani.
Preparo tutto per il trasloco con le lacrime agli occhi e quando ormai è tutto pronto vado a casa di Nicolò.
Appena mi apre inizio ad urlargli contro.
"Vaffanculo! È tutta colpa tua cazzo! Smettila di metterti sempre in mezzo! Che cazzo vuoi da me! Che cazzo vuoi dalla mia vita, Nicolò non voglio vederti mai più! Ero finalmente felice cazzo! Mi hai portato via l'unica cosa che mi rendeva felice! Sei un coglione"
"Lol calmati non urlare"
"Nicolò no che non mi calmo! Che c'è? Non volevi vedermi soffrire? Bene! Sei contento ora? Io e Mario ci siamo mollati! Complimenti, hai vinto, ora non farti vedere mai più"
"E per quale motivo sarebbe colpa mia? Che c'è quegli audio ti hanno sconvolta così tanto? Ti sei resa conto di amarmi? Oppure il tuo ragazzo si è incazzato a vederci insieme oggi?"
"Non ti riguarda! L'unica cosa che devi sapere è che da oggi in poi se mi incontri per strada non devi nemmeno salutarmi! Tu e quell'altro coglione dell'amico tuo! Tanto ormai il vostro obiettivo l'avete raggiunto"
"Chi è questa pazza che urla? Nicolò?" Ci interrompe una bionda che sbuca dalla porta del salotto messa nuda.
"Oh niente, scusa, è tutto tuo, buona fortuna"
Li guardo schifata mentre me ne vado via.
Dormo un'ultima notte nel lettone abbracciata al cuscino con ancora il profumo di Mario e la mattina mi sveglio presto per il trasloco.
