Non farti male

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Visualizzo senza rispondere.
"Che c'è?"
"Nulla"
"Sicura? Ti vedo pensierosa"
"No..."
"Mmmm dai dimmi, lui?"
"L'ha scoperto"
"Cazzo, deve essersela presa"
"No... vuole che io sia felice"
"Sono convinto che non ti abbia mai amato abbastanza, quando ho scoperto che stavi con lui avrei spaccato tutto"
"Nico tu sei tu, lui è lui, per favore, basta..."
"Ok... mangiamo qualcosa? Ti va?"
"No... torno a casa"
"Dai ti riaccompagno"
"Non fa niente"
"Si invece" sorride baciandomi.
Ci abbiamo verso la macchina e sfreccia verso casa mia.
Gli do un bacio sulla guancia prima di andare ma mi trattiene.
"È il massimo che sai fare?"
"Così va meglio?" Lo bacio a stampo.
"Veramente no" mi bacia lui.
"Devo andare" mi scanso dopo un po' prima che possa andare oltre.

Mi dà il buongiorno presto e penso che non sia da Nicolò, ma non gli do peso, mi chiama e stiamo un po' al telefono fin quando non mi lascia dicendo che deve andare in studio, ma mi da appuntamento a pranzo.
Quasi mi dispiace non provare nulla per lui, è davvero dolce e si sta impegnando seriamente forse per la prima volta in vita sua.
"Mi è mancata Roma" gli dico mentre passeggiamo dopo essere stati ore chiusi in un ristorante super lusso.
"A me sei mancata tu"
"Smettila... hai sempre avuto una possibilità, che ti è successo? Hai la febbre? Ti stai comportando decentemente"
"Dai! Io provo ad essere dolce e tu mi smonti" mi abbraccia facendomi il solletico.
Scoppio a ridere e cerco di bloccarlo iniziando a fare la lotta in mezzo la strada.
Finisco a baciarlo per distrarlo, mi blocca per i fianchi e approfondisce il bacio.
"Andiamo a casa?"
"Nicolò no..."
"Ok, hai ragione, scusa, mi sono fatto prendere dal momento"
"Già... sembra strano che noi due non finiamo a letto no?"
"Effettivamente, dai, per te posso anche stare in astinenza"
Scoppio a ridere.
"È la dichiarazione più bella che tu mi potessi fare" rido.
Continuiamo a camminare e ci fermiamo in qualche negozio a fare shopping.
"Questo mettitelo per uscire con me" mi bacia sorridendo allo specchio di fronte a noi, mentre mi provo un vestito tutto paillettato, rosa, che lascia molto poco all'immaginazione.
Non sono sicura che sia per me, ma mi lascio convincere dal modo in cui mi guarda.
Insiste per regalarmelo lui, è sempre il solito Nicolò e questa cosa mi da fastidio ma quando provo a ribattere prende la scusa che non lavoro per convincermi.
"Domani parto per Milano, verresti con me?"
"Nicolò non è presto?"
"No, perché dovrebbe?"
"Abbiamo deciso di riprovarci da due giorni"
"E quindi? Non è che siamo sconosciuti, non ti ho mica chiesto di sposarmi"
"È che boh, mi piace Roma, Milano mi ricorda lui"
"Vuoi vedere che te lo faccio dimenticare lui? Dai dobbiamo stare solo due giorni"
"Ok... va bene"
"Ti riporto a casa, devi fare la valigia" mi schiocca un bacio e mi da una sculacciata mentre torniamo in macchina.
Mi lascia sotto casa dopo avermi baciata a lungo e poi mi lascia andare.
Non so cosa mettere nella valigia, cerco frettolosamente tra le valigie che ho riportato da New York qualcosa da portare e mi sbrigo tardissimo.
Mando la buonanotte a Nicolò che mi risponde subito prima di addormentarmi.

Viene a prendermi tardi e prendiamo il treno per arrivare a Milano.
Lo aspetto in hotel mentre è in studio e la sera come passa a prendermi per andare a cena mi preparo mettendo il vestito che ho comprato ieri.
"Sei bellissima" mi dice mentre scendiamo in ascensore.
Mi mangia con gli occhi e a me viene da ridere, si sta davvero impegnando a non accelerare tutto, mi stringe a sè mentre camminiamo fino alla macchina, che ci scorta in uno dei migliori ristoranti di qui.
"Andiamo a ballare dopo?"
"Nicolò non mi va"
"Daiii sei bellissima, devi sorridere, non ce la faccio a vederti giù"
"Nicolò!"
"Che c'è! Dai! Come i vecchi tempi" sorride.
"Va bene" alzo gli occhi al cielo.
Lasciamo il ristorante e arriviamo al locale, ma appena entro mi rendo conto di aver fatto una cazzata.
Mi giro e mi ritrovo Mario fissare nella nostra direzione.
Il suo sguardo brucia su di me e non riesco a pensare ad altro, prendo Nicolò e lo bacio ballando in modo sensuale contro di lui.
Guardo di nuovo nella sua direzione e mi accorgo che continua ancora a guardarmi.
"Nicolò andiamocene, non mi va più" cerco di andarmene prima che succeda qualcosa, ma Nicolò non intende muoversi, ormai ha recuperato alcuni amici e mi presenta a tutti come la sua ragazza senza lasciarmi andare.
Quando Mario si avvicina per chiedermi di parlare mi rendo conto che è ubriaco, Nicolò già sta per partire e menarlo solo per essersi intromesso, ma lo faccio calmare e ci parlo scocciata.
"Abbiamo chiuso no? Posso fare quello che mi pare" gli dico abbastanza secca, ma dentro di me so che anche io avrei bisogno di parlare di nuovo con lui.
"Come stai?"
"Bene, magnificamente, tu?"
"Male, mi manchi"
"E secondo te ubriacarti a una serata è il modo giusto per non pensarmi? Mario non farti male"
"Che ti importa?"
"Niente, però..."
"Però?"
"Lascia perdere, devo andare"
Prendo Nicolò e lo trascino verso l'uscita prima di ricadere tra le braccia di Mario.
Arrivato in hotel prende a guardarmi mentre mi cambio mettendomi a disagio.
"Girati"
"No, dai come se non ti avessi vista mai nuda"
"Nicolò dai, ti prego, ok vado in bagno a cambiarmi" prendo le mie cose e mi nascondo sotto le lenzuola con il pigiama pesante.
Mi abbraccia da dietro mentre cerco di addormentarmi.
"Da quanto tempo"
Non gli rispondo.
Fingo di dormire già.
Mi risveglio tardi, lui già non c'è, mi ha scritto che è in studio e io gli ho risposto dandogli il buongiorno.
Per paura di incontrare Mario rimango tutto il giorno in hotel, mi annoio a morte e chiedo a Nicolò quando ha intenzione di tornare, ma visualizza e non risponde per più di due ore, tornando tardi fattissimo e ordinando al ristorante dell'hotel per lui, senza nemmeno chiedermi se io volessi mangiare.

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