Non cercarmi mai più

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"Ok, non fa niente" dico un po' dispiaciuta, abbracciandolo.
"Quando devi partire?"
"Sto guardando i voli, ce n'è uno dopodomani, posso prendere quello"
"Mi mancherai" lo stringo forte a me riempiendolo di bacini.
"Anche tu, appena posso torno qui, te lo prometto" si allontana da me e mi bacia.
"Mi raccomando" lo guardo dritto negli occhi.
"Mi raccomando anche tu" sorride prendendomi la mano e baciandomela.
Mi addormento abbracciata a lui e decido di non andare a lavoro per passare le ultime ore con lui.
Lo aiuto a fare la valigia e poi passiamo tutta la giornata a letto a vedere film e a coccolarci facendo l'amore tra un film e l'altro.
Rischia di perdere l'aereo non sentendo la sveglia e io sono quasi contenta, ma so che è per la sua carriera e quindi lo aiuto ad arrivare in tempo.
All'aeroporto prima di lasciarlo andare passo tutto il tempo fino a che chiamano il suo volo abbracciata a lui.
"Ti amo piccola, stai tranquilla, ti chiamo appena arrivo"
Scoppio a piangere sentendo che qualcosa non va, che non dovevamo dividerci proprio ora che stavamo recuperando il nostro rapporto normale, sento che qualcosa andrà storto.
"Baby è tutto ok entro qualche giorno sono di nuovo qui" mi bacia la fronte cercando di consolarmi.
"Non voglio che finisca tutto tra di noi" gli dico tra le lacrime.
"Non finisce nulla, stai tranquilla, non succederà niente"
Annuisco e cerco di calmarmi, non voglio fargli pesare la situazione.
Aspetto che sia partito prima di tornare a casa.
Mi mancherà da morire.
Vado direttamente in ufficio e la giornata è pesantissima, Maya è riuscita a scaricarmi il suo lavoro, scegliendosi i compiti più semplici.
Sto tutto il giorno in ufficio per recuperare il lavoro di ieri e appena esco mi rendo conto che Mario mi ha chiamata.
Gli mando una richiesta di videochiamata dopo essermi rannicchiata sul divano enorme di casa, ma mi chiama qualche minuto dopo dicendo che non è in casa e che quindi non può fare la videochiamata.
"Ok, tranquillo, nessun problema"
Mi liquida velocemente dicendo che è in studio e io non vado a fondo, sono troppo stanca e decido di far andare la cosa come va.
"Buonanotte piccola"
"Ciao"
"Ti chiamo domani? A che ora torni?"
"Sempre a quest'ora"
"Ok, domani ti videochiamo"
"Ti amo..."
"Anche io"
Chiudo e mi sento improvvisamente sola, non ho nessuno qui, non so cosa fare e vivo in una casa enorme, da sola.
Vado a nascondermi sotto le coperte cercando di addormentarmi ma i rumori della casa mi tormentano.
Sento mobili scricchiolare, il vento fuori che sbatte alle finestre, il lavandino che perde acqua, tutto è amplificato e rischia di farmi impazzire.
Rimango sveglia tutta la notte a guardare film su Netflix e quando suona la sveglia sono esausta.
Rischio di addormentarmi al lavoro e sono talmente stanca che non mi fa effetto nemmeno la notizia che le mie colleghe si siano organizzate per uscire tutte insieme a cena dopo il lavoro senza dirmi niente.
Ovviamente tutto organizzato da Maya, che quando scopre che io so tutto, passa soddisfatta davanti al mio ufficio sorridendo.
Non so cosa abbia detto in giro ma nemmeno le altre mi vedono di buon occhio e oggi mi becco anche una ramanzina dal capo che nota che non ho buoni rapporti con gli altri del reparto.
Grazie, vorrei sbottarle in faccia e dirle che mi è impossibile, dato che quella stronza mi ha messo tutti contro, ma non è da me, me ne sto zitta come se fosse colpa mia e appena ha finito di parlare me ne torno al mio posto.
Tutto ciò mi sta distruggendo, ho un crollo e scappo al bagno a piangere, non vedo l'ora di tornare a casa.
"Piccola scusa, dobbiamo rimandare, sono a cena" mi risponde per messaggio Mario quando provo a chiamarlo per ricevere un po' di conforto da lui.
"Ti chiamo più tardi quando sono a casa"
Mi addormento abbracciata al telefono in attesa che mi chiami, ma ritrovo una decina di chiamare senza risposta solo quando mi sveglio in preda agli incubi.
Non riesco più a riaddormentarmi, provo a chiamarlo ma probabilmente dorme, mi manca da impazzire, non so quanto possa riuscire ancora a mandare avanti la situazione.
Riguardo le foto dell'altro giorno e penso che non eravamo così in sintonia da un po', forse eravamo già in crisi e la lontananza sta solo contribuendo ad aumentare la cosa, devo assolutamente parlargliene, meglio lasciarci ora che ritrovarci traditi.
"Chiamami appena ti svegli" gli scrivo.
Visualizza quando mi alzo per prepararmi ma non risponde.
Ricevo una sua chiamata solo quando sono nell'ascensore dell'ufficio ma non posso parlare dato che sono già in ritardo e gli scrivo che ora non posso.
È frustrante, non riesco a concentrarmi e ho una consegna per domani.
Provo a mettermi al lavoro ma il pensiero va altrove e mi ritrovo a fine giornata nella merda più totale.
Torno a casa e cerco di finire in tempo, finalmente Mario mi chiama ma sono costretta a rifiutare la chiamata perché ho da fare, tento di spiegarglielo per messaggio, ma lui se la prende pensando che io lo stia facendo per capriccio, dicendomi che per una volta che può passare tempo con me io gli faccio storie.
Non ci sentiamo da due giorni e la situazione è già tragica.
Stacco un attimo per videochiamarlo e finalmente risponde.
"Mario devo chiudere velocemente perché al contrario di cosa pensi tu, ho davvero da fare, domani ho una consegna e non ho scritto mezza parola, ma devo chiederti una cosa urgente e non posso stare col pensiero e rimandarla sempre"
"Dimmi"
"Che abbiamo deciso di fare?"
"Cioè?"
"Così non possiamo andare avanti, sei ore di differenza con gli impegni che abbiamo sono una montagna, io mi sto distruggendo, sto letteralmente impazzendo e tu mi incolpi di fare i capricci, quindi dimmelo sinceramente, se per te è meglio che finisca, me ne faccio una ragione"
"Ma che stai dicendo?? Ovvio che non lo voglio, mi sembrava sottinteso"
"Non lo è per niente invece, boh da parte tua vedo zero interesse, ti scrivo e non mi rispondi, ti chiamo e hai da fare, per una volta che sono impegnata io ti incazzi"
"Non è vero, ti conosco e pensavo davvero lo stessi facendo per farmi incazzare, scusami, se vuoi chiudiamo subito e mi chiami quando hai finito, non metterti in testa strane idee perché non è vero che voglio lasciarti"
"Ok... quando torni?"
"Penso che ci vorrà un po' di più di quanto avevo pensato"
"Cioè?"
"Potrei dover stare qui anche più di un mesetto"
"Ok... Mario devo andare"
"Ehi piccola?"
"Mmm"
"Ti amo"
"Ok..." chiudo prima che possa dirmi niente e scoppio a piangere dalla frustrazione.
Non ho tempo da perdere e tra le lacrime mi metto a scrivere tutta la notte per consegnare l'articolo pronto.
Arrivo a lavoro in ritardo e dopo un altro giorno di ostilità da parte di chiunque nei miei confronti decido che davvero non posso andare avanti così.
È tutto un casino, né la mia vita privata né il mio lavoro stanno andando bene e forse il problema sono io.
Ci penso tutto il giorno e a fine giornata chiedo le dimissioni.
Domani ho un volo, me ne torno a casa a Milano.
Preparo le valigie senza dire niente a Mario sperando di fargli una sorpresa, ma intanto nemmeno questa sera ci sentiamo perché ha da fare.

Non ancora riesco a credere alla follia che ho fatto, nemmeno quando scendo a Milano dall'aereo.
Corro subito a casa pensando che Mario sia in studio, ma come apro la porta di casa nostra, sento delle voci e delle risate in salotto.
Mi trascino con le valigie pesanti per tutta la casa fino a ritrovarmi davanti a una scena a cui non avrei mai voluto assistere.
Mario e la ex sul divano, lei con la mano sulla sua, a ridere e scherzare come noi due non facevamo da tempo.
Anche se già un po' me lo aspettavo, rimango impietrita finché non si accorgono della mia presenza.
"Ehi! Che ci fai qui?" Mi viene incontro lui sorridendo come se non fosse successo nulla.
"Mario non mi toccare! Vaffanculo"
"Non è come pensi" cerca di trattenermi, ma scuoto il braccio per scappare dalla sua presa, mentre prima di richiudere la porta dietro di me, do un'occhiata a lei, che mi guarda dispiaciuta dal divano, lasciandomi intendere che è davvero come sembra.
"Che cogliona che sono stata, non cercarmi mai più"

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