Passo la notte sveglia a fissare il soffitto pensando a cosa sia cambiato tra noi mentre lui dorme beatamente stretto a me.
Lo sento diverso, stare a New York lo sta cambiando e so che sta rinunciando alla sua vita per stare qui con me, ma preferirei che me lo dicesse se non si trova bene, se gli manca la sua vita e vuole tornare in Italia al suo lavoro e ai suoi amici, vorrei che trovassimo una soluzione insieme invece di odiarci e ricacciare problemi vecchi solo per ferirci a vicenda.
Mi alzo prima che suoni la sveglia e lo lascio dormire.
Sono uno zombie, mi guardo allo specchio e ho delle occhiaie enormi, gli occhi rossi dalla stanchezza e in compenso sto dimagrendo dato che ormai mangio pochissimo.
Mi vesto con i primi vestiti che trovo e sono pronta.
"Devi andare?" Mi dice con la voce impastata dal sonno, prendendomi la mano mentre esco dalla nostra camera.
"Si... è ora"
"Ti vengo a trovare più tardi, così stiamo insieme"
"No, non fa niente"
"Dai, ti porto a pranzo fuori"
"Stai tranquillo"
"Dai voglio solo stare un po' con te, ormai non ci vediamo più e viviamo insieme"
"Possiamo stare insieme stasera, ci vediamo un film..."
"Cazzo stasera mi hanno invitato ad una festa... vieni anche tu dai, ce ne andiamo presto"
"Il tuo presto sono le 4 di mattina? Ti ricordo che lavoro..."
"Hai bisogno di una pausa, New York ti sta cambiando"
"Davvero? Sta cambiando me? Sai, il prossimo mese questa casa non posso più permettermela, come praticamente la maggior parte delle case nel quartiere, sto solo cercando di sopravvivere, quello cambiato qui sei tu, dovresti capirmi e invece siamo arrivati a fare anche queste stupide discussioni"
"Ehi rilassati, non voglio litigare, stai facendo tutto tu, per la casa non devi assolutamente preoccuparti"
"Si, infatti, sto facendo tutto io perché tu non mi aiuti per niente e mi fai solo pesare la mia assenza, i dispiace, non posso farti nulla, anche a me piacerebbe fare serata tutti i giorni e dormire fino a tardi ma non sono qui in vacanza, e ora mi si sta facendo tardi devo proprio andare"
Me ne vado sbattendo la porta dietro di me prima di rischiare un crollo mentale e un pianto isterico.
Appena arrivo mi rendo conto di essere la prima ad essere arrivata, finché Maya non entra in ufficio letteralmente urlando.
"Che bella serata ieri sera, scusate il ritardo sono tornata tardissimo, non scopavo così bene da anni"
"Ora capisco il tuo segreto per essere sempre così rilassata" si gira verso di me e sorride.
Non capisco finché vedendo la mia espressione confusa non rincara la dose.
"Il tuo ragazzo scopa davvero bene"
"Scusa?" Le chiedo continuando a non capire.
"Si, non te l'ha detto?" ride.
"Eravamo nello stesso locale, abbiamo iniziato a parlare e beh ops... forse non dovevo dirtelo, ma tra amiche ci si deve dire tutto!"
