Il loro obiettivo

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"Non volevo farti..."
"Incazzare? Beh lo sono, non con te ovviamente, vieni qui" mette la testa sotto l'asciugamano baciandomi la pancia e mi abbraccia le gambe.
"Non è giusto per te piccola, mi dispiace essere in mezzo, le mie sono solo chat, cosa vogliono provare? Che volevo scoparti quando stavi con Nico? Ok, hanno fatto di peggio e lo sappiamo entrambi"
"Non mi va che tu passi per lo stronzo che non sei" gli accarezzo i capelli.
"Non è quello il problema, non me ne frega, ciò che mi fa incazzare è che cercano di ricattare te"
"È un classico"
"Non è la prima volta?"
"No..."
"Ok vestiti" scatta in piedi rivestendosi in cinque minuti.
"Dove vuoi andare?"
"Stavolta quei due coglioni me la pagano"
"Mario calma"
"Non voglio che abbiano più manco una singola foto o video da usare contro di te, non si devono azzardare a minacciarti"
"E che hai intenzione di fare scusa? Menarli?"
"Se devo andare in galera per proteggervi lo faccio subito"
"No ehi no, Mario ragiona, ti senti?"
"Finché stai con me, le regole su questo le faccio io, però ora vieni con me perché io da sola non ti ci lascio, quei due sono pazzi"

"Non farlo, ti prego" lo guardo con le lacrime quando arriviamo sotto casa di Nicolò, con la macchina a noleggio.
"Baby stai tranquilla, è tutto sotto controllo"
"Mario no!" Cerco di abbracciarlo.
"Tra dieci minuti massimo sono qui, piccola ti amo"
"Se mi ami non ci vai"
"È per lui?"
"No! È per te! Ti amo anche io, ti amo tantissimo, ho paura per te, lo hai detto anche prima che sono due pazzi"
"Non salgo ok? Rimaniamo sotto casa"
"Baciami prima"
"Va bene?" Sorride dandomi un lungo bacio dolce.
"Stai attento"
Annuisce e mi bacia la fronte prima di andare.
Lo seguo con lo sguardo finché non suona al campanello, mi rendo conto che almeno da qui posso vedere tutto e nel caso intervenire.
Appena Nicolò scende vedo Mario incazzatissimo come non mai, che lo sbatte al muro e gli urla qualcosa prima di farsi consegnare il telefono a forza.
Li vedo litigare prima che il mio uomo tiri un pugno dritto in faccia a Nicolò che cerca di difendersi ma ne riceve un altro.
Quando Mario lo colpisce allo stomaco smette di opporsi, gli lancia indietro il telefono e torna verso di me.
"Dammi un fazzoletto" mi dice indifferente, pulendosi le mani dal sangue.
"Stai bene?" Gli chiedo.
"Si, oggi torniamo a Milano, prima che quell'altro possa fare qualcosa"
Annuisco senza dire nulla.
Passiamo a casa e prendo le mie cose per partire mentre lui torna in hotel.
Quando viene a prendermi sono pronta e scendo subito.
È quasi buio, spero che Mario non voglia andare da Gionata già oggi.
"Tra un'ora siamo lì" mi guarda rispondendo ai miei dubbi.
"Scusami?"
"Il treno è troppo pericoloso"
"Mario sei diventato paranoico?"
"No, in realtà era una sorpresa per te, l'ho dovuta usare per qualcosa di utile dato che non possiamo rimanere qui"
Quando arriviamo in aeroporto e mi trascina verso un aereo privato capisco.
"No oddio tu sei tutto matto"
"Volevo farti fare un giro, ce lo facciamo lo stesso e poi torniamo a casa"
"Mario sei pazzo?"
"Un po', devo anche farmi perdonare dopo aver menato Nicolò"
Gli getto le braccia al collo e lo bacio.
"Non devi farti perdonare di niente ok? So che lo fai per me, anche se non dovresti"
"Non devono toccarti, non devono minimamente pensare di fare del male a te o al nostro bimbo"
"Sei il migliore, il miglior marito che si possa avere e sarai il miglior padre che lui o lei possano desiderare"
Lo bacio, ci lasciamo andare fin quando non ci avvertono di salire perché è tutto pronto.
Mi siedo al mio posto per ammirare il panorama, tenendolo per mano.
Roma dall'alto è bellissima, non l'avevo mai vista così.
Gli bacio la mano mentre prendiamo quota, passiamo il volo a parlare, mi racconta com'è andata con Nico, mi fa ridere prendendolo in giro e quando atterriamo butta le valigie in macchina parcheggiata all'aeroporto e si dirige verso casa di Gionata.
"Aspettami qui, per qualunque cosa non muoverti" mi dice prima di baciarmi e scendere dalla macchina.
È troppo buio e non vedo nulla, ci mette troppo tempo, inizio a preoccuparmi, sto per chiamarlo quando finalmente torna, con un livido sotto l'occhio.
"Se qualcuno dei due ti ricatta ancora una volta giuro che li faccio uccidere"
"Mario stai bene?"
"Si, stai tranquilla"
"L'occhio?"
"Mi ha solo colpito, tutto ok"
"Non è tutto ok"
"Lascia perdere ok?" Mi attira a sé baciandomi.
Ci lasciamo troppo trasportare e finisce per far scivolare una mano sotto la gonna, infilando due dita per afferrarmi.
"Aspetta" gli dico, indicando fuori.
"Hai ragione" mette in moto e si sposta verso un posto più nascosto e buio.
"Vuoi vedere che se lo facciamo io e te quel video può vergognarsi di esistere?" Gli sussurrò guardandolo in modo provocatorio mentre salgo su di lui.
"Lo so che è così" mi solleva il vestito e abbassa i miei slip mentre armeggio coi suoi jeans prima di salire e scendere su di lui, mentre mi afferra per le cosce, per sbaglio vado anche a sbattere al clacson e la foga del momento si trasforma in imbarazzo e tenerezza, tanto da farmi rallentare e farmi abbracciare da lui mentre lo facciamo.
Quando mi sposto di nuovo al posto del passeggero, con ancora il fiato corto controllo il telefono che sta squillando ininterrottamente e aprendo Instagram mi trovo taggata sulle chat di Mario che avevo già visto prima, questa volta c'è anche il seguito che Mario mi ha fatto leggere, ma le sue risposte sono tutte cambiate e lo fanno apparire ancora peggio, ringrazio il fatto che lui me le abbia fatte leggere prima o avrei creduto a queste.
"Certo che Nicolò deve divertirsi davvero"
"Te la sei scopata?"
"Certo! Cosa credevi che non ci riuscissi?"
"Il video?"
"Ovvio che l'ho fatto, poi ci divertiamo"
"Non vedo l'ora di farlo vedere a Nicolò 😂😂"
"Che coglione, vuoi vedere che riesco a fregargli la ragazza? Le ho detto due puttanate ed era già ai miei piedi"
Rimango a fissare il fotomontaggio perfetto.
"Mario questi non avevano la minima intenzione di mettere in mezzo me, il loro obiettivo sei sempre stato tu" penso ad alta voce leggendo inorridita ciò che sono riusciti a fare.

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