Senza pensarci

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"Ti ricordo che non ti ho costretto io a venire qui, se ti sei rotto le palle puoi pure andartene"
"Vedo quanto ti interessi stare con me"
"Forse mi sono sbagliata, almeno Nicolò ha avuto il coraggio di dirmelo che non aveva intenzione di rimanere qui con me, tu fingi che ti vada bene e poi me lo fai pesare"
"Ma che dici? Vedi che metti tu in mezzo Nicolò?"
"Per una volta che lo nomino io! Sei sempre lì a ricordarmi quello che c'è stato tra noi"
"Beh io appena sei scappata non mi sono buttato tra le braccia di un'altra seppure avrei potuto farlo"
"Nessuno te lo ha vietato"
"Se fosse stato al contrario te la saresti presa eccome"
"Mario io non ti volevo qui! Io volevo andarmene per farti vivere la tua vita e farti essere felice! Quando Nicolò mi ha detto che eri tornato con la tua ex sono stata felice per te, non avevo motivo per non dare un'altra occasione a Nicolò dato che non volevo impegnarmi"
"Forse sarebbe stato meglio se i tuoi piani fossero andati come pensavi"
Lo fisso incredula, non mi capacito di quello che ha appena detto.
Mi nascondo sotto le coperte e mi addormento piangendo.

Suona la sveglia e lui non è a letto, lo trovo sul divano che non ha dormito per niente.
"Scusa..." mi dice appena gli passo davanti per uscire.
Non gli rispondo nemmeno, lo saluto a mezza bocca e vado via.
Arrivata al lavoro mi dicono che hanno un compito per me, che sono del giro, la mia prima intervista.
È un trapper, penso che posso cavarmela, devono averlo controllato per bene Mario sui social, per dire che "sono del giro".
Controllo anche io e sto per mandare a lui il profilo di questo per chiedergli se lo conosce, ma evito, dato che ancora non gli ho rivolto parola.
Arrivo sul posto e riesco a farcela facilmente, finisco per dirgli anche che il mio ragazzo fa musica e glielo faccio ascoltare.
Mi da il suo numero e mi dice di farlo chiamare da lui se vuole qualche contatto qui.
Vorrei tornare a casa per dirglielo, ma mi ricordo della discussione e rimando il momento al più tardi possibile.
Torno in ufficio e aggiusto le informazioni che ho, prima di mandarle.
Esco da lì più tardi del solito, chiudo l'ufficio e torno a casa in taxi, mentre Mario mi riempie di chiamate.
"Si può sapere dove cazzo sei stata? Con Nicolò?"
"Ma la smetti cazzo? Ero a lavoro! Dovevo finire una cosa! Nicolò non c'entra un cazzo! Oddio stai diventando un coglione peggio di lui, davvero"
"Beh forse mi ci fai diventare"
"Mario sono troppo stanca per litigare, basta"
"Wow ti ha proprio distrutta!"
"La finisci? Ho intervistato un trapper di qui..."
"Ah ecco, nemmeno più Nicolò basta"
"Sei uno stronzo" gli dico a denti stretti e prima di andarmene gli lascio il foglio con il numero sul tavolino.
"mi ha lasciato il numero e mi ha detto di dirti di chiamarlo se hai bisogno di agganci o uno studio, come vedi anche se improvvisamente mi odi ti sostengo, forse dovresti farlo anche tu invece di darmi contro"
"Scusa" mi dice accoccolandosi a letto con me.
"Senti Mario basta, dimmelo chiaramente, vuoi tornare in Italia? Puoi andare, lo hai detto che forse sarebbe stato meglio se fosse andato tutto, come speravo che andassero le cose, forse è arrivato il momento in cui le nostre strade si dividono"
"No..."
"E allora mi spieghi che ti prende? Lo capisci che mi ferisci?"
"Ho solo bisogno che tu mi dimostri di tenerci un po' di più, il gesto di oggi è stato carino da parte tua"
Faccio spallucce.
"Niente di speciale, l'ho fatto senza pensarci"

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