Non mi interessa

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Mi risveglio da sola sul letto di casa di Mario e vado in panico vedendo che sono le 19.
"Mario cazzo perchè non mi hai avvisata! Devo andar-"
Lo trovo in cucina, con la tavola perfettamente apparecchiata, una candela a centro tavola e lui che si dà da fare ai fornelli.
"Stai cercando in tutti i modi di convincermi?" Lo prendo in giro appoggiandomi al piano cottura, mentre è tutto concentrato.
"Ehi! Buongiorno" ride venendo a baciarmi
"Che bella che sei, mi mancava vederti con i miei vestiti"
"Mario devo andare, è tardi"
"Resta qui, non posso portarti a cena ma posso preparartela io, mi manca averti a casa con me, facciamo subito, ti riporto io in hotel"
"Va bene" sorrido.
Ceniamo dimenticandoci di tutto, dimenticandoci Nicolò, dimenticandoci che non è più tutto come prima.
"Devo andare" gli dico quando ormai è tardissimo e abbiamo finito di mangiare.
"Rimani qui"
"Mario non posso, Nicolò ci ammazza"
"Ok... va bene, andiamo" mi accompagna in macchina sotto l'hotel e prima di lasciarmi andare mi bacia.
"Ciao piccola mi raccomando, scrivimi"
"No Mario, meglio di no, se mi controlla e trova messaggi impazzisce"
"Ti prego, scrivimi, poi cancelli, non ti rispondo, ma scrivimi se hai problemi, se va tutto bene, sono giorni che non dormo pensando che lui possa farti del male"
"Ti amo tantissimo, non preoccuparti per me, ok? Ti scrivo, va bene"
"Ti amo tanto anche io" mi bacia prima che io apra la porta e scenda.
"Ah piccola questo è tuo" mi ferma per un braccio porgendomi l'anello che gli avevo ridato quando abbiamo litigato.
"Mario io..."
"Aspetta vieni girati" sorride.
Mi slaccia la catenina che porto sempre al collo da quando sono piccola e ci fa scivolare l'anello.
"Così non lo vede" mi schiocca un bacio sulla guancia.
"E sei sempre con me"
"Già"
"Ci vediamo domani?"
"Si"
"Mario?"
"Dimmi"
"Accosta da qualche parte nascosta"
"Che vuoi fare?"
"Fallo e basta"
Si sposta in un vicoletto secondario e quando sono sicura che non passi nessuno salgo su di lui.
"Questo" inizio a baciarlo.
Gli sbottono i jeans e lo facciamo lì in macchina prima di scendere e tornare in hotel.
"A domani" lo bacio, prendendogli il viso tra le mani.
"Ciao piccolina"
Quando salgo in camera Nicolò è già lì.
"Si può sapere dove cazzo eri?"
"In giro"
"Sono le 22, volevo portarti a cena fuori"
"E per cosa, tanto sono a dieta"
"Come faccio a conquistarti se tu non me lo permetti? Cazzo te lo levi dalla testa quel coglione? Si è fatto una vita, a te non ti pensa più! Smettila"
Lo guardo senza capire.
"Che credevi? Che stesse ancora pensando a te? Qui la stupida che non riesce ad andare avanti sei solo tu"
Mi mostra una foto, di Mario in un locale, che si atteggia in modo molto intimo con una ragazza.
"Non mi interessa niente di lui, può fare quel che vuole" cerco di essere convincente, ma in realtà sto cercando di convincere più me stessa che lui.
"Se non te ne frega niente perchè hai gli occhi lucidi? Cazzo sei proprio una bambina"

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