Il viaggio è interminabile, capisco solo che stiamo andando negli USA, ma non mi dice nient'altro.
Mi addormento durante il viaggio svegliandomi ogni tanto, lo osservo mentre guarda fuori dal finestrino e mi stendo a toccargli una gamba con la mia in questo aereo immenso in cui siamo lontani l'uno dall'altro.
"Ehi"
"Siamo quasi arrivati" mi sorride.
"Mi dici dove siamo?" Rido.
"No non si può" scherza "aspetta e vedrai".
Qualche ora dopo atterriamo a Los Angeles, ha già prenotato una macchina e si mette alla guida, attiva il navigatore e finalmente capisco che stiamo andando verso la spiaggia di Malibù.
"L'hai presa alla lettera la mia voglia di spiaggia" gli dico quando arriviamo, rimanendo a bocca aperta appena imbocchiamo il vialetto di una casa a due piani che ridà direttamente sul mare.
"Per una settimana è nostra, così posso godermi te e la piccolina"
"Non hai esagerato? Io volevo solo stare un po' con te"
"Avevo bisogno di staccare da tutto, stavo pensando che poi sarà un casino, gli instore, il tour, ancora sto pensando a come organizzarmi per non trascurarvi"
"Non ci pensiamo ok? Ora siamo qui" lo bacio prendendolo per mano ed entrando.
Dal salotto si accede alla veranda che si affaccia sul mare, raggiungibile dalla passerella di fronte casa, gli spazi enormi e perfettamente arredati urlano lusso e facendo il giro mi accorgo anche del giardino con tanto di barbecue, piscina e sdraio, sicuramente progettato per le feste sfarzose di qui.
Le scale a chioccia perfettamente decorate a tema con la casa portano alle camere al piano di sopra.
La matrimoniale sembra una suite, si affaccia sul mare con una parete completamente in vetro e tanto di balconcino.
Continuo il giro guardandomi intorno innamorata, i proprietari ci hanno lasciato anche del vino e un biglietto di benvenuto.
"Ti piace?" Mi chiede prendendomi per mano e portandomi sulla passerella sul mare.
"È bellissima, anche troppo, non è da te"
"Una volta ogni tanto, solo Nicolò può trattarti bene? Non ho capito" ride.
"Sai che lui non è quello che voglio e sai che non mi piace essere comprata così, mi basta solo stare con te" lo bacio.
"Ti amo, per una volta posso trattarti da principessa?"
"Mi tratti sempre da principessa" lo stringo forte e mi lascio coccolare da lui.
Inizio a mettere in ordine nella cabina armadio le cose che ho in valigia, pronta a scendere in spiaggia, quando Mario viene da me e mi abbraccia da dietro.
"Senti un mio amico mi ha detto di passare in studio da lui, ti dispiace se vado? Torno il prima possibile"
"Ma siamo qui per stare insieme" ci rimango un po' male.
"Tra due o tre ore al massimo sono qui, te lo prometto"
"Va bene... ok..." gli dico poco convinta.
Cerca di darmi un bacio ma lo liquido con un bacetto a stampo.
Aspetto da sola ore e passando in cucina noto la bottiglia di vino e penso che un bicchiere non mi faccia nulla, mi siedo in veranda e ne sorseggio un calice osservando le persone che passano in spiaggia.
Mi annoio da morire lì da sola e in men che non si dica mi scolo la bottiglia senza farci caso.
Quando Mario torna ben più tardi di quanto mi aveva promesso, ormai sono ubriaca.
"Ciao amore" vado a salutarlo, noto che anche lui è sbronzo.
"Hai bevuto?" Gli chiedo baciandolo.
"Si, siamo stati in studio... scusa, non ho potuto rifiutare" mi prende in braccio portandomi sul divano.
"Hai presente la bottiglia di vino?"
"Mmm?"
"Finita" rido.
"Ehi potevi aspettarmi" mi prende in giro.
"Però possiamo fare altro insieme" lo guardo sperando che capisca.
"No" mi risponde subito.
"Dai!"
"Tu non la tocchi quella roba, non ti faccio fumare"
"Daiii su" lo riempio di baci, cercando di convincerlo.
"Ti ho detto di no"
"Dai così è più divertente, avanti, lo sai che da fatta puoi farmi quello che vuoi" gli mordo lievemente il labbro tirandoglielo.
Ride e mi tira una sculacciata.
"Fammi felice, lo so che lo vuoi anche tu"
"Mmm va bene... ok"
Esce lasciandomi a casa e nel frattempo ordino qualcosa da mangiare e altro alcool.
Per quando torna abbiamo talmente tanta erba e alcol che potremmo dare una festa.
"Metto un po' di musica" gli sussurro mentre lui sul divano la rolla.
Ridiamo e scherziamo tutta la sera, non stavamo così bene da tantissimo, ormai arrivati alla seconda bottiglia inizio ad essere davvero ubriaca.
Mi siedo a cavalcioni su di lui e prendo un'altra vodka attaccandomici per berla.
"Ehi che fai vacci piano" mi rimprovera.
"Sei invidioso? Prego" gliela porgo reggendogliela mentre beve.
"Anche se vorrei avere altro in bocca" lo provoco.
"È l'alcol che ti fa parlare così? Non ti ricordavo così troia"
"Ah no? Devo rinfrescarti le idee su come ci siamo conosciuti? Che io ricordi ti sei innamorato prima dei miei pompini e poi di me" lo prendo in giro togliendogli la maglietta e inginocchiandomi davanti a lui per sbottonargli i jeans.
Sorride senza dirmi niente.
Lo guardo mentre glielo prendo, mi accarezza i capelli tenendomeli e reclina la testa mordendosi il labbro inferiore.
"Ti voglio" gli sussurro spostandomi.
Mi prende per i fianchi e mi lascia cadere con la schiena al divano abbassandomi i pantaloni della tuta ed entrando dentro di me.
Mi afferra le mani e le tiene sopra la mia testa per non farmi muovere.
Ad ogni spinta mi fa gemere sempre più forte, si china a baciarmi e poi accelera sempre di più, non è mai stato così con me, forse non è mai stato così ubriaco, manco con Nicolò c'è mai stata così tanta intesa e nemmeno lui sa farmi venire così.
Dopo poco sono stremata, mi bacia e si sdraia affianco a me.
"Cazzo fallo più spesso" gli sorrido riprendendo fiato.
Mi appoggio sul suo petto mentre lui ancora parla e in pochi minuti è buio totale.
