Perchè devi comportarti così

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"Oggi vedo una psicologa, questa cosa deve finire, non voglio più farti stare male e non voglio stare male, voglio trovare un modo per uscire dai miei problemi" gli dico fissando il mio caffè prima di berlo a colazione.
"Ok... fai quello che senti, se posso aiutarti in qualche modo sono qui" mi prende la mano e me la bacia.
"Grazie" gli sorrido accarezzandogli il viso.
"È brava? Chi è?"
"Mi avevano dato il suo contatto tempo fa"
"Davvero? Perché non ne so niente?"
"Era ai tempi di Nicolò, ma non ci sono mai andata"
"Ok, vai se vuoi, può esserti d'aiuto"
"Te lo devo"
"Baby non mi devi niente, fai davvero quello che vuoi, non sentirti forzata"
"Mario non possiamo andare avanti così, prima o poi ti stancherai di tutto, del mio autodistruggermi, di Nicolò sempre presente nella nostra vita, so che tutto ciò ti fa star male e fa star male anche me, voglio dimostrarti che mi sto impegnando a cambiare.
"Ok, va bene" si alza e mi bacia.
"Vuoi che venga con te?" Chiede mettendomi le mani sui fianchi.
"No, tranquillo, riusciamo a guidare" sorrido mettendomi le mani sulla pancia.
"Sicura?"
"Si, stai tranquillo"
"Scusa" sorride baciandomi.

"Sai che oggi sei davvero bella? Cioè più del solito" si morde il labbro guardandomi vestire per uscire.
"Non direi, continua a crescere sempre di più, sembro una balena"
"Zitta" ride venendomi ad abbracciare.
"Vorrei che ti vedessi come ti vedo io" mi prende il viso tra le mani.
Inizia a baciarmi e cerca di spingersi oltre ma lo rifiuto.
"Mario sono in ritardo" gli dico, ma in realtà l'immagine di Nicolò che mi spinge per farmi cadere in ginocchio e forzarmi a prenderglielo mi tormenta, Mario non lo sa, o sarebbe ancora più incazzato con lui e voglio evitare.
"Ok, scusami" ci rimane un po' male e resta zitto per tutto il tempo fin quando prima di uscire non mi augura buona fortuna e mi dice di fargli sapere appena esco da lì.

Dopo il primo appuntamento già mi sento meglio e penso che potrebbe davvero aiutarmi, prima di tornare a casa passo in pasticceria e compro qualche dolce da riportare a casa per farmi perdonare da lui.
"Amore è pronto" mi urla dalla cucina quando mi sente rientrare a casa.
"Che hai cucinato di buono?" Mi affaccio in cucina e lo sbaciucchio abbracciandolo da dietro.
"Che hai preso?" Nota il vassoio che ho in mano.
"Volevo farmi perdonare per prima"
"E di cosa? Stai tranquilla"
"Mario c'è una cosa che non ti ho detto su Nicolò... e ho paura che possa influire sul nostro rapporto... non volevo dirtelo, ma non voglio nemmeno farti pensare che io non abbia voglia o che non provi attrazione per te"
"Dimmi" mi guarda preoccupato.
Lo abbraccio e lui mi stringe a sè.
"Non mi ha solo picchiata" gli dico con la voce tremante.
"Che cosa???" Mi allontana per guardarmi negli occhi e quando capisce che non sto scherzando mi abbraccia di nuovo ancora più stretta.
Affondo il viso nel suo petto e continuo a piangere mentre lui cerca di calmarmi.
"Cazzo perché non me lo hai detto?"
"Non lo so, non volevo che tu ti incazzassi ancora di più con lui"
"Beh non ha funzionato"
Cerco di riprendermi e mi siedo a tavola a mangiare.
Mentre ero via mi ha preparato il mio piatto preferito, è stato dolcissimo.
Mangiamo e chiacchieriamo tranquillamente, mi sento più leggera ora.
Mi offro di fare i piatti ma lui mi obbliga a stare ferma e a tenergli semplicemente compagnia.
Mentre è impegnato non si accorge che gli arriva un messaggio, mi cade l'occhio e sullo schermo leggo "Nicolò".
Prendo il telefono e sbloccandolo mi rendo conto che Mario gli ha scritto di vedersi.
"Mario era esattamente questo che volevo evitare! Perché devi comportarti così!"

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