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Trama:stai studiano quando un rumore ti distrae…

Odio la pioggia, mi mette tanta malinconia, soprattutto quando devo studiare o fare i compiti. Già non riesco a concentrarmi, poi si aggiunge il cielo grigio, le gocce che scendono lentamente sul vetro della finestra, ogni infarto derivato da un tuono o fulmine. Questo pomeriggio mi toccava studiare tedesco, una delle tante materie in cui la sufficienza la vedo con il binocolo, e anche il professore non aiuta. È normale essere nervosi, per tutto ciò che succede nella vita al di là della scuola, ma lui se la prende anche se non gli dai il buongiorno. L’ultima volta mi ha messo una nota solo perché avevo chiesto ad un mio amico, di prestarmi la penna, i miei genitori sono andati a parlare con questo professore e sono riusciti a togliermi la nota, prendendosi anche un richiamo nell’ufficio della preside. Ma era il mio dovere da studentessa, quindi magari con un po’ di musica a volume basso, così quando i miei tornano a casa, li apro la porta, non come l’ultima volta, finendo anche in punizione.
Entrambi lavorano, mia madre in un negozio di vestiti e papà fa il meccanico insieme a due suoi amici dell’infanzia e lo zio Joey, quindi sono abituata a stare da sola, per sicurezza papà mi ha lasciato la sua mazza da baseball, mi ha detto di utilizzarla solo in casi di emergenza. Di solito non succede mai nulla, d'altronde non vivo in una villa, ma in un palazzo, quindi non suscito tanto interesse nei ladri. A scuola non parlo di quanto guadagnino i miei genitori, non indosso vestiti di marca e non racconto dove andrò in vacanza, come fa un certo ragazzo biondo in classe.

Dall’astuccio feci uscire le penne e la matita, iniziai a sottolineare i concetti più importanti, poi li trascrissi sul quaderno ad alta voce per memorizzare più velocemente. Con l’evidenziatore ricalcavo i concetti che non potevo assolutamente saltare o cambiare il testo. La mia canzone preferita risuonava nella mia camera, quando un tonfo pesante, seguito da qualcosa che scivola sul vetro della finestra, mi fece accelerare i battiti del cuore. All’inizio pensai che fosse stavo un piccione, mi era capitato più di una volta, vederli sbattere contro la mia finestra o quella del vicino, ma un semplice animale non fa tutto quel rumore.
Con le mani tremanti, presi la mazza e andai al piano di sopra. La finestra era rotta e tutti i pezzi che c’erano erano sul pavimento, alcuni di loro erano bagnati dalla pioggia, ma altri di sangue. Affianco alla finestra, c’era il corpo di un uomo. Era girato di schiena, i capelli neri rivolti sul pavimento e viso, lo girai e vidi che era vivo e aveva una piccola ferita alla mano sinistra. Riuscì a prenderlo per le spalle e portarlo in camera mia. Con i fazzoletti asciugai il sangue, mise del disinfettante e i cerotti per evitare che la ferita col tempo si infetti.
Mentre lo guardavo, mi chiedevo come un uomo possa essere entrato in casa mia e non si fosse fatto nulla, pur avendo preso in pieno il vetro della finestra. Lui si riprese subito, si guardò intorno memorizzando anche il più piccolo dei dettagli, poi i suoi occhi incontrarono i miei.

“Stai bene?” Gli chiesi, lui non disse nulla. Si alzò e appoggiò la schiena alla ringhiera del letto.

Presi il cellulare, per chiamare il 911, immaginando che avesse una ferita ben più grande di un graffietto alla mano. Proprio quando stavo per schiacciare la cornetta, lui sparì.
Se non fosse stato per la macchia rossa sulle lenzuola, direi di essermi immaginata quest’uomo. Adesso c’era solo un problema, cosa cazzo dico a mamma e papà per la finestra?

Buongiorno, finalmente sono riuscita a scrivere. Questa volta questa os sarà presto il primo capitolo di una storia per Loki, spero vi sia piaciuta, so che non si capisce bene, ma capirete meglio quando pubblicherò la storia.

Vi amo 3000❤

🐍 Tom Hiddleston 💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora