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Trama:segreti...

Alzai il cappuccio e iniziai a seguire il mio fidanzato, sicuramente mi tradiva. Era da un mese che non faceva altro che mentirmi e le mie amiche l'avevano visto più di una volta per le strade della nostra città, quando mi diceva che sarebbe rimasto a casa a studiare. Volevo smascherare quel traditore, così ho iniziato a seguirlo da lontano, tenendo fra le mani il cellulare per fare delle foto e mostrargliele la mattina seguente a scuola.
Si fermò davanti ad una casa, suonò al campanello e dopo qualche secondo il cancello si aprì, adesso cosa faccio? Non posso entrare, è proprietà privata, se qualcuno mi vedesse andrei in galera.

Girai per tutta casa, alla ricerca di una finestra ma quelle che c'erano erano tutte in alto. Me ne ritornai a casa, pensando ad un piano geniale, ad aiutarmi ci pensò mia madre. Prima di incontrare papà, aveva un fidanzato e dopo un anno di relazione, notò che era sempre freddo e distaccato e faceva tardi ai loro appuntamenti. Aveva capito che la tradiva quando vide che tra lui e una sua amica c'era un rapporto "speciale", non avendo prove non poteva accusarlo, l'avrebbe presa per una pazza isterica, così gli mise un microfono nella tasca della giacca.

Decisi di fare anch'io lo stesso, invitai Tom a casa mia per dormire insieme. Mentre lui dormiva, ignaro della mia trappola, gli misi il microfono collegato al mio cellulare. La mattina si svegliò e lasciò casa, dicendomi che sua madre lo attendeva per parlargli, ovviamente sapevo che stesse mentendo per andare dalla sua amante.
Accesi il microfono e ascoltai la conversazione, inutile dire che sono scoppiata a piangere. Entrambi si facevano i complimenti dolci, Tom ebbe anche la faccia tosta di parlare di me alla ragazza, dicendo quanto fossi fantastica.
Scoppiai a piangere sentendomi presa in giro, mi ero innamorata di quel bastardo perché pensavo fosse diverso, invece anche lui mi ha dimostrato di essere identico ai miei ex.

Andai a casa di quella stronza, proprio in quel momento uscì Tom, sorrise vedendomi e si avvicinò a me, pronto a baciarmi in risposta gli diedi uno schiaffo, tanto doloroso da lasciargli il rossore e la forma della mano sulla guancia.

"Perché l'hai fatto?" Mi domandò spaventato, non ero mai stata in quel modo con lui.
"Sei uno stronzo! Spero ti diventerai con quella sciacquetta".

Me ne andai, non volendo ascoltare le sue parole. A risollevare il morale ci pensarono le mie amiche e il gelato, ma la sua mancanza la percepivo sempre. Mi mancava la sua risata, la sua voce, i suoi abbracci, i suoi baci ma non riuscivo a perdonarlo.

Chiusi il libro di fisica, i bigliettini per il compito di domani sono pronti, non vale la pena studiare per una materia che non userò mai nella vita. Mi misi sul letto e mi girai scegliendo che libro leggere, dalla biblioteca cadde un libricino fatto a mano. Lo presi era un piccolo album che Tom mi aveva regalato, dopo la morte di nonna, ci sono foto singole sue buffe o di entrambi, con sotto la data di quando le abbiamo fatte. Sfogliai la pagina una ad una, nel mentre piangevo e ridevo, mi mancava.

La finestra si aprì, spaventandomi e nella stanza entrò Tom.

"Come sei entrato?" Domandai.
"Non lo so, ti devo parlare!" Si avvicinò.
"Non voglio sapere come vi siete conosciuti e innamorati".
"Io non ti ho mai tradita".
"Davvero? La conversazione tra voi due mi dice qualcos altro". Dissi arrabbiata.
"Hai capito male tu". Mi prese la mano.
"Sentiamo cosa stavi facendo in quella casa?"
"Io in quella casa ci lavoro, sono il dogsitter ma quella mattina chiesi alla ragazza di darmi un altro lavoro, così da poter avere dei soldi in più".
"Perché dovresti lavorare?"
"Perché tu desideravi un anello, ma non trovavi uno carino o che si rompesse dopo due mesi, io volevo prendertene uno speciale per te, solo che costavano parecchio e la paghetta non mi bastava, ho iniziato a fare mille lavori diversi, mi accontentavo anche di qualche dollaro. Ti ho riempito di bugie e sono stato lontano da te, per continuare la mia sorpresa ma alla fine ho rovinato tutto".
"Non ci credo". Non seppi neanche io il perché dissi quella frase.

Dalla tasca prese una scatolina non troppo spessa nera, legata da un filo rosa chiaro con il nome della gioielleria stampato in argento. Sfilai il nastro e tolsi il coperchio della scatola, trovai un bellissimo anello d'argento con una piccola gemma bianca.

"È bellissimo..." lo guardai.
"Non posso tenerlo, sono stata una stupida e ti ho fatto soffrire". Le risiedi la scatola.
"Non importa, questo anello sarà l'inizio della nostra seconda possibilità". Prese il gioiello per poi farmelo indossare e baciare il palmo della mia mano.
"Scusa".

Mi accarezzò la guancia e mi baciò. Quella sera dormimmo insieme, stretti stretti in un abbraccio che nessuno seppe dire con certezza quale fosse il corpo di T/n e quello di Tom.

Buonasera💞
Mi sta venendo in mente una storia su Tom, vi terrò aggiornati nei prossimi giorni. Spero che il capitolo vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

🐍 Tom Hiddleston 💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora