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Sequel del capitolo precedente.
Trama:dieci anni dopo.

Gli anni passarono, entrambi cambiarono molto, ma l'unica cosa che rimase furono le lettere che continuavano ad inviarsi, ma dopo la sua scarcerazione, Tom diede il suo vecchio numero di telefono.
T/n ospitò Tom a casa sua, non sapendo dove andare, raccontandogli per filo e per segno a cena tutti i progressi del suo ristorante.

Si era rimboccata le maniche e aveva iniziato a lavorare, così da mettere da parte dei soldi. La mattina seguente, Tom la svegliò con la colazione preparata con quel poco che c'era in casa.
Si fecero una doccia, per poi recarsi al ristorante che T/n aveva affittato.
Dipinsero le pareti di celeste, giocando un po' con la vernice, come due bambini, e poi pulirono il pavimento.

Sistemarono i tavoli, così come il resto delle decorazioni. Una volta terminato il tutto, passarono all'insegna.

"Che nome gli diamo?" Chiese Tom.
"Non saprei..."
"Che ne dici di Tom e T/n?"
"È meglio T/n e Tom". Gli fece l'occhiolino, facendolo ridere.

Dipinsero quel pezzo di legno di nero e con il bianco misero i loro nomi, aggiungendo un cuoricino piccolo piccolo, che Tom notò subito.
Finito tutto, si aprirono una bottiglia di vino festeggiando.

Passò un mese dall'apertura di quel ristorante, tutto andava bene. T/n continuava ad essere la titolare, invece Tom decise di essere lavapiatti. Provò a fargli cambiare idea, ma niente da fare, lui voleva fare quel lavoro.
Questa sera, mentre T/n era nel suo ufficio, era passata la mezzanotte e tutti i clienti se ne erano andati, stava contando tutto le bollette e tutto il resto, sentii delle voci provenire da fuori. Curiosa lasciò l'ufficio, trovando Tom litigare con Steven, un ragazzo che aveva assunto da poco, che aiutava Tom a pulire il ristorante.

"Come ha fatto T/n ad assumerti?" Gli chiese mentre Tom lavorava, non pensandolo neanche.
"Sei un ex detenuto, perché ti ha dato una seconda possibilità?" Continuò, potevo notare da come stringeva il mocio, che voleva spaccargli il naso, odiava parlare del suo passato.
"Della mia vita privata non ti deve importare!" Si arrabbiò.
"Non meriti una seconda chance".
"Non sei nessuno per dirlo".

Steven fece cadere apposta un vaso che si trovava affianco a lui, facendo arrivare il resto delle cameriere/i che avevo, dandogli la colpa.
Entrai nella stanza, infuriata pronta a parlare ma Tom mi fermò.

"Scusami T/n, la prossima volta starò attento". Si abbassò per prendere i cocci, ma io lo fermai.
"So che è stato Steven, raccogli!" Dissi guardando il vero colpevole.
"Cosa? È stato lui, crede ad un ex detenuto e non a me?" Provò a giustificarsi.
"Ho visto tutta la scena con i miei occhi, ed ho anche ascoltato ciò che hai detto a Tom. Raccogli ciò che hai combinato e domani mi pagherai il danno".
"Ma-"
"Di un'altra parola e raccoglierai i cocci con la lingua!"

Ringhiò facendo spaventare il ragazzo, che si mise subito a lavoro, cosa che fecero gli altri ragazzi.

"Grazie T/n". Disse Tom.
"Prego, ti va un bicchiere di vino insieme a me?"
"Certo".

Si mise sotto braccio, andando insieme nel suo ufficio. In meno di pochi secondi, finirono la bottiglia, accendendo la passione.

Buonasera💞
Ho riscritto questa os, perché quella precedente era brutta e corta. Spero che il capitolo vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

🐍 Tom Hiddleston 💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora