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Trama:il latte.

Mi svegliai tutto indolenzito e con mal di testa a causa dell'orario che avevo scelto per riposarmi la notte precedente. Mi alzai dal letto, aggrappandomi alla sedia che si trovava poco distante da me, per evitare di cadere. Scesi le scale, sentendo della musica leggera e a volume basso, avvicinandomi alla cucina e mi appoggiai alla porta guardandola. Prese dal frigo la frutta, lavandola sotto l'acqua fredda per qualche secondo. Lasciò tutto sul tagliere, per poi tagliare tutto in piccoli pezzi e metterli nel frullatore insieme ad un yogurt, per rendere il tutto denso, quasi una crema.

Si mise in punta di piedi e aprendo il scaffale sopra di lei, prese due bicchieri e vero il frullato.
Sempre da lì prese il biberon, ci mise dentro l'acqua che aveva lasciato prima raffreddare insieme a latte, fece unire il tutto per poi avvicinarsi a Lucia.
Le tolse il ciuccio, prendendola in braccio e lasciandole il biberon/colazione.

Mi fa strano vederla così amorevole, se penso a qualche anno fa, al nostro primo incontro, mi viene la pelle d'oca.
Non per sua scelta ma quella dei suoi genitori adottivi, due pazzi che dirigevano l'accademia per diventare assassini e T/n non solo era la migliore, ma aveva un trattamento speciale.
Fu incaricata da qualcuno di uccidermi e se avesse portato a termine la missione, avrebbe ricevuto una buona somma di denaro.

Mi spiò per una settimana intera, scrivendo tutte le mie mosse e piani da mettere in atto per uccidermi. Io l'avevo già notata e decisi di stare al suo gioco, per vedere cosa sarebbe successo.
Ci è stata una lotta all'ultimo sangue, nessuno dei due voleva morire e avendo studiato le mie mosse, non riuscivo a metterla a tappeto. A fermarci fu ritrovarci rinchiusi nella stanza per due giorni interi, T/n si fece male alla gamba, scoprendo subito dopo fosse rotta, io mi ero solo lussato la spalla.

Parlammo un po', mi spiegò la sua vita che a lei non piaceva assolutamente, non trovava il senso di strappare una vita a qualcuno e i suoi "genitori" che la obbligavano a farlo. Chi si ribellava, veniva brutalmente ucciso e anche lei sarebbe stata uccisa perché non aveva portato a termine la missione.
Le proposi un accordo, ovvero fermare l'accademia. Organizzammo un piano geniale ed esplosivo, letteralmente.

I professori che insegnavano all'accademia e gli alunni che si erano diplomati o si stavano diplomando ne erano tanti e ucciderli tutti insieme sembrava una cosa impossibile se non fosse stato per il giorno dell'inaugurazione.
Inserite le bombe nei posti giusti, una volta che T/n lasciò l'ufficio, lo feci esplodere.

Dopo quel giorno, T/n era finalmente libera e poteva godersi tutto il mondo. Dopo qualche anno nacque Lucia, la nostra prima figlia. Aveva preso da entrambi, sia caratterialmente che fisicamente.

Le tolse il biberon ormai vuoto, mi avvicinai a loro dando un bacio sulla fronte a T/n e prendendo in braccio mia figlia.

"Non dondolarla, altrimenti ti vomiterà addosso". Disse T/n e proprio in quel momento Lucia sputò fuori un po' di latte, sporcandomi i vestiti, facendo ridere sua madre.
"Te l'avevo detto". Prese Lucia, portandola in camera per cambiarla.
"Ti odio!" Le urlai e T/n continuò a ridere.

Buon pomeriggio💞
Richiesta fatta da:lady_Marvengers. Spero che il capitolo vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

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