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Leggete fino infondo.
Trama:ti ritrovi in vacanza nella città di tuo zio, esci a fare una passeggiata e qualcuno ti ruba il cellulare e collana, cerchi di trovarli da sola, solo che non conosci la lingua madre di quel posto e ad aiutarti ci penserà uno sconosciuto vestito di rosso.

Ho voluto andare a trovare mio zio in Giappone, perché mi mancava e anche perché volevo visitare quel posto.
Non mi sono preoccupata della lingua, tanto in mio soccorso sarebbero arrivati zio e Google traduttore.
Arrivata al ristorante di zio, abbiamo parlato un po' e scoperto alcune foto di famiglia che non avevo visto (+ un regalino). Era un costume di qualche supereroina nei cartoni che fanno vedere oggi ai bambini. Quando gli chiesi il motivo, lui spiegò che quel giorno c'era una festa in maschera.

Indossai il costume, per poi uscire fuori e farmi una passeggiata, con me portai il cellulare e accesi subito il gsp, così da ritrovare subito il ristorante di zio.
Camminai per due ore, ammirando tutto ciò che mi circondasse, volevo continuare a visitare quel posto, un'occasione così non l'avrei riavuta facilmente, ma la stanchezza del viaggio e la fame, mi fecero cambiare idea.
Infilai la mano in tasca, per prendere il cellulare e ripercorrere la strada fatta in precedenza. Il panico mi prese, quando sentii la tasca vuota, controllai bene ma il cellulare non c'era, qualcuno me l'aveva rubato e non era solo l'unico oggetto, mi avevano sottratto anche la collana.

Avrei fatto la denuncia una volta tornata al ristorante di mio zio, di sicuro lui sapeva cosa fare e come aiutarmi. Mi girai e cercai di ricordare i miei vecchi passi, ma le vie mi sembravano tutte uguali e le scritte non aiutavano, così dovetti passare al piano B: ovvero chiedere ai passanti.

Fermai chiunque, ma nessuno parlava la mia lingua, provai a mimare la situazione in cui mi trovavo ma sembravo una pazza, alcuni credettero fosse uno spettacolo.
Presi un foglio di carta, spiegando la mia situazione, ma un uomo mi portò in un negozio e la proprietaria provò a vendermi un cellulare e una collana. Ringraziai entrambi per la loro gentilezza, ma non avevo bisogno di quegli oggetti nuovi, ma di quelli vecchi.

Uscì da quel negozio e andai a sbattere contro qualcuno. Era un uomo alto vestito di rosso, partecipava anche lui alla festa di cui mi parlò zio, guardai metà del suo volto coperto dalla maschera, non era di queste parti, forse potevo spiegare a lui la mia situazione.

"Parli la mia lingua?" Domandai.
"Si". Sorrisi, mentre il mio cuore esplose di gioia.
"Potresti prestarmi il tuo cellulare? Devo chiamare mio zio per farmi venire a prendere, il mio è stato rubato insieme alla collana che portavo". Gli feci vedere la tasca vuota.
"Va bene".
"Grazie". Mi diede il suo cellulare e in quel momento mi ricordai di non sapere il numero di mio zio. Gli ridiedi il cellulare, sbuffandomi, rimarrò qui in eterno.
"Non ridere!" Dissi al tizio vestito di rosso.
"Come fai a non sapere il numero di tuo zio?" Continuò a ridere, giuro che adesso gli arriva un calcio dove non batte il sole.

Mi allontanai e provai a cercare la strada da sola, lui si offrì di accompagnarmi, facendo delle domande, forse era un poliziotto?

"Possibile che non sai come tornare a casa?" Mi chiese, mi rimangio del fatto che fosse un poliziotto.
"Non sono mai venuta qui, posso dirti che mio zio ha un ristorante ed è molto bravo".
"Io sono venuto qui cinque volte, non sono un esperto, ma i ristoranti li conosco bene, dimmi come si chiama?"
"Come posso saperlo? L'insegna è scritta in Giapponese".
"Potevi chiedere almeno la traduzione!"
"Rimarrò qui in eterno!" Urlai.

Provammo a cercare il ristorante di mio zio, grazie all'unico indizio che avevo, l'insegna era rossa, purtroppo come la maggior parte dei ristoranti in questa via affollata.
Si stava facendo tardi e zio sarà preoccupatissimo. Alla fine lo sconosciuto che ho incontrato, mi portò alla stazione di polizia spiegando l'accaduto, un poliziotto chiamò zio e adesso dovevo solo aspettare e dimenticare questa brutta avventura.

"Grazie". Lo fermai prima che se ne andasse.
"È stato un piacere". Si tolse la maschera mostrano il suo vero volto.
"Sono Tom comunque".
"T/n". Ci stringemmo la mano e poi lui si girò per andarsene, ma in quell'istante arrivò zio e gli offrì una cena, per ringraziarlo per avermi aiutata.

"Come mai hai deciso di aiutarmi? Non eri occupato con la festa?" Gli chiesi.
"Mi stavo annoiando, così sono uscito fuori per prendere una boccata d'aria e ti ho visto".

Buongiorno💞
Vi devo dare una bellissima notizia, ho postato una nuova storia su Loki, si chiama: Mitologia greca, fatemi sapere con un commento se vi è piaciuto il primo capitolo.
Spero che questa os vi sia piaciuta (mi sono ispirata a Ladybug)🥰

Vi amo 3000❤

🐍 Tom Hiddleston 💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora