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Sequel del capitolo precedente.
Trama:dopo quella sera noti qualcosa di strano nel comportamento di Tatiana.

P.O.V Tom
La mia vita con T/n, anche se era iniziata da poco, era a dir poco spettacolare. Essendo più bassa di me, mi piaceva prenderla in braccio e tenerla stretta fra le mie braccia, ascoltare tutti i suoi pensieri bizzarri, ad esempio quella notte che mi svegliò con una certa urgenza perché doveva assolutamente raccontarmi del sogno bizzarro dove lei cavalcata un unicorno. Le lanciai il cuscino e spensi la lampada, per poi mettermi comodo per addormentarmi, quando sentii qualcosa muoversi, accesi di nuovo la luce e trovai al mio fianco T/n, abbracciata a me, chiuse gli occhi chiedendomi di spegnere la luce, cosa che feci.
Dopo una settimana, decisi di farla conoscere alla mia famiglia, solo che il giorno che scelsi non fu fantastico.

Aspettavo che T/n tornasse da lavoro, mamma e papà erano seduti sul divano affianco al camino, le mie sorelle invece erano in cucina che bevevano un po' di vino per perdere del tempo, mentre aspettavano la mia fidanzata. In quel preciso istante, entrò a casa tutta bagnata T/n, mi avvicinai a lei pronta a dirle dei miei genitori, quando incazzata mi raccontò di come il suo capo il l'avesse licenziata, aggiungendo anche il perché, che secondo lei era insensato. Quando si calmò notò la mia famiglia, imbarazzata sorrise per poi scappare in bagno e darsi una sistemata. Tutto sommato quella giornata fu fantastica, anche se dopo ricevetti un destro da parte di T/n sulla spalla, per la figura della ragazza volgare. Mi feci perdonare con una serata al luna park.

Abbiamo comprato una casa tutta nostra e abbiamo iniziato a decorarla, le pareti furono dipinte di azzurlilla, colore scelto da lei, invece io ho appeso tutti i quadri che avevamo comprato. Abbiamo passato a costruire i mobili, per poi passare tre ore a cercare una maledetta vite che avevo perso per la biblioteca.

La cosa peggiore della nostra relazione, non erano le nostre litigate, tutte le coppie litigano e poi noi non riusciamo a rimanere col broncio, facciamo subito pace. La parte che odio di più è la sera del nostro bacio.
Dopo quella cena di classe, nessuno dei due riusciva a togliersi di dosso Tatiana.

Da quella sera non faceva altro che venire a trovarci, senza chiederci il permesso o rispettando la nostra privacy. Una mattina ero a farmi una doccia, mi stavo lavando i capelli quando sentii il campanello, credevo che fosse il corriere, anche perché T/n aveva le chiavi. Uscii dal bagno correndo e trovai Tatiana. La feci entrare per educazione, anche se avrei preferito lasciarla lì, anzi no cacciarla. Le chiesi il perché fosse lì, T/n non c'era quindi non capivo la sua visita. Lei mi disse che voleva passare un po' di tempo solo con me, senza la mia fidanzata, in quel momento capii che Tatiana ci stava provando con me.
La cacciai, ma non dissi nulla a T/n, altrimenti l'avrebbe uccisa.

Questa sera ho preparato una cenetta romantica, oggi era il nostro anniversario e l'avremmo passato a festeggiare scartando i regali e magari facendoci qualche coccola fra le coperte. Tutto era pronto, avevo passato tutta la mattina alla ricerca della ricetta giusta, presi il regalo che avevo nascosto in un punto alto, così che non potesse trovarlo.
Il campanello suonò e io sapevo fosse lei, così mi precipitai contento ad aprirla, ma il mio sorriso sparii quando vidi Tatiana con un lungo cappotto marrone e dei tacchi. La aprii, questa volta provai a cacciarla, ma lei entrò spingendomi all'interno, si tolse il cappotto e indossava solo il reggiseno e il tanga.
Mi spinse facendomi scivolare sul divano, si avvicinò sciogliendosi i capelli, mentre stavo per alzarmi, successe l'inimmaginabile.

Una piccola mano, si chiuse attorno ai capelli di Tatiana tirandola all'indietro facendole male, era T/n. Quando Tatiana provò a fare esistenza, T/n schivò il pugno per poi darle uno lei dritto al suo stomaco, facendola piegare in due dal dolore.

"Provaci con il mio fidanzato e ti uccidio!" La prese di nuovo per i capelli e la trascinò fuori, senza ridarle il cappotto. Chiuse la porta, per poi andare in cucina affamata.
La raggiunsi, per poi prendere le sembianze di un cameriere e spiegarle ogni piatto, facendola ridere. Userei la sua risata come melodia sonora della mia vita.

Buongiorno💞
Ho scritto questo capitolo in una sera, spero vi sia piaciuto.
Sequel chiesto da:lady_Marvengers

Vi amo 3000❤

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