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Trama:la ragazza silenziosa.

In mensa, mentre il mio amico parlava e argomentava qualcosa inerente alla sua vita privata, o forse la scuola, io non feci altro che guardarlo.
Il cibo si stava piano piano raffreddando, peggiorando ancora di più il suo sapore, ma avevo ben altro da fare che mangiare.

Da lontano ascoltavo la sua risata, lasciando la bottiglietta di plastica sul vassoio arancione, altrimenti si sarebbe strozzato con l'acqua. Si buttò un po' d'aria con le mani, per riprendersi almeno un pochino ed evitare di presentarsi con le guance rosse davanti ai prof, per poi tornare a mangiare il suo pranzo.

Si chiama Thomas e frequenta l'ultimo anno, invece io sono al secondo. Sono una ragazza molto solare e anche pasticciona, quindi tutti mi notato, tranne quelli del quinto anno, quindi per lui io non esisto, per lui sono invisibile.

Il mio amico mi fece spaventare, quando colpì con la mano il tavolo, per poi farmi ridere grazie alla faccia che fece, iniziando a provare dolore. Gli diedi la mia bottiglietta fredda, così da poterla tenere sul palmo aperto e dita, come sostituto per il ghiaccio.

"Io ti parlo di quello che mi è successo a casa mia, per sfogarmi e tu non mi ascolti!" Mi rimproverò.
"Scusa, ripeti questa volta ti ascolterò".

E così feci, ascoltai il suo sfogo personale, per poi dargli un consiglio alla fine. Quando la campanella suonò, segno che la pausa pranzo fosse finita. Lo salutai, mettendo il telefono in tasca, recandomi in classe. Passai le due ore peggiori della mia vita, o almeno era ciò che pensai, fin quando non entrò la prof di francese.

Il nostro prof di arte era rimasto a casa, non si era sentito bene e così ci pensò la nostra cara professoressa di francese a sostituirlo.
A me il francese piace, è una bella lingua, sono molto brava sia nel scrivere che nel parlare, il problema per me è la prof.

Mi mette un ansia tremenda e alla fine quando mi fa qualche domanda, non riesco a parlare, come se qualcuno avesse messo della colla sulle mie labbra o come se non avessi studiato. Ho provato a parlare con la prof, per trovare una soluzione, invece non è cambiato nulla.
Le lezioni private hanno aiutato soltanto il mio accento, ma per la prof continuerò sempre a farle schifo.

Oggi alla comprensione del testo, sapevo le risposte a tutte le domande, a differenza dei miei compagni, avevo una voglia matta di alzare la mano, ma l'ansia di sbagliare, alla fine non mi ha fatto fare nulla. Giuro odio questa situazione, quando cambierà?

La campanella suonò, lasciai la classe, avvicinandomi al mio armadietto. Il mio stomaco brontolò, per fortuna nessuno sentii nulla.
Sistemo i libri, per prendere quelli nuovi nel mio armadietto, quando sento qualcuno toccarmi i capelli, cosa che tremendamente odio, almeno che a farlo non sia una persona a cui io voglio tanto bene, lì la situazione cambia.

Mi girai per vedere chi fosse e davanti a me trovai Thomas. Non riuscii a parlare, non per il fatto che ci fosse lui, ma perché mi baciò.
Un bacio simile a quelli dei film. Si staccò da me, lasciando qualcosa fra le mie mani.

"Ci vediamo dopo".

Mi salutò mentre io diventavo sempre più rossa. Guardai cosa mi avesse lasciato, un piccolo peluche a forma di cagnolino grigio.

Buon pomeriggio💞
Non sapevo cosa scrivere, ma alla fine è venuto fuori questo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

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