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Trama:Tom e T/n.

Tom era un uomo identico a molti altri e anche lui cercava l'amore, pensava finalmente di averlo trovato ma la ragazza dopo due mesi di relazione sparì. Provò a chiamarla, a inviarle messaggi ma la ragazza l'aveva bloccato, in un primo momento si diede la colpa, pensando di aver sbagliato in qualcosa. Se ne fece una ragione e dopo un anno qualcuno suonò alla sua porta alle quattro di mattino, andò ad aprire pensando fosse la sua vicina alla richiesta di qualcosa di urgente, invece ad attenderlo c'era una piccola cesta, con dentro una bambina e il test del DNA che dimostravano che fosse sua figlia.
Alzò lo sguardo e vide la sua ex in macchina, accese il motore e partì, lasciando a lui quell'enorme responsabilità.

Per quanto amasse i bambini, non era pronto a diventare padre e per di più non sapeva neanche cambiare un pannolino, aveva deciso di tenerla con sé solo un mese e poi l'avrebbe data ai servizi sociali, loro erano molto più esperti di lui e sapevano cosa farne di una bambina così piccola, lui invece no e non voleva rovinare la vita a quello scricciolo.
Quel mese passò chiamando la vicina, facendo da babysitter alla piccola, comprando il latte, ciuccio, vestiti e giocattoli, per quanto riguardava la culla, costava troppo così Tom la lasciava dormire sul lettone insieme a lui. Non doveva affezionarsi a quella palla, questo era il suo soprannome per via delle guance rotonde e rosse, alla fine decise di tenere la piccola con sé, ad aiutarlo ci avrebbe pensato la vicina.

Scelse il nome T/n perché secondo lui quel nome significava amore e lui ne provava tanto per lei. Quella peste cresceva sia di numero che in altezza, parlava tanto, solo di prima mattina non aveva voglia di farlo. Molto spesso capitava che arrivavano le tre di notte e la piccola raccontava al padre tutto ciò che le passava per la testa, anche se era stanco, le piaceva ascoltarla e sentirla ridere, quando appoggiava le sue mani sul suo pancino.
Ciò che gli dispiaceva di più per sua figlia era l'essere esclusa ogni anno alla festa della mamma, la piccola cercava di non far notare la sua tristezza mentre gli altri bambini creavano qualcosa per la propria mamma e a lei toccava magari fare matematica o dei disegni.

Ci aveva provato a trovarle una madre, così che non si sentisse più sola, ma le donne che aveva conosciuto non volevano prendersi una responsabilità così grande, altre invece erano schifate dal comportamento di T/n. Gli dispiaceva tanto per sua figlia, ma la piccola riuscì a calmarlo quando una sera gli dedicò un altro disegno. C'erano raffigurate due persone, un uomo e una bambina, dietro di loro c'era una casa e in alto la scritta: ti voglio bene papà.
Salì in camera della piccola, per ringraziarla e darle la buonanotte, come aveva sempre fatto.

Tutto andava bene, ma una mattina, dopo averla lasciata alle elementari trovò davanti alla porta una donna. Gli ci volle un po' prima di capire che era la sua ex, con tono freddo le chiese cosa volesse e la risposta gli gelò il sangue.
La donna era venuta di nuovo, perché voleva portarsi via la figlia e farla crescere in un posto migliore. L'uomo la cacciò ma questa si presentava ogni giorno, la piccola notò la donna e chiese al padre chi fosse, spaventato le raccontò la verità, anche perché se non l'avrebbe fatto lui, ci avrebbe pensato lei. La piccola, curiosa di conoscerla, la invitò a giocare insieme.
Tom pianse vedendo la figlia felice, il suo desiderio era stato realizzato e non poteva farci nulla, se non dire addio alla piccola...
Fingeva di essere felice in presenza di T/n, non voleva che sua figlia si sentisse in colpa per una cosa normale, lei aveva bisogno anche di una madre ed eccola lì.

Arrivò il processo che avrebbe deciso quali giorni Tom avrebbe potuto vedere T/n. Alla fine del processo, nella sala entrò con le lacrime agli occhi sua figlia, correndo verso di lui abbracciandolo. La madre provò a dividermi da lei, ma T/n le diede un morso sulla mano, facendole male.

"Voglio stare con lui!" Urlò guardando il giudice.
"Voglio stare con il mio papà".
"Perché vuoi stare con lui?" Domandò la donna alla piccola, questa si asciugò le lacrime, usando la camicia del padre.
"Papà dice sempre che le persone per essere felici, hanno bisogno di avere una persona al suo fianco, così che da unire entrambe le loro metà e formare un cuore. Per me papà è la mia metà e non posso avere un cuore diviso a metà".

Il giudice prese la decisione, T/n sarebbe stata con il suo papà e la madre poteva andarle a farle visita la prima domenica di ogni mese. Tom e T/n festeggiarono andando alle giostre, per poi prendersi la pizza. Tornanorono a casa, la piccola dormiva in braccio a lui, stanca per la giornata vissuta. La mise a letto, dopo averle tolto le scarpe, la coprì per bene così che non avesse freddo, durante la notte.

"Anche tu sei la mia metà". Le diede un bacio sulla fronte, per poi spegnere la luce e andare in camera sua.

Buon pomeriggio💞
Questo capitolo non ha senso, però mi piace👍 spero anche a voi. Per quanto riguarda i nuovi progetti, posso dirvi che ho scritto solo il primo capitolo e ho scelto una data.

Vi amo 3000❤

🐍 Tom Hiddleston 💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora