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Trama:fratello e sorella.

Odiavo ammetterlo, ma volevo bene a quella pulce. Da una settimana che mamma si comportava in maniera bizzarra, lasciava il castello per dirigersi chissà dove e con sé porta del latte, a cosa poteva mai servirle? Preoccupato ho deciso di seguirla, pensavo volesse scappare, invece trovai una fattoria abbandonata e dentro ad una cesta fatta di paglia, trovai una bambina di soli sei mesi che mi sorrideva. Istintivamente provai a spaventarla con qualche trucchetto di magia, invece che scoppiare a piangere, scoppiò a ridere, per poi addormentarsi. In privato ne parlai con mamma e lei mi disse di aver trovato quella bambina lì, non sapeva di chi fosse, ma aveva capito che la sua vera famiglia non la voleva, così decise di occuparsene, tanto nessuno se ne sarebbe accorto. Mi chiese di mantenere quel segreto, temendo che la bambina potesse morire, io accettai e decisi di aiutarla.

Portai T/n nel castello e la lasciai in camera mia, sul mio letto, a breve sarebbe arrivato l'inverno e non sarebbe sopravvissuta neanche due giorni, in quel capannone. Tenerla all'oscuro di tutti, fu semplice di quanto potessi immaginarmi, aiutato da mamma.
Ammetto che crescere una bambina è più complicato del previsto. Mettere a letto T/n era una vera e propria guerra, ci voleva la ninna nanna di mamma, ma non sempre poteva cantargliela, quindi toccava fare del mio meglio.
I fuochi d'artificio, funzionavano perfettamente e riuscivano a calmarla e io potevo dormire, il problema è quando l'effetto terminava. Lei scoppiava a piangere, facendomi svegliare di soprassalto e immediatamente dovevo zittirla. Ma alcune notti, ero talmente assonnato che non mi riusciva l'incantesimo così mi sono arrangiato e le ho costruito un peluches.

A 14 anni, scoprii le sue vere origini e l'indirizzo dei suoi genitori, ci pensò un intero mese, prima di dare a me e a mamma la notizia che sarebbe partita per Midgard. Non ci avrebbe mai dimenticato, d'altronde noi eravamo la sua famiglia.
Partita per Midgard, ci inviò tante lettere raccontandoci le sue giornate. Aveva un sacco di amici, viveva insieme ai suoi genitori biologici e andava a scuola, come tutti i ragazzi della sua età, mi raccontò che trovò una parte della mia vita, nel suo libro, ovviamente tutto quello che c'era scritto era falso, ma lei non poteva di certo dirlo ai prof, era meglio non attirare l'attenzione.

Ogni martedì lei ci manda una lettera, verso le otto è già in camera mia e quella di mamma, ma questa volta niente. Ho pensato si fosse dimenticata di mandarcela o fosse troppo impegnata, per scriverci e l'avrebbe fatto domani, ma una vocina nella mia testa pensava il contrario. T/n sarà pur strana, ma se prende un impegno, lo portata a termine.
Preoccupato sono andato su Midgard, sapendo che Thor si trovasse nei paraggi, ho rubato dei vestiti, per nascondermi tra la folla. Con un incantesimo, localizai T/n e ciò che vidi mi fece venire i brividi.

Davanti a me c'era T/n con la divisa divisa da cameriera, che buttava la spazzatura, ma com'era possibile? Non ci aveva mai raccontato di aver trovato un lavoro e poi in pieno giorno, lei dovrebbe essere a scuola e non in un bar, cosa stava succedendo?
Un uomo sulla cinquantina uscì dal retro, avvicinandosi ai pantaloni di T/n, dalla tasca prese il portafoglio, togliendole i soldi che c'erano. Quando provò a riprenderli, l'uomo le diede uno schiaffo e io lì non ci vidi più. Diedi un pugno all'uomo, facendogli uscire il sangue dal naso, provò a colpirmi, ma io schivai i colpi, per poi riempire il suo corpo di lividi e sangue.

"Tocca ancora la mia sorellina e ti farò male!" Presi il pugnale e gli graffiai la guancia. L'uomo scappò spaventato e io mi avvicinai a T/n.
"Che ci fai qui?" Mi chiese, mentre io le ridavo i soldi.
"Mi ero preoccupato quando non hai inviato nessuna lettera. Chi era quell'uomo e perché non sei a scuola?" Lei scoppiò a piangere per poi inginocchiarsi e coprirsi il volto dalla vergogna.
"Mi dispiace..."
"Quando ho bussato alla porta dei miei genitori, mi hanno accolto amorevolmente ma poi sono diventati delle belve. Mi tengono rinchiusa dentro casa e mi fanno lavorare in questo schifoso bar, rubandomi lo stipendio e le mance. Quell'uomo era mio "padre". Tutto ciò che ho scritto nelle lettere, era la vita che desideravo".
"Perché non hai detto la verità?"
"Non volevo mettervi nei guai, già ne avete trascorsi troppi tenendo all'oscuro di tutti ad Asgard". La rimisi in piedi, passandole un fazzoletto.
"Torniamo a casa".
"E cosa dirà Frigga quando saprà tutta la verità?" Mi chiese preoccupata.
"Nulla, sarà il nostro piccolo segreto". Le feci l'occhiolino.
"Grazie, fratellino!" Mi abbracciò.

Tornammo a casa, mamma abbracciò T/n vedendola. Ovviamente non avrei lasciato che i genitori di T/n la passassero liscia, possono insultarmi, ma non toccare la mia famiglia. Quando la coppia si trovava all'intorno del bar, io attivai il detonatore e feci saltare in aria quel posto, uccidendo la coppia.

Buon pomeriggio💞
Spero che la os vi sia piaciuta, anche se è molto strana🥰 vorreste una famiglia così?

Vi amo 3000❤

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