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Trama:il vino.

Mi sedetti sugli scalini, toccandomi il collo dolorante. Adesso avevo finito di lavorare e mi portavo una stanchezza addosso, ma dovevo aspettarmi una situazione del genere, d'altronde far parte dei gironi era difficile, ma eravamo anche le guardie più temute e rispettate, quindi per esserlo dovevamo allenarmi e abituarci ad ogni cattiveria proveniente dal mondo esterno.

Il nuovo gruppo, dove c'ero io, era formato da cento ragazzi più meno della mia età, c'erano solo dei mesi di differenza. I nostri insegnati, ci allenavano dalle otto alle quattordici ore. Combattimento corpo a corpo, violenza psicologica, linguaggio del corpo, così da capire ogni segnale e finale c'è la più terribile, ma è necessaria.

Un nostro insegnante sceglie uno di noi, lega in molto stretto i polsi e le caviglie, così che lo studente non si muova. Prende la mazza di metallo e inizia a colpire il povero studente, creando lividi sul suo corpo.
Questo allenamento serve sia alunno che all'insegnante per capire quanta forza ha il tuo corpo ma anche la tua mente.
Oggi, per la seconda volta, sono stata scelta per questa tipologia di allenamento, e devo ammettere che oltre al fianco sinistro e la spalla destra, non mi fa male nient'altro, forse il nostro insegnante ci è andato leggero con me.

Dovrei andare a dormire, solo che prima di farlo vorrei vedere l'alba e guardare il viso stanco delle persone che si sono appena svegliate per iniziare il corso mattiniero, mentre io questa settimana ho quello serale.

Due mani si appoggiarono sulle mie spalle, iniziando a muovere le dita su di esse, cercando di calmare i nodi che avevo dallo stress. Alzai la testa per vedere chi fosse.

"Come siamo gentili". Dissi mentre lui alzava gli occhi al cielo, per poi mettersi al mio fianco.
"Che ci fai qui? Tu di solito prima delle otto non scendi dal letto". Lo guardai.
"Non ho dormito tutta la notte, così ho deciso di farmi una passeggiata, a quanto vedo ti hanno distrutta". Commentò la mia divisa nera sporca un po' di sangue e polvere che c'è in palestra.
"Guarda che questo non è solo mio". Gli feci la linguaccia.
"Vuoi un po' di vino?"
"Si".

Si alzò, avvicinandosi al piccolo tavolino in legno, dove sopra c'era appoggiata una bottiglia di vino e un bicchiere al suo fianco. Prese la bottiglia, versando il vino nel bicchiere, cercando di non riempirlo tutto, altrimenti si sarebbe versato tutto.
Si sedette di nuovo al mio fianco, bevve il liquido, per poi prendere il mio volto e baciarmi, sputando il vino, sotto il mio sguardo stupito.

"Ma che- sei impazzito?" Chiesi mentre lui insilenzio mi guardava.
"Dai è stato divertente". Commentò.
"Un pochino".

Continuò quel giochino, per poi andare a dormire insieme, ritrovando il suo sonno perduto.

Buongiorno💞
Io e le idee strane che mi vengono grazie ad un video. Vi chiedo di essere attivi sia qui che sulle mie due storie, problemi d'amore e il dottore. Spero che il capitolo vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

🐍 Tom Hiddleston 💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora