Blue Dolphins

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Tutta la compagnia si ritrovò a bordo dello Schooner Pride, pronti per questa nuova avventura.
Chris era euforica e la sua allegria era davvero contagiosa, anche se non c'era bisogno di essere contagiati.

La trepidazione e l'eccitazione di essere a bordo di quella nave, era negli occhi di tutti e palpabile intorno a loro.
"Tieni Alice, la crema solare per il viso", le consegnò l'amica, "e vedi di metterla questa volta o ti brucerai di nuovo".
Lis alzò gli occhi al cielo ed prendendo la crema iniziò a spalmarla sul viso.
"Se vuoi ti do una mano", si offrì Jamie che senza aspettare la risposta iniziò a passarle la crema sulle guance.
"Guarda che devi metterla anche tu", gli disse sporcandogli un po' la punta del naso.
"Ah che manina impudente, mi sa che ti metterò in punizione", mormorò.
"Guarda che devi metterla la crema, già il naso è estremamente sensibile, pensa il tuo".
Prese dell'altra crema e la passò su quel viso spettacolare.
"E di chi è la colpa?" la provocò ridendo.
"Non mia!", disse alzando le mani in segno di resa, rubandogli il cappello.
"Mmh non mi sembra, ma mi hai appena fatto ricordare che verrai punita anche per quello!"
Non sapeva il perché ma era estremamente eccitante sentire la parola punizione e vederla uscire da quelle labbra.
Il sorriso miele ritornò ed ammise con se stessa che Lucy aveva ragione su questo. Era davvero fatto con il miele, il suo sorriso.
"Vedremo chi sarà punito, Architetto Sommers", affermò prima di rimettergli il cappello in testa.

"Ragazzi, il comandante", disse Sarah, infilandosi la felpa con il logo della Pride.
Il capitano, un brillante uomo con un delizioso sorriso e con la divisa impeccabile, si affiancò al timone.

Il capitano Steves salutò i suoi cinquanta passeggeri ed iniziò a presentare tutto l'equipaggio ma sopratutto la sua bellissima nave. Iniziò a raccontare l'itinerario e la rotta che avrebbe seguito per poi descrivere le operazioni di goletta, dimostrando diverse tecniche relative all'innalzamento delle vele ed il loro fissaggio.
"Ascolta bene", mormorò Lis a Jamie, "che dopo lo faremo noi".
"Cosa?!? Stai scherzando vero?", rispose guardandola stupito.
"Mai stata più seria".
Jamie sgranò gli occhi e guardando quella buffa ragazza un pensiero si creò nella sua testa.

Prima di te ma come vivevo?

I ragazzi si divisero in due squadre, Lis, Jamie, Helena e Chris, contro Emily, Matthew, Sarah e Josh. Una terza squadra si posizionò sotto il terzo albero, sotto gli occhi curiosi degli altri passeggeri.
Le tre squadre si posizionarono vicino a ciascun albero e dopo l'ordine del comandante iniziarono ad issare le vele.

L'adrenalina si impossessò dei loro corpi mentre sotto le mani veloci, e gli ordini di Lis, la vela si srotolò dando alla luce un bianco splendente con disegni verdi.
Le vele vennero issate in tutto il loro splendore e si gonfiarono grazie ad Eolo, che decise di accompagnarli in quell'avventura.

Grazie all'equipaggio, anche altre vele si dispiegarono ed in pochissimi secondi, la Pride era pronta per solcare l'oceano.

Grazie al vento ed al motore la nave iniziò a muoversi tra gli spruzzi del mare e le grida di gioia di Chris, che in questo primo round vinse la sua squadra. Un applauso riempì l'aria mentre il capitano, soddisfatto, muoveva il timone con esperienza ed orgoglio.
"Sei brava a dare ordini", le disse Jamie.
"Tu li esegui bene, molto bene", lo prese per mano e si sedettero sui cuscini verdi della panca di legno, bianca, ricreata tra lo spazio di un albero maestro e l'altro.
Lo guardò negli occhi e gli mormorò vicino all'orecchio, "Benvenuto a bordo marinaio", e gli scoccò un bacio sul collo.
Jamie non sapeva perché ma quelle parole potevano avere diversi significati.
"La ringrazio capitano", le accarezzò la guancia.

Silenziosa e delicata la nave scivolava via sull'oceano blu. Era meraviglioso trovarsi lì in quel momento preciso, con il tremolio della nave che acquistava velocità, il vero vento tra i capelli, il sole che giocava a nascondino tra le varie vele, due occhioni azzurri che lo accarezzavano.

Si sentiva libero, si sentiva felice.

Guardò di nuovo la fanciulla che era lì seduta al suo fianco e solo ora capiva che non aveva mai amato nessuno, come stava amando lei.

Quel pensiero lo sbalordì e anche non poco.

Si alzò dalla panca ed avanzando verso la ringhiera di ferro, dipinta di bianco, osservò quel meraviglioso dipinto.

Le grandi querce, tipiche di quella zona, adagiavano in una carezza infinita, i loro rami sull'acqua.
La canne di bambù sbucavano da sotto il piccolo molo mentre i pellicani cercavano da magiare, per poi volare sopra le dune.
Il cielo azzurro si specchiava sull'oceano, ed in lontananza il faro, rosso e blu, era il punto di riferimento di marinai e navi.

Un simbolo di sicurezza e di casa.

Ripensò alla lampada a forma di faro che le aveva regalato Lis, e che ora giaceva comodamente, sul tavolino vicino al divano.
Ora riusciva a vedere la vera bellezza di quella lampada, ora capiva davvero il suo significato.
Forse, lì in quel paesino eretto sul mare, aveva trovato molto di più che la semplice libertà.
Forse, tra quelle instancabili onde e quella spiaggia dorata, aveva trovato la sua casa.

"Guarda Jamie", gli disse Alice, affiancandolo, "guarda appena sotto il livello del mare.
Dei splendidi delfini nuotavano veloci vicino alla nave e con salti maestosi balzavano fuori dall'acqua, regalando uno spettacolo unico ai loro spettatori.
I loro versi si fondevano con quelli dei gabbiani e con il suono delicato dell'oceano.

"Poseidone ci sta regalando un vera emozione", dichiarò Lis alzando il mento verso l'orizzonte e respirando a pieni polmoni l'aria salmastra.
Chiuse gli occhi ed avvertendo solo il movimento della nave le sembrava di poter volare. Di nuotare e guizzare tra le onde proprio come i pesci.
"Adoro la maestosità di tutto questo", disse guardando quell'uomo altrettanto maestoso.
"Non è la prima volta che vivi tutto questo?"
"No, non è la prima volta", guardò l'oceano e vide in lontananza l'Arthur Ravenel Jr. Bridge di Charleston.

"A mio papà piaceva andare in barca a vela ed io l'ho sempre seguito", guardò le onde vicino a loro, "mi sento a casa qui".
"Mi dispiace non volevo intristirti", le passò una mano intorno alla spalla, per stringerla.
"Ormai sono anni che è morto ed io ogni tanto vengo qui e rivivo le stesse emozioni che provavo quando navigavo con lui".

"È meraviglioso infatti, lo dico davvero".
Gli sorrise e si strinse forte a lui.

"Grazie per aver condiviso questa meravigliosa esperienza con me", le sussurrò fra i capelli, mandando di nuovo in pieno corto circuito la mente ed il corpo di Lis.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora