Jamie non sapeva dove tenere la mani e giocava con l'accendino. Gli sguardi di compassione misto odio, misto troviamo una soluzione, di Chris, non aiutavano. I ragazzi facevano del loro meglio per smascherare quella situazione che stava diventando insostenibile.
E lei, lei era lì a meno di un metro da lui e non alzava lo sguardo. Il suo corpo proteso verso Chris cercava riparo in quello della sua migliore amica mentre Andrew, sempre con finta innocenza le parlava e cercava di catturare la sua mano. Mano che era costantemente impegnata a fare qualcos'altro.
Il suo cuore si riempì di rabbia ed in pochi minuti terminò la seconda sigaretta. Non sapeva cosa fare: una scenata di gelosia?; prendere a calci quello stronzo?; dire tutta la verità?
Per cosa? Per soddisfare il suo ego? Per rendere più facile la sua vita?
Jamie tutto poteva fare ma non voleva essere egoista con lei, mettendo la sua felicità prima di quella di Lis. Aveva ancora bisogno di tempo e nessuno dei due era ancora pronto a spiegare la verità. Il problema della lettera non era stato ancora risolto.Il pensiero di Daphne fu la goccia che fece traboccare il vaso. Jamie si alzò di botto con le mani che tremavano dal nervoso.
"Hey Jamie, dato che ti sei alzato", iniziò a dire Ian con un sorriso forzato e sguardo preoccupato, "prendi altre buste di marshmallow?"
Il fratello aveva notato tutto, tutti i sentimenti che si agitavano in lui.
"Certo", mormorò semplicemente spostando lo sguardo sorridente su di lei. Almeno, con quel gesto catturò il suo sguardo. Camminò verso il giardino e prese altre buste di marshmallow.Osservò la notte e cercò di calmare il suo animo ferito. Posò gli occhi sulla chitarra di Rik e l'idea più assurda o vincente gli si materializzò in mente: riprodurre perfettamente quella sera.
La prima volta che avevano arrostito i marshmallow.Ritornò con i dolci e con la chitarra che venne consegnata a Rik con la richiesta di suonare le canzoni del concerto di Blunt, il loro primo concerto visto insieme.
Jamie fece appello a tutta la forza che la natura poteva imprestargli e si sedette di nuovo lì.
Ora Andrew parlava tranquillamente con Lis, senza toccarla mentre lei poche volte azzardava a tirare su lo sguardo.Con pazienza e sconforto iniziò ad arrostire il suo dolcino.
Da parte sua Lis era in una bolla di sentimenti contrastanti. Agitazione, stanchezza, nervoso, attrazione verso l'uomo sbagliato, l'uomo che non era il suo fidanzato e per finire si sentiva colpevole di una cosa che effettivamente, grazie ad Andrew, non era successa.La questione però adesso era che una parte di lei voleva assolutamente quel bacio e combatteva con tutte le forze per trascinare anche l'altra parte, quella reticente.
Stava soffiando sulla sua caramella mentre sentiva la canzone di uno dei cantanti preferiti di Chris.
La sua amica che stava cantando, stonando, a squarcia gola nella notte."Lis, ti ricordi? Siamo andati al concerto quasi due mesi fa", le mormorò vicino. "In camera hai la sciarpina che ti ho regalato. Ricordo che conserva anche Jamie"
"Sinceramente no. C'era pure lui?", rispose cercando di scavare nei meandri della sua memoria.
"Sì Lis, c'era pure lui".Turbata guardò il dolcino aprirsi morbido sotto le sue dita ed uno sguardo imprevisto si posò su Jamie. Anche lui stava gustando tutto quel zucchero caldo. A rallentatore vide la labbra piene succhiare il dolce staccandolo dallo stecchino.
Quel movimento innocente l'aveva già visto fare, in una notte persa nel tempo.
Il fuoco caldo e rosso, i rametti consumati nel braciere, una canzone nell'aria e poi lui, con il suo sguardo magnetico ed il sorriso irriverente, Jamie.Jamie che la guardava, che non staccava gli occhi da lei, la sua pelle che brucia. Tutto apparve come per magia, una scena di un film girata solo per loro.
"Ti faccio vedere io", gli tolse dalle mani il bastoncino con ormai il Mashmallow immangiabile e lo sostituì con uno nuovo.
"Lo so come si fa", le mormorò nell'orecchio, inebriandosi del suo profumo.
"Ho visto come hai bruciato la caramella", sorrise al solletico.
"Io ho visto te come l'hai mangiata", le sussurrò mentre con la mano le cingeva il fianco. "Ti prego, Lis, mangiami".Sentiva quella frase nella sua testa e non sapeva che cosa fosse. Un ricordo o semplicemente un'immagine riprodotta dalla sua mente, non più lucida. Soprattutto in quel momento mentre il suo corpo le chiedeva di avvicinarsi a lui, la sua anima supplicava un contatto anche solo banale, casuale, anche un semplice sfioramento.
La sua mente invece era inchiodata, letteralmente bloccata dalla presenza al suo fianco. Mille dubbi, sensazioni fastidiose riguardavano Andrew, il suo sorriso superficiale ed il suo dannato cellulare. Anche ora era sempre intento a guardarlo.
Chi lo cercava? Perché era così distratto se lui era lì con lei?
Ragazzo fantasma, Eva, colleghi.Le parole di Chris e quelle di Jamie riempivano la sua testa con l'unico risultato di far esplodere una potente emicrania.
Si toccò la tempia sinistra mentre anche la pelle marchiata dai punti, ormai spariti, era più sensibile.Non poteva resistere oltre e mormorando qualcosa alla sua migliore amica, si alzò da lì respirando un po' d'aria non mischiata insieme ad altri profumi, avvicinandosi alla riva.
Il rumore delle onde era tranquillo ed anche di notte con la luce del fuoco si riusciva a vedere la schiuma bianca.
Espirò tutta la frustrazione di quella situazione paranormale incatenando il suo sguardo all'oscurità profonda dell'oceano.Non aveva mai toccato l'acqua dell'oceano di notte perché aveva paura, una paura folle di quello che non poteva vedere.
Si tolse lo stesso le scarpe e toccò l'acqua con i piedi mentre percepiva la fine delle note della chitarra.
Rik aveva smesso di suonare forse perché lei si era allontanata, così senza un motivo preciso.Loro non potevano capire la sua confusione, il suo stato d'animo. Vedeva i suoi amici ma non sapeva molto di loro. Vedere Ian e Rachel stringersi era bellissimo da una parte ma dall'altra triste. Non si ricordava di come si fossero conosciuti, non sapeva come si fossero fidanzati.
Avanzò ancora un po' nell'acqua con la paura nel cuore quando una mano calda afferrò la sua.
Era calda, grande e delicata.Solo un tocco delicato ma altrettanto potente da sbatterle il cuore contro la sua gabbia d'acciaio.
Ingoiò la saliva che le si era fermata in gola chiudendo gli occhi, immaginando quella stessa mano, che ora le toccava il braccio, toccarla in mille altri modi.Tutto il suo corpo tremò a quel pensiero.
Spazio Autrice
Scusate per il capitolo, non l'ho riletto, ma oggi il mio pensiero va a Manchester. Un abbraccio, Helena
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Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa)
Romansa.."Sono proprio offesa! Sorvoliamo sul fatto che ti scopi un figo allucinante, va bè gli ormoni sono ormoni e Dio solo lo sa da quanto che non ti fai sbattere, ma almeno il giorno dopo chiama la tua migliore amica, raccontale tutti i dettagli piccan...