Prologo

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Destino

L'insieme imponderabile delle cause che si pensa abbiano determinato gli eventi della vita.

Spesso inteso come personificazione di un essere o di una potenza superiore che regola la vita secondo leggi imperscrutabili e immutabili.

07:29
La sirena di un'ambulanza penetrava l'aria mentre un'intera squadra di pronto soccorso correva, con zaini ed attrezzature, sul luogo dell'incidente.
La divise sfrecciavano tra le auto ferme mentre con una sola occhiata d'intesa il vigile arrivato sull'incidente, non faceva avvicinare i curiosi e preparava la strada per il trasporto del ferito.

07:31
"Chris, Chris parlami", urlava Jamie mentre realizzava che cosa stesse succedendo. E lui era impotente. Totalmente impotente.

"Correva, correva per la strada, io non ho fatto in tempo a frenare", dichiarava in lacrime la signora Monroe, piangendo insieme a Lucy. Era una cliente di Lis, da sempre.

"Centrale sono Richard il medico, sono sul posto. Procedo con la valutazione. Allora, abbiamo una donna, sui 30 anni, evidente trauma cranico con perdita di sangue alla testa", disse in diretto collegamento con la base.

"Cristo Richard, è giovane questa ragazza", affermò l'infermiere, Michael, toccando delicatamente la paziente. "Alice, Alice Helena Lawrence", gli disse Chris.

"Cazzo è la veterinaria del mio cane", mormorò a bassa voce l'infermiere.
"Bene Michael, allora applicati, non c'è più tempo".
"Subito Richard. Alice, Alice mi senti? Senti la mia mano?"

07:32
"Stato paziente incosciente, nessuna attività volontaria. Non risponde né allo stimolo verbale né allo stimolo doloroso. Respiro quasi inesistente ma c'è e non è rumoroso. Non è cianotica", continuava il medico ad effettuare il triage. Un metodo di valutazione per capire la gravità della situazione.

Brividi ghiacciati percorrevano la pelle di Chris mentre le lacrime le solcavano il vis. Il corpo scosso da un profondo tremolio.
"Dio proteggila", mormorava.

"Chris andrà tutto bene, andrà tutto bene", gli disse Jamie stringendo forte il volante.

"Salvala, ti prego, mamma salvala", disse cercando di controllare la strada per non causare un altro incidente.
"Rimani concentrato fratello, ci sono i medici lì con lei ed Alice è una ragazza forte. Mamma la proteggerà".

Una visione di un angelo vestito di bianco, accucciato su una Lis inerme, si ricreò nelle loro menti. L'angelo sorrideva ed accarezzava i lunghi capelli scuri.

07:33
"Sto controllando le pupille. Non c'è presenza di un'anicrosia, ovvero un'asimmetria delle pupille".
"Grazie a Dio", mormorò Michael mentre metteva Lis in posizione di sicurezza. Controllò il collo per vedere eventuali enfisemi e procedette con le manovre per l'immobilizzazione.
"Inserito collare", urlò l'infermiere.

07:34
"Centrale è un Codice rosso, segnalateci l'ospedale più vicino e fate preparare l'equipe", chiese il medico.

"Respira Lis, mio Dio ti prego, continua a respirare", urlò Chris piangendo, il magone stringeva la sua gola, con le sue bastarde unghie lunghe.

"Sono in macchina Chris, sto venendo giù", le disse Jamie per darle forza, per farsi forza, schiacciando il piede sull'acceleratore.

"C'è l'ambulanza, le hanno messo l'ossigeno, non parla".

"Inserito ossigeno, non c'è fuoriuscita di sangue dal naso o dall'orecchio. Il sangue fuoriesce da un taglio sulla parte sinistra del cranio. Pelle pallida, fredda e sudata ma l'attività cardiaca è presente".

07:35
"Procedo con la terza fase", mormorò Michael, porgendo delle garze al suo collega.
Con le forbici vennero tagliati i vestiti.
"Sono sulla ruote 26 Chris, sto arrivando", disse strozzandosi con la sua stessa saliva.
"Ok, io resto con lei".

"Prendimi la protezione termica Alfred".
"Procedo con l'esame completo dalla testa ai piedi centrale, avete trovato l'ospedale?"

"Centrale ad unità25, il Charleston Surgical Hospital, sta aspettando la vostra unità".

07:36
"Frattura costola lato sinistro, polso sinistro slogato, ematoma coscia sinistra", procedeva Richard ad informare la centrale e contemporaneamente l'ospedale.

"Alfred verifica la dinamica con i presenti. La parte del corpo interessata è la parte laterale sinistra".

07:38
"Michael", ordinò il medico, "rivalutazione funzioni vitali".
"Alice, Alice mi senti? Senti la mia mano? Stato incosciente, respiro debole, polso debole, rilevo il movimento del petto. Situazione parametri vitali stabile", confermò Michael.

Le lacrime avevano oscurato la vista di Chris e Lucy chiedeva il perché? Lei doveva vivere, la sua bambina doveva vivere.
Prendi me al suo posto, prendi me.

07:39
Michael posizionò bene Lis e le mormorò , "Resisti, ti prego, non puoi farci brutti scherzi. Non mentre ci siamo noi in servizio. Hai capito Alice? Mi senti Alice? Non puoi rovinarmi la media".

"Procediamo con il trasporto, coprite con la coperta termica", ordinò il medico prima di girarsi verso la folla.
"C'è qualche parente?"
"Ci siamo solo io e Lucy, Alice non ha parenti di sangue, in vita. Il fidanzato è in macchina sulla ruote 26, da Columbia".

07:40
"Mi serve sapere eventuali allergie, se prende delle medicine, sofferenza di patologie".
"Non ha nessun tipo di allergie, non assume medicine, se non si conta la pillola e non ha patologie"
"Ha fatto colazione?"
"Si, subito prima dell'incidente", disse premendosi la mano sulla bocca, un conato di vomito le stava risalendo su per la gola.

07:42
"Centrale stiamo caricando la paziente". Posizionata sulla barella venne inserita all'interno dell'ambulanza.

"Chris, tu vai con loro, io mi occupo della signora Monroe, prima che le venga un infarto", confermò Lucy.

"Jamie sto salendo sull'ambulanza. Ti chiamo appena arrivo all'ospedale".
"Ok Chris, sto arrivando".
"Si Jamie, qui c'è bisogno di te", rispose chiudendo il telefono e stringendo tra le mani il foglio bianco, macchiato di sangue.

La causa di quel tremendo incidente.

Il portellone venne chiuso, la barella bloccata ed Alice collegata ad un monitor che rivelava in tempo reale i suoi parametri vitali.

La sirena venne di nuovo accesa mentre l'ambulanza sfrecciava tra le strade di Charleston, in direzione dell'ospedale.

I minuti passavano e Lis non riprendeva conoscenza. Solo il rumore del meccanico della macchinetta riempiva il silenzio. Il rumore del battito del suo cuore.

Le orecchie erano tutte tese, le anime supplicavano di non sentire quel suono modificato. In peggio.

Chris piangeva e pregava.
Lucy piangeva e pregava.
Jamie si malediceva e pregava.

Tutti erano con il respiro spezzato, con il cuore che batteva all'impazzata, dall'agitazione. Tutti erano stravolti dalla paura, dalla perfida paura di perdere una persona amata.

"Centrale siamo arrivati", comunicò l'autista.
Scendendo dall'ambulanza una squadra di medici ed infermieri presero in cura la paziente mentre venivano trasferiti i dati e le informazioni.

Chris venne bloccata poco dopo l'accettazione, insieme all'infermiere Michael.
"Che qualcosa che posso fare per lei?", chiese Chris, guardando il giovane infermiere.

"Pregare. Pregare che il destino non si prenda gioco di noi e di tutti i nostri sforzi".

"Vi ringrazio per il vostro lavoro, davvero", gli strinse la mano.

"Non è un lavoro, ma una missione. Pregherò per la dottoressa Lawrence, anch'io".

Chris lo salutò ancora con il capo e trattenendo le lacrime, compose il numero di telefono di Jamie.
Ora doveva avvisare i loro amici.

Piegò il foglio incriminato e guardò ancora una volta le porte chiuse della sala di chirurgia.

"Avrebbe preso volentieri a schiaffi, lei stessa, la causa di tutto quel casino".

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora