"Buongiorno Alice! Prendi il solito?"
"Sì, grazie mille Lucy, un bel tè caldo è quello che ci vuole!", rispose appoggiando il braccio sul bancone lucido della caffetteria Lucy's Coffee del centro; a pochi isolati da lì, c'era la sua clinica.Conosceva Lucy da una vita, colazione e pranzo erano assicurati, ed anche il buon umore.
"Stupenda giornata non trovi?"
"Magnifica!", commentò contagiata dalla superba euforia.In quel momento la porta si aprì e la campanella suonò di nuovo.
Il cliente più abitudinario di tutta Charleston aveva appena varcato la soglia della sua seconda casa, con il solito giornale arrotolato sotto al braccio."Buongiorno ragazze!"
"Giorno Jack! Come andiamo oggi?"
"Come al solito Alice, le mie gambe soffrono il cambio di stagione!", rispose l'anziano signore, masticando il tabacco.Alice rispose con un sorriso smagliante guardando fuori dalla vetrata, mentre proprio in quel momento una vecchia mustang blu, stava parcheggiando a fianco alla sua Jeep. Una bellissima auto d'epoca, tirata a lucido.
Lucy, grandi occhi verdi ed argentati corti capelli, era la zia che non aveva mai avuto, essendo figlia unica di genitori figli unici; e proprio la sua unica zia attirò la sua attenzione.
"Allora, finalmente hai affittato la dépendance? Quando arriverà il nuovo inquilino?", le chiese posandole il bicchierone pieno di tè caldo, bollente, appena fatto.
"Lunedì!", mormorò Alice avvertendo una strana sensazione di smarrimento, rendendosi conto che si stava dimenticando qualcosa.
"Accidenti!", esclamò non appena le ritornò in mente il suo appuntamento, quasi mancato. "Devo passare da Charles per comprare la vernice, prima di aprire la clinica", pronunciò con occhi sgranati, guardando l'orologio.
"Forse sono ancora in tempo!"Prese la borsa, le chiavi della macchina e il bicchierone di tè bollente.
"Corro Lucy, ci vediamo per pranzo!", le ricordò correndo verso la porta.
"Ok, allora ti aspetto", le rispose ridendo.La ragazza annuì guardando ancora un secondo la sua zia adottiva quando la vide sgranare gli occhioni e versare il caffè fuori dalla tazza del signor Kindle.
La voce preoccupata con la quale le gridò di fare attenzione, le arrivò ovattata non riuscendo a raggiungere l'obiettivo: avvisarla.
Alice, sentendo quell'urlo si spaventò e si fermò di colpo, ma ormai era troppo tardi; andò a sbattere contro un solido corpo, un petto levigato rivestito con una maglietta nera attillata, bagnata con il tè caldo bollente.
"Oh, dannazione brucia!", esclamò il ragazzo, afferrando la ragazza e spostandola di colpo.
"Io, io mi perdoni, non l'ho vista!", si giustificò mortificata.Alice rimase sconvolta dallo scontro perché non si aspettava certo di andare a sbattere contro qualcosa, anzi contro qualcuno, a dire tutta la verità addosso a quell'uomo.
"Si tolga la maglietta", intervenne Lucy, "e Marc porta del ghiaccio, per favore".
"Non c'è bisogno", rispose il giovane uomo, infastidito.
"Mi scusi", intervenne Alice sentendosi in colpa , "ma in quanto medico devo intervenire. Si tolga la maglietta", gli ordinò infine."Beh, tanto è fradicia", constatò la vittima sconfortata. "Io volevo solo un caffè", commentarono due occhioni neri.
"Mi scusi, davvero, non ho parole", gli rispose guardando il suo viso imbronciato.
"Venga", si sentì ordinare dalla titolare della caffetteria, "si accomodi qui, sul divanetto".
Contro voglia e super infastidito Jamie decise di sedersi e di togliersi la maglietta.
"Quella bevanda era dannatamente calda", brontolò a petto nudo.
"Il mio è il miglior tè caldo alla pesca della zona, ed era appena fatto!", gli rispose Lucy con voce orgogliosa.
"Io odio il tè caldo", affermò il ragazzo, osservando l'anziana donna sorridente.
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Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa)
Romance.."Sono proprio offesa! Sorvoliamo sul fatto che ti scopi un figo allucinante, va bè gli ormoni sono ormoni e Dio solo lo sa da quanto che non ti fai sbattere, ma almeno il giorno dopo chiama la tua migliore amica, raccontale tutti i dettagli piccan...