Scontro II

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"Che cosa stai dicendo?", urlò inviperita Chris, cadendo giù dalla sedia girevole del suo ufficio.

"Ho chiamato l'istituto di ricerca e loro mi hanno detto che Lis non si è mai presentata a quel maledetto appuntamento".
"Ma che diavolo le passa per la testa a quella pazza?", sbuffò mordicchiandosi le unghie, già corte.
"Ora dobbiamo solo capire che cosa fare e poi dopo che l'abbiamo trovata, la tortureremo in due".
"Ci puoi scommettere Jamie ma la mia sarà una vera tortura", sentenziò mentre si riappropriava della sedia girevole.
"Quello che sappiamo di sicuro è che è salita su quel dannato aereo".
"Certo Jamie ed un aereo non sparisce nel nulla", affermò con un piano ben preciso nella sua testa.

"Fammi controllare il sito dell'aeroporto di Washington", mormorò sbattendo velocemente le dita sulla tastiera del pc.

"Che cosa dice?", chiese come un leone in gabbia.
"Il sistema è lento, sto caricando i dati".

La pagina non caricava e l'ira di Chris pompava sangue al cervello.
"Incredibile, non si è presentata al colloquio".
"Sì è proprio da Lis", affermò ridendo. "Mi farà diventare pazzo, già lo so".
"Ma tu sei già pazzo di lei".
"È così Chris, totalmente".
"Allora abbiamo una cosa in comune e adesso non dobbiamo far altro che riprendercela", sentenziò.

La pagina si aprì davanti agli occhi schizzati di Chris, che inserendo i dati del volo poté contrastare che l'aereo era atterrato in perfetto orario.

"È atterrata ma dall'aeroporto si perdono le tracce. In ogni caso tutti i passeggeri sono scesi ed hanno ritirato il proprio bagaglio".
"Quindi è a Washington?", si chiese amareggiato.
"Questo è quello che possiamo intuire ma che non sappiamo di certo".
"Non possiamo rintracciarla tramite la sua carta di credito?"
"Jamie, non sono mica un hacker, sono solo la proprietaria di un'agenzia di viaggi".

"Che cosa facciamo?", mormorò cercando un segno.
"Sicuramente ci verrà in mente qualcosa! Provo a richiamarla".
"Io chiamo i miei fratelli, vediamo che cosa possiamo fare".

***

"Quindi? A quando il lieto evento?"
"Non credo che ti importi", precisò incarognita. "Sai quanto costa questa borsa?"

"Sai che non me frega un cazzo?"
"Io me li guadagno i soldi!"
"Aprendo le gambe?", sbottò incazzata, "Ma dimmi da quanti contemporaneamente, ti devi fare fottere per permetterti una borsa del genere?"
"Sei interessata anche tu a questo lato oscuro?", chiese ridendo.
"No, semplice curiosità anche perché potrei benissimo permettermi quella
borsa ed altro con la mia carta oro", sorseggiò il liquido alcolico, al sapore di menta.

"Anzi", aggiunse notando il risentimento sul viso abbronzato, "non faticherò neanche a comprarmela, mi farò fare un bel regalo da Jamie".

La forza di quelle parole resero livido il viso di Daphne ma Lis non aveva ancora penetrato la sua corazza.
"Sai quanti regali ha fatto a me ed a tutte le sue amichette?", sbuffò ordinando un altro Martini, accarezzando il braccio del pinguino di turno.

Il sorriso lascivo di quest'ultimo mostrava più di quanto volesse nascondere.
"Vedo che ti scopi anche i dipendenti", sputò disgustata.
"Gelosa?"
"Proprio per niente mi basta la lussuria infinita del mio uomo", disse cercando di toccare il tasto giusto, e qualcosa le
diceva che lo stava trovando.

Le labbra serrate di Daphne annunciavano il dolore che riceveva da quella conversazione.

Ti distruggerò pensò Lis ridendo.
"Ti brucia che Jamie abbia scelto me, lasciandoti", disse scoppiando a ridere.
"Se voglio me lo riprendo", la sfidò.
"Mi ha chiesto di sposarlo ed io ho accettato", rimbeccò Lis.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora