Un nuovo inizio

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Il cuscino, morbido e caldo, ospitava il viso semi-addormentato di Jamie. Nulla intorno a lui poteva disturbare il suo sonno, tutto era immobile, tutto era fermo.
Solo l'eco del suo respiro e del respiro addormentato di Lis, vibravano nella stanza.

Si girò sotto le coperte leggere e sfilando un braccio dal groviglio delle lenzuola guardò l'orologio che aveva al polso.
Le lancette illuminate segnavano le quattro del mattino, passate.

Sospirò, perché il sonno lo aveva abbandonato e sapeva già che non sarebbe ritornato facilmente.
Infilò la testa sotto al cuscino, sentendo il profumo dolce di Lis.

Prima di addormentarsi l'aveva penetrata e godette dei suoi movimenti, dei suoi respiri.
Con la sua bocca di miele si era riempito di zucchero e con la voglia estrema di possederla, l'aveva portata al piacere.

Per poi morirne lui stesso.

Non poteva svegliarla, anche se il suo membro si stava rimettendo in allerta.
Stai buono pensò sbucando fuori dal cuscino, dalle lenzuola e dal letto.
Raccolse i pantaloni della tuta e li infilò velocemente senza trovare le mutande. Le aveva perse chi sa dove.

Senza far rumore ammirò quella splendida donna addormentata ed uscì dalla camera da letto.

Non avrebbe mai smesso di ammirarla e di accorgersi di quanto fosse bella. Ogni volta che i suoi occhi si posavano su di lei, se ne innamorava di nuovo.

Raggiunse il soggiorno ed accese la lampada a forma di faro che gli aveva regalato quella meraviglia di Lis.

La notte dei Mashmalloy.

Ritornò con la mente a quella fantastica sera e sorridendo toccò quel faro in miniatura.

Ancora sorridendo infilò la mano nei jeans che aveva lasciato sul divano prima dei baci infuocati e tirò fuori una sigaretta e l'accendino.
E nella semi-oscurità si avvicinò alla porta scorrevole della cucina, che aprì con un semplice gesto, uscendo in giardino.

Le labbra umide ricevettero il bordo della sigaretta e con un gesto ormai conosciuto, avvolsero il filtro di carta. L'accendino sprigionò la sua forza ed il fuoco uscì in tutta la sua bellezza. Un unione perfetta e Jamie poté di nuovo assaporare il gusto di tabacco.

Aspirò quel veleno per il corpo e per la mente ma indispensabile quando doveva riflettere, quando un'idea combatteva, si agitava nel suo spirito.

Quando doveva stravolgere la sua vita, la sua esistenza.
Quando doveva immaginarsi un'altra vita, un altro finale.
Quando doveva ascoltare il suo cuore e non la sua mente, la sua parte razionale.

Come l'aveva già fatto quella sera, nel suo ufficio di Columbia, di più di due mesi prima.

Spense la sigaretta perché non sopportava più quell'odore acre, perché voleva godersi quei nuovi sapori, perché finalmente si poteva godere i suoi tanto ricercati colori.

Amati colori.

A piedi nudi attraversò il prato argentato grazie alla luna ed alle stelle e con infinita felicità si godette il contatto con la sabbia.
Si godette il profumo dell'oceano, il profumo vero dell'estate.

Una leggera pioggia, delicata e quasi invisibile si appoggiò sulla pelle calda del petto, delle spalle e del viso.
Sentì quella bagnata carezza toccargli i capelli, gli occhi chiusi e le labbra sorridenti.

"Da quanto non ti godi la pioggia, Jamie?" si chiese pensando alla sua vecchia vita fatta solo di stress e di niente.

Fatta solo di niente.

Sorrise fino a ridere di gusto, ridere per la fortuna di aver incontrato Lis ma anche per una rivelazione che non si aspettava.

Si era innamorato.

Jamie per la prima volta nella sua vita, si era perdutamente innamorato.
Il suo cuore si gonfiò di pure emozioni, di gioia e di aspettative.
Si apriva per lui un nuovo libro con immensi fogli bianchi e lui era l'inchiostro.

L'inchiostro blu della sua nuova vita.

Non si era mai sbilanciato, non era mai stato vulnerabile, non aveva mai voluto aprire il suo cuore.
Non voleva soffrire, non voleva sopportare quello che fin da bambino aveva subito ed aveva visto subire a sua madre.

Ed invece, Lis, con il suo tenero sorriso aveva lavato via quelle radicate paure, come quella stessa pioggia stava lavando via le sue ultime remore.

Aveva tenuto nascosto il suo cuore a tutti ed allo stesso tempo nascosto a se stesso, incapace di ascoltarlo, incapace di sentirlo.

Lei era tutto per lui, ora.

E questa volta non avrebbe semplicemente girato la faccia dall'altra parte, facendo finta di niente. Era pronto per lei, per il suo amore. Era pronto per diventare finalmente grande.

Con elettricità ed impazienza corse verso casa, perché finalmente sapeva che cosa doveva fare.
Entrò in soggiorno e si fiondò direttamente in camera. Aveva bisogno di vederla, anche solo da lontano.

Non poteva più stare senza di lei.

Lo sapeva, l'aveva sempre saputo ma non sapeva come ascoltare, come sentire davvero le sue sensazioni più intime.
Inspirò il suo profumo che invadeva la stanza e con emozione ritornò in salotto.

"E ora ragazzo mio, è ora di agire".

Si precipitò alla sua scrivania, ed accendendo il pc, il tablet ed il cellulare, iniziò la ricerca di quello che gli serviva.

Un messaggio da parte dei suoi fratelli fece vibrare il telefono.
Lo avvertivano che erano arrivati a Columbia e non vedevano l'ora di rivederlo di nuovo.
Gli voleva un mondo di bene e gli mancavano un casino ma ora il suo posto era lì, con lei.

Scaricò le mail dell'ufficio e contemporaneamente cercò un ufficio libero, da affittare, lì a Charleston.
Aprì il progetto che gli aveva inoltrato Rik, per un nuovo cantiere che avrebbe dovuto nascere da lì a breve.
Lesse con estrema attenzione che cosa gli chiedeva ed iniziò a buttare giù qualche idea per delle nuove villette a schiera.
Guardò la lampada accesa lì vicino e capì per la prima volta la vera bellezza di quella forma, magnifica e potente.
Per creare le sue villette si ispirò a quel faro, simbolo di coraggio e salvezza.

Buona fortuna gli scrisse suo fratello.

E lui ne aveva proprio bisogno, stava per aprire un nuovo studio di Architetti, la prima filiale della sua azienda.

Nuovo passo in un posto in cui non conosceva quasi nessuno e solo per via di una donna.
Se glielo avessero detto un anno prima avrebbe mandato letteralmente a quel paese lo sprovveduto interlocutore.

Ed invece era tutto vero e lui era eccitato come un bambino con il suo primo videogioco, uno scrittore con il suo primo libro.

E lui era un architetto con il suo primo progetto di ville a schiera, sull'oceano, ispirate ad un lampada a forma di faro.

Ne avrebbe avuto davvero bisogno di fortuna, per poter vincere con il suo progetto sugli altri architetti

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora