Scherzetto?

3K 164 2
                                    

Il fumo era appena stato spruzzato ed un drappo nero oscillò lievemente nel vento.

Gli occhi attenti di Mya osservarono i giochi di fumo generati dalle candele, che liberandosi della loro gabbia di cera, danzavano liberi nel salone. Per l'occasione un lampadario argentato, dai disegni ottocenteschi, venne issato sulla pista da ballo; le sottili candele nere giocavano con il fumo dispettoso.

Tony scoppiò a ridere ad una stupida battuta di Ramon mentre Jousha si era unito al gruppo.
Dopo il primo attacco sensuale e possessivo, il miglior amico di Thomas, aveva molto probabilmente cambiato tattica.

Aveva intrapreso la strategia dell'amico del miglior amico; aveva iniziato a lavorarsi Tony per spianarsi la strada.
Come si dice: entra nel cuore del tuo miglior amico ed il successo è garantito.

Mya sbuffò.

Le dita tamburellavano sullo stecchino di plastica bianco mentre un bagliore dorato, sfuggito dalla tela intricata dell'oscurità, attirò prepotentemente la sua attenzione.

Un primo semplice e frizzante attacco, ai suoi polmoni, venne consapevolmente subito.

Con quel senso di apnea misto curiosità cercò ancora quel bagliore fra le maschere, ma niente.

Poteva essere solo il frutto della sua immaginazione? Poteva solo essere il suo inconscio che le gridava chi avrebbe voluto vedere?
E lei, era davvero pronta di sapere chi il suo cuore desiderava vedereveramente?

Decise di non interpellare il suo corpo perché conosceva già la risposta; ogni volta che pensava a lui un fuoco bruciava dentro di lei.

Inspirò profondamente cercando di non confondere ulteriormente il suo cervello. La sua mente si stava annebbiando, ricevendo costantemente segnali discordanti.

Osservò di nuovo Jousha ed automaticamente il sospiro divenne più forte.
Come poteva usare un bravo ragazzo solo per attuare una stupida vendetta? Ne sarebbe stata davvero capace? Avrebbe davvero toccato le sue labbra solo per infierire?

Rigirò di nuovo il chupa chupa in bocca prima di allontanarsi dalla sua inconsapevole vittima, con la classica scusa della toilette.

"Più ridicola di così, si muore", borbottò superando drappi, ragnatele e costumi improbabili.
Stava avanzando nell'angolo più remoto del locale quando il suo cuore perse un battito cardiaco ed il suo povero stomaco si contrasse su se stesso.

Mai più la realtà fu così distorta ai suoi poveri occhi; Mai più di così, il suo cervello ingannatore aveva complottato contro la sua anima; Mai più di ora, il suo cuore avrebbe potuto morire di stupore.

Tutto questo perché non aveva mai osservato, in carne ed ossa, Mr. Darcy.

Un Mr. Darcy biondo con tanto di camicia bianca leggermente sbottonata, farfallino bianco debolmente allentato, giacca blu scuro con il doppio petto, pantaloni beige attillati ed i stivali alti neri.

Il sangue finto sporcava la camicia candida ma non ne toglieva il fascino, anzi lo accentuava.

Il blu scuro della giacca faceva esaltare il biondo dei capelli, rendendo gli occhi due zaffiri.

"È un incubo, questo?", rantolò indecisa sulla parola da usare anche se il significato era inequivocabile; il suo peggior nemico, l'uomo che odiava di più al mondo per via della sua arroganza, era lì, davanti a lei, come l'incarnazione di tutti i suoi più deliziosi e maliziosi desideri.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora