La luce del sole illuminava il Finlay Park, che veniva dipinto dai caldi colori del tramonto. La sua spettacolare fontana circolare continuava a far scivolare l'acqua, sulla sua liscia superficie. A poco, a poco, la città si trasformò, accendendo le prime luci artificiali.
"Hey cazzone! Come stai?", esordì Thomas salutando il suo unico e migliore amico Jousha, giungendo al loro consueto punto d'incontro.
Non che Tom non avesse amici, anzi, era il perno di un'immensa rete di conoscenze. Semplicemente non aveva tempo da dedicare ad un'altra persona, che non fosse Jo. Un unico miglior amico bastava e poteva dedicare tutto il tempo che aveva a disposizione per intrattenere relazioni, focose, con il gentil sesso.
Si tolse la giacca ed allentò un po' la cravatta, sedendosi al tavolino del loro bar preferito, il Long Cocktail Bar.
"Finalmente hai finito di lavorare. È da un po' che ti aspetto!", rispose Jousha con un tono d'accusa ma sorridente.
"E che ci vuoi fare, ho dovuto aiutare mio fratello con una nuova cliente", affermò con uno splendido sorriso sul viso.L'abbronzatura era intensa e rendeva di un biondo oro i suoi corti capelli mentre la camicia azzurra incrementava, a dismisura, i riflessi dei suoi occhi.
Il tratto forte però, quello per cui tutte le donne si fermavano un secondo più del dovuto su di lui, erano le labbra.
Due labbra sorridenti e piene, che diventavano maliziose e peperine all'occorrenza."Sì certo, immagino che servizio hai fornito. Sicuramente molto più che professionale", specificò girando il suo Manhattan.
"Molto professionale!", scherzò incontrando gli occhi verdi della cameriera.
"Un Manhattan anche per me", ordinò facendole l'occhiolino.Gesto innocuo, ma che colpì immediatamente il giovane cuoricino.
"Arrivo subito con la tua ordinazione", mormorò sorridendo estasiata.
"Ti aspetto MaryAnne", biascicò leggendo la targhetta, facendola completamente arrossire.Ultima occhiata al fondo schiena e Tom ritornò a posare i suoi occhi sul fratello d'avventura.
Il viso di Jousha la diceva lunga su quello che stava pensando, ma soprattutto su quello che gli stava per dire.
"Lo sai che c'è il divieto assoluto sul personale di questo bar".
"Guarda che non ho fatto proprio niente", disse alzando le mani.
"Non fare lo stronzo, lo sai benissimo di che cosa sto parlando".
"Guarda che sono stato solo gentile".
"Guarda che questo locale mi piace e non ho intenzione di cambiarlo, perché dobbiamo aver da ridire con le cameriere".
"Sì, sì, ho capito ma sono stato solo gentile", affermò ridendo mentre il suo cocktail gli finiva sotto al naso, da una MaryAnne con una potente palpitazione, un respiro affannato ed un sorriso smielato."Grazie", rispose solo guardando immediatamente Jousha.
Aveva appena distrutto il sorriso della cameriera, ma almeno Jousha non avrebbe fatto un'altra scenata di gelosia.
"Così va bene?", chiese con tono divertito.
"Stronzo", sbottò in risposta il bel moro.
"Cazzone che hai?"
"Niente", rispose girando la cannuccia in silenzio.
"Dai Jo, non fare così, ormai la storia di Daphne buttiamocela alle spalle, no?"
"Sì certo", mormorò.
"Senti se potessi farei tornare indietro il tempo, ma non posso farlo. Vedi il lato positivo, quel bambino sarà ricco"."Questo è poco ma sicuro!", sentenziò l'amico alzando il bicchiere.
"Alla sistemazione del bambino", pronunciò Tom sorridendo.
"Certo e alla nostra solita vita"."Sante parole! Allora stasera ci buttiamo al Miss Penelope?"
"Direi proprio di sì, perché dobbiamo festeggiare", sghignazzarono due occhioni marroni.
"Così ti voglio fratello", mormorò Tom poco prima di scolarsi il primo drink di una lunga serie.
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Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa)
Romance.."Sono proprio offesa! Sorvoliamo sul fatto che ti scopi un figo allucinante, va bè gli ormoni sono ormoni e Dio solo lo sa da quanto che non ti fai sbattere, ma almeno il giorno dopo chiama la tua migliore amica, raccontale tutti i dettagli piccan...