Promesse

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Il regolare respiro di Jamie cullava il suo dolce risveglio. Le membra, stanche e deboli, giacevano tra le lenzuola di seta marrone.
La pelle, sensibile ed arrossata, riposava dopo il ripetuto assalto da parte del suo insaziabile uomo.

Dopo il loro primo atto d'amore, sotto le stelle e circondati dalla sabbia, altri baci vennero rubati, sotto il getto di un'altra bollente acqua.

Quella dolce della doccia.

Recuperarono i vestiti e correndo nudi entrarono in casa, sparpagliando ovunque granelli di sabbia e minuscole conchiglie.
La temperatura alta della doccia non era niente a confronto di quella dei loro corpi e dopo un attento ed accurato massaggio reciproco, fatto di schiuma e bolle di sapone, il gioco erotico tra cacciatore e preda ricominciò.

L'acqua scivolava via, come in una carezza, la sabbia ed il sapone mentre i baci ed i morsi trattenevano l'eccitazione e la voglia di godere di nuovo, insieme.

"Ho ammirato la tua bellezza dalla prima volta che ci siamo incontrati", continuò ad accarezzare Lis ovunque, un bacio, una carezza.
"Io stavo svenendo quando ti ho passato la crema sul corpo", rispose ripensando a quel giorno, "ma ero combattuta".
"E perché? A questo bel faccino non si resiste".
"Sei stato così arrogante che te l'avrei riversato di nuovo, il secondo bicchierone di tè, ma sulla testa".
Jamie scoppiò a ridere "sei proprio una monella!"

Con un gesto rapido la prese tra le braccia e girandola verso le grandi piastrelle grigie, la immobilizzò, utilizzando il suo corpo.

Lis si sentiva morire di gioia e di eccitazione, bloccata contro il muro scuro della doccia, da quel corpo fatto di pietra.

"Ora subirai la mia ira", le mormorò.
Il ventre di Lis premeva contro il mosaico mentre brividi di freddo venivano ricreati dalla lingua di Jamie che scivolava, senza alcun pudore lungo la schiena, per poi giacere sulle natiche.

Natiche che vennero aperte con baci e morsi e poi accarezzate con mani impazzite dal desiderio di toccare e sentire.
Provocanti e dolci parole venivano sussurrate tra i lunghi capelli bagnati mentre le dita massaggiavano ad aprivano la rosa nascosta.
Un petalo per volta si arrendeva al massaggio lento e sensuale, fino a far aprire totalmente quel corpo che bramava piacere.

La tenera e calda carne venne di nuovo penetrata, ma questa volta con più urgenza, con la voglia di far sentire al cuore ed all'anima che erano, lì, insieme.
Niente o nessuno li avrebbe separati se continuavano a baciarsi, ad amarsi.

E così fu.

Finita la doccia, le carezze reciproche continuarono con grandi asciugamani ed un caldo lettone matrimoniale, ospitò quei corpi abbracciati e soddisfatti.

Ora, il giorno bussava alla loro porta e Lis sapeva che nel momento in cui i loro corpi, le loro anime si dovevano separare, il suo cuore ne avrebbe sofferto.
Sarebbe voluta rimanere lì in quel limbo fatto solo di quell'uomo meraviglioso, dei suoi occhi magnetici, dei suoi baci roventi.

"Buongiorno sirena", ad un tratto sentì nell'aria malinconica della stanza.
"Buongiorno mio bel marinaio".
Una risata allegra uscì da labbra che chiedevano di essere baciate e dato che fu quello il suo primo pensiero, Jamie si alzò di scatto imprigionando nel suo abbraccio la Dea dell'amore.

"Sei la mia Afrodite", le disse ammirando la sua bellezza.
Una risata argentina udì come risposta mentre due guance, bianche, si imporporarono all'istante.
"E tu allora sei il mio Adone, dalla bellezza ultraterrena".

Lo guardò in quei occhi magnetici. "Mi viene voglia di te solo guardandoti", le sussurrò affondando il suo viso nel ventre.
Mormorii di piacer annunciavano una rinata voglia di coccole ma i due amanti vennero interrotti, da un piccolo ospite.

Due occhioni verdi con un lucido pelo, nero, saltarono sul lettone.
Il leoncino di casa pretendeva coccole ed attenzioni e con teneri miagolii si adagiò in mezzo a loro.
Morbide carezze vennero date anche a quella piccola ma splendida creatura.

"Cosa facciamo di bello, oggi?" mormorò Jamie cercando di rubarle un altro bacio.
"Tu cosa farai di bello, io devo lavorare", si sotterrò il viso sotto il soffice sorriso.
"Mmh e ci lasci da soli?", scavalcò Hope e si sdraiò sopra la sua sirena.

Lis si sentì accarezzare le gambe e conoscendo perfettamente quello che molto probabilmente poteva succedere, si alzò di scatto, cercando di uscire dal letto.
"Dove pensi di andare?", disse bloccandola, ridendo.
"Jamie, devo andare ad aprire la clinica", rispose con un sorriso, cercando di sedersi.

Peggiorò solo la situazione.

Si ritrovò nuda, avvolta da braccia muscolose e da quel corpo da denuncia, tanto era bello.
Jamie non perse tempo affondò i denti nel collo, imprigionando un seno con una mano e il caldo bocciolo di rosa, con l'altra.

La reazione a quel malizioso contatto fu istantanea, da parte di entrambi.
Brividi di piacere, sensi in allerta, respiro mozzato e sangue più caldo.

Il loro sangue, molto più caldo.

Lis si girò verso di lui e bloccandogli il viso si avventò sulla sua bocca, succhiandogli la lingua e leccandogli le labbra.
Aveva il potere di farlo impazzire con un semplice contatto e godeva di questo potere. Lo avrebbe usato ed usato, perché si rese conto che non poteva smettere di baciarlo, pena la sua stessa sopravvivenza.

"Si, vi devo proprio abbandonare!", replicò prendendo il lenzuolo ed avvolgendoselo intorno al corpo.

Il suono del cellulare si unì agli altri suoni della stanza, le risate dei ragazzi e i miagolii di Hope.
Jamie osservò il cellulare e riconoscendo la musica scelta per il telefono dell'ufficio, dovette rispondere per forza.

"Non mi stai scappando", disse guardandola un'ultima volta negli occhi, prima di rubarle un altro bacio. "Ti sto lasciando andare, ma ricordati bene che la prossima volta che ci incontreremo, sarai di nuovo mia".

"Si, sarò di nuovo tua", mormorò nel suo orecchio per poi allontanarsi.
Raggiunta la porta della camera da letto si girò di scatto e gli urlò prima di scappare verso casa sua, "se te lo meriterai!".

Gli occhi di Jamie si sgranarono ed un sorriso malizioso si ricreò sul suo viso.
"Dimmi che è una cosa seria Adam perché se no ti licenzio in questo esatto momento", disse rispondendo al telefono.

Non aveva potuto controbattere a dovere perché il suo collaboratore aveva già iniziato a scusarsi ma sulla sua lingua, si depositarono già mille dolci ed eccitanti torture, che le avrebbe fatto subire.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora