Sguardo

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Le due giovani ragazze stavano scherzando ricordandosi i vecchi ricordi, vissuti insieme.
Ringraziando di poter ancora stringersi, di poter ancora ridere insieme.

Presto uscirò di qui pensò sorridendo.
Espirò quel bel pensiero e si sistemò meglio sui cuscini, posando una mano sulla parte sinistra della testa. Constatò che mancava una bella ciocca di capelli.

"Oh mio Dio Chris, ho i capelli corti qui sopra", le disse con voce sconvolta.
"Ti stanno già ricrescendo ed in ogni caso non toccare, ci sono i punti", la guardò con sguardo ammonitore.
"Sono orrenda e sarò costretta a comprarmi un cappellino", le rispose immaginando già vari modelli.

"Non sei orrenda e poi sì, facciamo shopping! Nel frattempo se vuoi ti posso dare questa fascia per i capelli che ho nella borsa", disse alzandosi in piedi piena di entusiasmo.
Guardò Alice e lacrime di felicità le rigarono le guance.

Il sorriso di Lis si trasformò in tenerezza.
"Scusami non dovrei piangere ma sono felice davvero, sono troppo felice che sei sveglia".
"Non piangere Chris, sono qui", disse emozionandosi anche lei aprendo le braccia.
Chris si sedette sul bordo del letto e la strinse forte.
"Non piangere Chris sono qui e non ti lascio più".
"Promesso?", le guardò i profondi occhi.
"Promesso!", le rispose accarezzando i delicati capelli biondi.
"Mi sei mancata Chris", il sorriso di sua sorella era davvero contagioso.
"No, Lis, tu sei mancata ed a tutti".

"A proposito di tutti: ma dove si trova quell'idiota del mio fidanzato?", chiese notando effettivamente la sua assenza.
"Andrew giusto?", le chiese Chris agitata, cercando di contenere il disgusto che provava per quel verme.
"È stato qui prima ma tu dormivi, più tardi passa di nuovo, ha avuto un'emergenza a lavoro".

Fisioterapista del St. Francis Hospital, seguiva le riabilitazioni del reparto ortopedia ma anche diverse case di riposo per anziani.
"Io dovrei essere più importante ma un'emergenza può succedere", sentenziò mettendo su un bel broncio.
"In ogni caso quella Eva, proprio non mi piace".

"È già successo proprio questo", mormorò tra sè Chris allontanandosi dal letto. Maledetto Andrew, maledetta botta alla testa, maledetta amnesia.

"Cosa hai detto?", la guardò con occhi curiosi.
"No niente, anche a me non piace Eva, lo sai", le disse innocentemente. Non stava facendo niente di male. Stava solo dando un suo giudizio, una verità che le aveva sempre detto. Stava rivivendo la vita di un anno prima.

Guardò il broncio di Alice ed alzò gli occhi al cielo. Eliminare di mezzo Andrew sarebbe stato il suo obiettivo primario. Sospirò piano e cercò di togliere quella brutta espressione dal suo viso grazioso.

"In ogni caso hai visto che bei fiori, sembra una serra questa stanza", cambiò discorso indicando i mazzi di fiori o il cestino di lavanda.

"Il cestino di lavanda è il mio preferito", indicò con il dito, casualmente.
Il bianco fine del cestino veniva risaltato dal lilla acceso della stoffa e dal viola della lavanda. Un cuoricino di legno scendeva lungo il centro del cestino.
"Semplicemente romantico", dichiarò guardando quel capolavoro.
"Per favore Chris puoi metterlo più vicino? Vorrei sentire il profumo".
"Agli ordini capo, effettivamente potevo scommettere che ti piaceva questo, rispetto a tutti gli altri".
"Se non mi conosci bene tu, chi se no?", rise prendendo in mano il cestino. Il profumo delicato della lavanda raggiunse i suoi sensi, diffondendole tranquillità.

"Adoro il profumo della lavanda, è così rilassante", chiuse gli occhi e lasciò che quel profumo le toccasse l'anima.
Con le mani toccò il cuoricino bianco del cestino prendendo tra le mani il bigliettino.
Aprì la busta ed un biglietto, scritto con un elegante calligrafia, si materializzò davanti ai suoi occhi.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora