Sono qui adesso

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Senza fare nessun rumore Lis, superò la camera da letto di Jamie e trattenendo le lacrime ed i singhiozzi, seguì il piccolo sentiero di sabbia per raggiungere il cancelletto di casa.
Dal cottage non giungevano rumori particolari ma Lis, sinceramente, non aveva voglia di sentirli.

Quei rumori.

Così iniziò a correre svoltando l'angolo del cottage e superando il cancelletto a velocità record. Si sarebbe rinchiusa in camera sua e avrebbe dato sfogo alla sua frustrazione, sapendo benissimo che poteva contare solo sulle sue forze.

Tuttavia, uno scontro non preventivato, bloccò la sua corsa. Un corpo solido e forte la catturò, tra le braccia muscolose.
"Il nostro destino è scontrarci Lis".
Un sorriso arrogante era perfettamente adagiato su labbra invitanti.
"Fossi in te non riderei", sentenziò inspirando il suo profumo di uomo.
"Ti stavo aspettando. Perché sei scappata via?".
A parte il battere dei loro cuori, intorno a loro si potevano udire solo il rumore della natura. Lo scroscio delle piccole onde, la leggera carezza del vento.

"Mi sembrava che tu avessi un altro tipo di impegno", disse cercando di superarlo, con aria seccata.
"L'unico impegno che ho è con te", le cercò la mano ma Lis fu più veloce ed ancora indignata, per la scena assistita, si allontanò.
Se non poteva procedere verso casa, poteva sempre ritornare sulla spiaggia.
L'importante, in quel momento, era poter respirare aria pulita e non solo il suo profumo.

Stordiva la sua mente, confondeva i suoi pensieri.

"Lis, non scappare da me", le disse seguendola sul sentiero, illuminato dalla luna.
"Non sto scappando, sto solo cambiando strada".
"Dai, dottoressa Lawrence, mi ha capito benissimo", mormorò raggiungendo il suo viso.
"Forse sono io, Architetto Sommers, che non ho capito voi", gli rispose guardandolo.
"Ascoltami Lis, lei non è niente. L'ho fatta salire sulla macchina, insieme a quel fastidioso chihuahua e l'ho rispedita al mittente".
"Povero Chihuahua mi fa pena, ma non è questo il problema".
"Mi sembrava che il problema fosse lei".
"Certo, ma c'è ne uno ancora più grande!", rispose guardando intorno a lei ma non vedendo niente.
"Allora dimmelo il problema, perché prima di lei eri sdraiata sotto al mio corpo e stavo leccando il gelato sulla tua pelle".

Una sensazione di soffocamento ed eccitazione ritornò in lei, forte come sbatteva forte l'onda sulla riva. Il corpo reagì immediatamente a quelle parole, ma soprattutto al ricordo di quei baci dolci al gusto amarena.
Si leccò le labbra diventate all'istante secche mentre un caldo piacere riemerse dentro di lei.

Calmati Lis, mantieni la concentrazione.

Ingoiò a fatica la saliva e con voce roca, per via del desiderio di lasciarsi andare misto alla paura di soffrire, gli disse qual era il vero problema.
"Quando te ne andrai da qui, Jamie, ritornerai da lei, ritornerai dove l'hai rispedita".
Gli occhi azzurri si stavano riempiendo di lacrime mentre due occhi neri erano in balia di forti sentimenti contrastanti.
"Il problema è che non resterai qui con me ".

Allontanarsi da te? Come mai potrei? pensò Jamie guardando quella meraviglia.

Alzò una mano verso quel bellissimo viso e con dolcezza infinita la raggiunse e le baciò la guancia. Sentire quelle labbra irriverenti sulla pelle era una dolce tortura, che Lis non riuscì a fermare.
"Sono qui adesso Lis, sono qui adesso", le mormorò tra i capelli.

"E domani Jamie? Domani non ci sarai".
L'avvolse nel suo caldo abbraccio cullandola, ammirando insieme la via lattea.
Quella sera il cielo era pulito, senza nuvole e regalava una vista stupenda dei suoi più preziosi gioielli, le stelle.

"Sono qui Lis, sono qui per te", le mormorò di nuovo vicino all'orecchio.
Un lungo brivido di piacere ricoprì tutto il suo corpo mentre il costante martellio del suo cuore non le permetteva di pensare con lucidità.
Si svincolò dal suo abbraccio e si avvicinò alla riva, con il respiro corto.

"Non posso Jamie, non posso restare con te questa notte e poi non saperti con me domani".

Una voce calda la raggiunse. "Domani".

"Non ci è dato sapere che cosa succederà domani, ma dobbiamo vivere il presente, finché possiamo".
Posò le sue mani calde sulle braccia esili di quella stupenda donna e la girò verso di sè , cercando di capire i suoi pensieri, le sue emozioni.
Sentiva il suo giovane corpo vibrare tra le sue mani ed il suo respiro agitato.

"Dio, quanto sei bella".

Le passò una mano fra i morbidi capelli e con amore infinito le accarezzò la guancia, riuscendo a catturare il suo sguardo.
Avvicinò le labbra al collo delicato ed era finalmente felice di poterlo di nuovo baciare.
"Parlami Lis".
"No".

Si staccò con dolore da lui e togliendosi le paperine, si avvicinò alla riva, toccando l'acqua con i piedi.
"Sei birichina", si tolse le scarpe ed incurante di bagnarsi i leggeri vestiti, la seguì.
"No e tu sei, sei... non mi viene neanche in mente cosa sei!", sbuffò dal nervoso e si allontanò ancora, avanzando sulla riva sentendo l'acqua bagnarle le caviglie, tra le piccole onde.

"Vivere il presente", mormorò all'oceano.
Jamie sorrise al suo sguardo imbronciato e raggiungendo quel viso stupendo le disse, "Sono tuo, Lis. Solo tuo".

Quelle semplici parole entrarono nell'anima di Lis con la violenza di un uragano e stravolsero il suo perfetto equilibrio.
Lo stesso effetto lo sentì anche il cuore di Jamie, dato che non era pronto a quella rivelazione.

Tuttavia, era così e Jamie era ben felice di quello che aveva detto, di quello che sentiva.
Che sentiva per la prima volta per una ragazza.
L'acqua argentata, intorno a loro, lambiva le cosce nude di Lis ed i pantaloni beige di Jamie.

"Il destino mi ha portato qui da te", le baciò la guancia.
"Il destino, ha scelto per me ed io ho seguito il suo richiamo", le strinse forte il corpo contro il suo, facendo aderire la schiena al suo petto.
"Avevo bisogno di colori nuovi e tu mi hai dato tutto questo", le affondò i denti nella tenera carne della spalla, assecondando il movimento, all'indietro, della sua testa.
"Sono entrato per puro caso in quella locanda e tu eri lì", le succhiò la pelle argentata del collo, sentendo il corpo di Lis sciogliersi sotto le sue mani ed aggrapparsi alle sue braccia.

"Il tuo profumo, il tuo sorriso mi hanno stregato come se tu fossi una sirena ed io il mal capitato marinaio".

"Jamie", riuscì solo a mormorare Lis, completamente eccitata ed in balia del desiderio, della voglia estrema di lui.
Il suo cuore era un groviglio di emozioni indefinite mentre il suo corpo voleva solo un'unica cosa.

Morire di piacere fra quelle braccia forti.

"Si, Lis, si sono qui e devo dirti una cosa importante". Si posizionò davanti a lei mettendole le mani sul viso.
"Mi sono perdutamente perso di te, Alice Helena Lawrence".
Gli occhi di Alice si ingrandirono, riempiendosi di desiderio, aprendo le labbra per dire qualcosa. Forse una confessione, forse la sua confusione.

Jamie si precipitò a soffocare qualsiasi cosa potesse uscire da quella bocca, tira baci.
Posò le labbra su altrettante labbra calde e bisognose di amore. Improgionò il labbro inferiore tra i denti mentre lo succhiava con forza proprio con la stessa forza con cui le onde sbattevano contro i loro corpi.

Erano in perfetta sintonia con l'oceano, due forze diverse ma altrettanto forti, altrettanto magiche.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora