Agognante risveglio

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"Io non ti sto facendo niente dammi il costume e ti lascio", ordinò Lis.
"Sono io che detto le regole ora", replicò Jamie liberando la testa e toccandole il collo con i denti.
"Cosa vuoi?", chiese totalmente rapita da lui, dal suo profumo e dal suo tono di voce.

"Uno scambio", il respiro caldo creava delle vere scariche elettriche dentro la sua parte intima. Aveva una voglia dolorosa ma per niente al mondo lo avrebbe confessato a quell'arrogante.

"Io non scendo a compromessi", gli rispose cercando di afferrare di nuovo il costume con l'unico risultato di finire di nuovo nel mare.
Riemerse nuotando con l'intenzione di annegarlo, quando la palla venne scaraventata su di lei.
Dovette giocare per forza in modo da non far trapelare la sua irritazione dai risvolti erotici.

Si avvicinò furtivamente a lui che giocava tranquillamente a pallone. Notò le sue mani libere e poi il suo sorriso impertinente.

Si guardò intorno cercando il costume non notando il suo avvicinamento.
"Non lo troverai mai se cerchi nel posto sbagliato!", le sussurrò intercettando il pallone destinato a lei.

"Cosa vuoi, Jamie?", gli chiese notando ora che Andrew si stava sbarazzando dei suoi amici.
"In cambio del costume?"
"Sì", rispose disperata.
"Un'intera giornata con me, domani, solo tu ed io", le disse nascondendosi dientro di lei.
"Ok, va bene ma ora dammelo".
"Ci penso io", le rispose solo scomparendo nell'acqua.

Lis con gli occhi vedeva Andrew cercare di uscire dal gruppo scalmanato che lanciava acqua, pallonate e corpi tra le onde mentre con il corpo sentiva le delicate dita, di quell'uomo impossibile, legargli il costume.

Polpastrelli che premevano e graffiavano la sua carne ormai rovente, ormai al limite della sopportazione, prima di sentire di nuovo il vuoto intorno a lei.

"Andrew hai parlato di qualcosa di interessante?", chiese con la mente annebbiata e con la sua anima corrosa.
La sua vocina rossa implorava di mantenere quel contatto peccaminoso fino al raggiungimento dell'estasi, al quale mancava davvero poco mentre quella bianca non sapeva più che cosa pensare.

Il paradiso esisteva solo quando lui era presente e quando i suoi assalti non potevano essere percepiti?

"Sì, del più e del meno", gli disse abbracciandola. Il corpo subì quell'attacco però gli occhi azzurri di Lis rimasero incatenati in due occhi neri, penetranti, che lanciavano dei veri lampi di gelosia, sbucati di nuovo tra le onde.

Gelosia percepita ed apprezzata dal suo cuore incatenato. Gelosia capita dal suo comportamento minaccioso, dal modo in cui si era fermato, dal modo in cui non muoveva un solo muscolo se non quello vicino alla grossa vena del collo.
Gelosia accolta nel suo cuore con trionfante gioia ed anche con provocante malizia.

Vuoi giocare con me, architetto? pensò volendolo punire per lo scherzo del costume. Giochiamo.

Lo guardò dritto negli occhi con un lampo di sfida e strinse forte contro il suo corpo Andrew.
Un semplice abbraccio, quello che anche due fratelli si potevano dare. Un abbraccio sterile perché da quel contatto Lis non percepì assolutamente niente.

Niente era quello che provava nei suoi confronti e niente, forse, aveva più da dargli. Quell'abbraccio però fu utilissimo perché gli servì a due cose: a capire che effettivamente non provava più dei sentimenti per Andrew, indipendentemente dalla sua memoria, e fece, letteralmente, impazzire Jamie.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora