"Cristo Jousha, non ci posso credere!", affermò Thomas congelato.
Cazzo si era avverato il loro peggior incubo! Scopare e beccarsi poi un marmocchio.
"Daphne veniva in palestra all'Antares, ogni lunedì pomeriggio, fino a qualche mese fa".
"Ed ora eccoci qua", gli rispose rivedendolo dopo tanti mesi."Sei tu il vero padre del bambino", confessò finalmente.
"Cazzo Jo, è lei quella impallata con il maculato?"
"Si era lei".
"Perché tormentare mio fratello, allora?", chiese guardando Daphne imbestialito.
"Perché io lo amavo".
"Lo ami ma ti facevi sbattere anche da lui", sputò indicandogli l'amico.Lis sospirò di sollievo, perché la sua battaglia era finita, anche se adesso l'amico di Tom aveva qualche problemino.
"È successo Tom e adesso che intenzioni hai?"
"Crescerò il bambino con l'aiuto di Frankly, lui ha bisogno di un erede per non disperdere la sua fortuna, fra i parenti che bramano solo la sua morte".
"Il bambino sarà l'unico erede, adottato, del suo impero".
"E tu", sentenziò Lis, "la sua unica tutrice"."Incredibile", mormorò Thomas evidentemente scosso ed incredulo.
Il suo cellulare iniziò di nuovo a squillare, ma questa volta era Ian.
"Per fortuna sei tornato nel mondo dei vivi, fratello".
"Che cosa sta succedendo Tom? Ho miliardi di chiamate tue, di Jamie e di Lis", chiese confuso.
"Hai finito di lavorare?"
"Sì".
"Allora vieni subito al Fort Jackson Golf Club".
"Perché lì?"
"Perché non crederai a quello che sto per raccontarti, un casino pazzesco!"***
"Scusami Chris", mormorò Lis stravolta, parlando dal cellulare di Thomas. Il suo era morto due ore prima.
Era seduta, nel sedile posteriore della Jeep di Ian, e stava cercando di placare l'incazzatura della sua migliore amica.
Più che offesa, furibonda se non oltraggiata.Aveva lasciato Jousha seduto a quel tavolino a parlare e parlare su quello che era successo con Daphne.
Erano saliti in macchina al volo e con velocità si erano diretti verso Charleston.
Nessuno dei due gemelli volle lasciarla ripartire con un aereo, anche perché non c'era un volo immediato e poi chi si prendeva la responsabilità di lasciarla di nuovo libera?
Jamie li avrebbe ammazzati e non c'era tempo da perdere.La giornata era volata, anche se in alcuni momenti la clessidra del tempo, si era fermata.
Chris aveva dovuto letteralmente lottare con Jamie per non lasciarlo partire, presentandosi a casa di Lis con pc e munita di telefono carico.
"Ho dovuto far finta di chiamare tutti gli hotel, ostelli e motel di Washington per tenere buono Jamie".
"Ti ringrazio Chris e scusami ancora ma ho realizzato appena atterrata a Washington che stavo facendo una cavolata bella e grossa"."Certo che era una cavolata colossale ma ora sei rinsanita?"
"Sì, lui dove si trova?"
"È sulla spiaggia che sta litigando al telefono con qualche receptionist".
"Tu dove sei?"
"Abbiamo superato adesso il cartello con la scritta Charleston. Siamo a casa"."Preparati Lis perché credo che non basterà una semplice tortura".
"No, questa volta non credo proprio".***
Il pomeriggio era finito e lui, con tutti i suoi colori caldi, morì di nuovo nell'oceano.
"Al diavolo tu e tutta la vostra privacy del cazzo", urlò Jamie, chiudendo il telefono in faccia al receptionist all'hotel Four Seasons.
"Dannazione Lis questa me la paghi", sbraitò ai gabbiani che giocavano vicino al piccolo molo.Le onde instancabili dell'oceano continuavano a baciare la sabbia e ad accarezzare gli assi di legno conficcati nella terra. Qualche airone pescava tranquillo vicino alle canne immerse nell'acqua, ormai scura.
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Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa)
Romantizm.."Sono proprio offesa! Sorvoliamo sul fatto che ti scopi un figo allucinante, va bè gli ormoni sono ormoni e Dio solo lo sa da quanto che non ti fai sbattere, ma almeno il giorno dopo chiama la tua migliore amica, raccontale tutti i dettagli piccan...