Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa)

Impertinente ricatto II

Il motore della Mustang cantava mentre usciva dal cortile in direzione del Lucy's Coffee.
Il vento accarezzava i loro capelli scuri mentre l'imbarazzo stava uccidendo Lis.

Jamie si era cambiato in pochissimo tempo, infilandosi una maglia attillata blu militare e jeans chiari, molto chiari ed anche molto aderenti.
La medaglietta era sempre al collo e sempre nascosta dalla maglietta.
Prima o poi sarebbe riuscita a toccarla, a leggerla.

Lei era ridicola con le sue ballerine blu, prima comunione e la canotta a righe. Con i pantaloncini di jeans sembrava proprio una matricola, pronta per il campeggio.
Guardò l'oceano scorrere vicino alla macchina con l'idea di quanto fosse stata stupida a non scegliere un vestito più ricercato. Magari con i tacchi alti, pensò la sua vocina rossa. Così saresti sicuramente caduta con il primo tombino, rispose quella bianca. Meglio così, per quella mattina aveva già vinto il primo premio per la goffaggine dell'anno.

"A cosa stai pensando?", le chiese la voce che era stata creata solo con l'obiettivo di torturare la sua anima ed i suoi ormoni.
"A niente", rispose come una bimba colta sul fatto.
"Mmh, stavi sicuramente pensando a qualcosa che non ti aggrada in questo istante".
"Ah sì, Mister so tutto io e perché?"
"Perché stavi aggrottando la fronte e quando lo fai..", sei stupenda pensò ma rispose, "la tua mente sta elaborando un pensiero contorto. Ed ero solo curioso di sapere che cosa potesse essere questa cosa, che non ti soddisfa".

A Lis si aprì la mascella notando come il suo discorso avesse fatto, completamente, centro.
Non rispose alla sua domanda con la verità, ovvero, che voleva aver indossato un altro vestito per lui, ma gli pose un suo quesito.
"Mi conosci così bene?", i suoi occhi si posarono sulle labbra sorridenti.
"Ormai ti conosco molto bene, Lis", le rispose mangiandola con lo sguardo.

"Come così bene?", si incuriosì.
Hai una cicatrice nell'inguine destro ed ogni volta che facciamo l'amore, la lecco, pensò come possibile risposta ma mordendosi il labbro preferì andare su qualcosa di un po' più soft. Doveva rimanere calmo con tutti i muscoli sotto controllo se voleva resistere fino a sera.

Lei poi non aiutava per niente con la canotta a righe che fasciava il suo seno gonfio ed i corti pantaloncini che mettevano in bella mostra le sue lunghe gambe.
"Sto ancora aspettando", lo rimbeccò incrociando le braccia e gustandosi la scena di un Jamie senza parole. Quando mai ricapitava!

"Sì, ok, non ti farai mai in vita tua un tatuaggio perché hai paura degli aghi", la guardò di sfuggita.
"Beh questo non c'entra sono stata un mese in ospedale, sicuramente sarà venuto fuori che odio gli aghi".
"Ah la dottoressa Lawrence è scontenta. Mmh vediamo", mormorò parcheggiando l'auto e spegnendo il motore.

Si girò verso di lei, verso quei occhi pieni di sfida e lanciò un po' di cartucce: fai la collezione di fari; odi il caffè; bevi solo tè caldo alla pesca e tè freddo al limone; adori il sushi ma preferisci in assoluto il sashimi al salmone; hai paura dei film horror; mangi il gelato alla stracciatella ma impazzisci per quello all'amarena, ti porti sempre dietro un maglioncino, anche in piena estate", disse indicando la maglia bianca sul sedile posteriore mentre scendeva dall'auto appoggiandosi alla portiera.

Vide il suo sorriso bloccato ed gli occhi basiti. Ridendo le diede il colpo di grazia, "potrei stare qui tutto il giorno ma ti dico solo che hai una cicatrice sull'inguine destro".

Rise divertito notando il suo completo sbigottimento ma soprattutto le sue guance piene di rossore. Adorava, impazziva letteralmente, sapere che era lui la causa di quel rossore.

"Vuoi sapere altro o basta così?", le chiese facendo il giro della macchina per aprirle la portiera.
"Sai della mia cicatrice?", esclamò incredula con le gambe molli dall'imbarazzo, riuscendo comunque ad uscire dalla macchina.
"Ti ho infilato il pezzo di un bikini, Lis!", le mormorò nell'orecchio mentre chiudeva la portiera dietro di lei. Sentì il suo respiro spezzarsi e godette di questo.