Colori

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La tavolozza dei colori era davvero enorme e Alice non sapeva proprio che colore poteva scegliere per la dépendance.

Avrebbe evitato tutta quella serie di colori che includevano il rosa, il lilla, il fucsia ed il rosso. Colori troppo forti e personali.
Il verde ed il giallo no, come l'arancione, troppo cameretta. Azzurro baby, neanche.

Un bel guaio. Non voleva lasciare il bianco, perché era troppo impersonale.

Charles la guardava tranquillo con l'aria di chi vedeva quello sguardo perplesso e dubbioso, ogni santo giorno.
Si guardarono negli occhi, dubbiosi lei e comprensivi lui.
Si morse il labbro e sorridendo anche un pochino, esclamò con un tono più interrogativo che decisivo, "Un blu scuro Navy".

L'uomo aprì il suo sorriso sgangherato, annuendo soddisfatto.
"Ottima scelta Alice!"

Sì, avrebbe scelto un blu scuro per la parete del soggiorno, mentre un beige chiaro per la camera da letto.
I mobili bianchi e le decorazioni marine avrebbero finito di decorare le stanze. Voleva ricreare l'ambiente rilassante del mare.

"Ok, ho scelto", disse sorridendo, "sì, andranno benissimo!"

L'ottimismo aveva fatto capolino su quel bel volto. Ora, doveva solo cercare di darlo sulle pareti. Il nuovo inquilino sarebbe arrivato tra due giorni e lei aveva tutto il tempo per sistemare ogni singolo dettaglio.

Charles infilò le latte in uno scatolone insieme al rullo ed al kit completo per verniciare.

"Vedrai Alice, sarà una passeggiata", la incitò sorridendo.
Con occhi preoccupati ed un sorriso poco espressivo esclamò "Speriamo Charles".

Tuttavia, prese lo scatolone con super positività, pagò e si sfiondò in clinica dati che i suoi piccoli pazienti l'aspettavano.

Niente e nessuno poteva fermarla quando si metteva in testa qualcosa e sicuramente, non l'avrebbe fermata un po' di vernice colorata.

***

In quello stesso momento, Jamie, stava tranquillamente passeggiando sulla spiaggia; non aveva resistito oltre.

Dopo la colazione aveva semplicemente attraversato la strada principale di quel paese e togliendosi le scarpe e la calze, toccò dopo tantissimo tempo, la sabbia calda.

Era una sensazione indescrivibile, collegata ad un ricordo lontano, vissuto anni prima; un ricordo incastonato nella sua tormentata infanzia.

Chiuse gli occhi ed inspirò l'aria salmastra dell'oceano. La brezza leggera sfiorava il suo viso procurandogli un piacere immenso. Era da una vita che non lo avvertiva. Adorava il mare, ma ogni volta che il suo sguardo si posava su quella meraviglia, rimaneva sbalordito.

Ogni volta era come la prima volta.

Come quando da bambino sua mamma era riuscita a portarlo al mare.
Quel giorno rimase per sempre impresso nella sua mente. Non poteva essere altrimenti. Primo figlio di una famiglia povera, anche il solo pensiero di toccare la sabbia e giocare con l'acqua era come vincere un giocattolo nuovo, alla fiera di beneficenza.

Indescrivibile.

Dopo anni di duro lavoro, studi e sacrifici, ora quel bambino era diventato un uomo, con un bel lavoro, realizzato professionalmente e con ogni confort, ma nel cuore non dimenticava mai gli insegnamenti di sua madre; madre single, abbandonata dal marito a crescere tre figli.

Riusciva ancora ad emozionarsi davanti a quella distesa dorata e all'acqua cristallina, provando una sensazione di benessere.

Oggi, avrebbe fatto solo quello. Ricordarsi di sentirsi bene.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora