Attimo infranto

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Il tempo si era fermato.
Il continuo fluire d'istanti, si era inceppato.
Quell'attimo senza tempo, vissuto con infinita emozione, reso di cristallo puro e prezioso da due anime gemelle di nuovo vicine, venne frantumato in pochi secondi.
Un castello di sabbia spazzato via da una folata di vento, un soffione cresciuto in un campo di fiori, soffiato malamente.

Non si può raccogliere un soffione nato tra le margherite per poi soffiarlo a metà. O si soffia come si deve o si lascia quella perfezione, creata dalla natura, intatta.

Quelle due paia di labbra non si toccarono mai perché in quel preciso momento qualcuno infilò delle chiavi nel portoncino bianco, lasciando i due ragazzi senza respiro.

Due visi perplessi si girarono verso l'entrata principale della casa, increduli. Chi cavolo aveva le chiavi di casa?

Andrew.

Due occhi verdi, sorridenti, entrarono in casa di Lis con un sguardo radioso. Attenti e vispi trovarono la sua fidanzata e l'architetto, seduti sul tappeto.
Un lampo di gelosia, di orgoglio ferito e di odio profondo nei confronti di quel bastardo architetto, si manifestarono su quel viso angelico.

Il suo sguardo divenne scuro ed infiammato per via di quella scena non concepita nella sua mente, nel suo piano di fare una super sorpresa a Lis.
Una Lis imbarazzata che si stringeva​ l'album delle foto contro il petto e che lo fissava stupita. "Andrew", disse semplicemente con tono sorpreso.

Un saluto imbarazzato che non venne minimamente calcolato perché tutta l'attenzione venne concentrata sull'intruso, sul suo nemico.
Un intruso che sorrideva tranquillamente appoggiato con la schiena contro la base del divano. Un nemico che non aveva nessuna intenzione di farsi da parte.
"Che ci fai qui?", gli chiese con tono nervoso.
"Lis mi ha invitato a guardare le foto di famiglia, ti vuoi unire a noi?" Il tono irriverente era alle stelle.

Il suo sguardo si spostò sulla ragazza, "che ci fa lui qui?", lasciò il portoncino di casa aperto e si avvicinò al tappeto. Sguardo deciso e tono secco.

"Stavamo guardando le vecchie foto", rispose chiudendo l'album infastidita dal suo tono. Sapeva benissimo che stava per fare una cosa decisamente non appropriata alla situazione.
Stava per baciare Jamie, nonostante fosse fidanzata con Andrew.
Non si sentiva bene e non si sentiva a suo agio in quel momento mentre quei due uomini si scrutavano, si osservavano come se fossero due leoni.
Due leoni pronti a combattere per marcare il territorio.

"Hai finito presto di lavorare", si alzò adirata per il suo comportamento.
"Sì ho finito il turno e sono corso qui da te", le rispose sorridendo mentre guardava con falsità il terzo incomodo.

"Bè mi sembra che Chris ci stia chiamando", rispose mentendo.
Era una bugia bella e buona ma non poteva resistere oltre, lí dentro, con quei due così vicini.

Era davvero inconcepibile rimanere calma e con il respiro controllato se stava vicino a Jamie, figuriamoci con Andrew che la scrutava come se volesse riprenderla per qualcosa.
In realtà Lis si sentiva estremamente in soggezione perché secondo quello che percepiva e quello che non ricordava, lei era davvero dalla parte del torto.

Lei che era fidanzata ma che flirtava con il suo inquilino! Ma che cosa le stava succedendo?
Uscì velocemente dalla porta di casa seguita a ruota da un fidanzato sorridente e gentile, che chiacchierava da solo sulla giornata trascorsa ed era curioso di sapere la sua.

Sentì Jamie chiudere casa mentre lei toccava già la stradina di sabbia. La notte era scesa e con lei una miriade di stelle giocavano tra di loro a chi splendeva di più.
Lis ammirò sono parzialmente quello splendore. Con la mente in subbuglio e l'anima divorata da diversi sentimenti individuò il suo obiettivo, la sua ancora di salvezza.

Chris.

Si precipitò da lei sentendo sotto le scarpe la sabbia dura ma allo stesso tempo morbida.
"Lis, sei arrivata giusto per..", iniziò a dire non riuscendo a terminare la frase. La visione di Andrew, con un finto sorriso, destabilizzò la sua lingua.

Lis si sedette fra Chris e Sarah ma il suo inseguitore fu veloce ad infiltrarsi e si adagiò sulla sabbia a fianco a lei.

Stecchini con marshmallow vennero passati agli ultimi arrivati, tra le chiacchiere e le risate di tutta la compagnia. Battute e risate che cercavano di smorzare la tensione palpabile di quel momento.
Nessuno si aspettava di vedere Lis accompagnata, o meglio, inseguita da Andrew.
Tutti quanti speravano in un altro finale, in un altro fine serata.

Il fuoco davanti a lei scoppiettava e le lunghe fiamme rosse lambivano i teneri bastoncini di legna, che cadevano consumati da quella stessa fiamma, nel braciere.
Le scintille gialle e rosse si sprigionavano nell'aria e salivano nel nero della notte, verso il cielo.
Il dolce crepitio veniva interrotto da piccoli scoppi imprevedibili.

Gli stessi scoppi imprevedibili che torturavano il suo giovane cuore. Aveva sperato di trovare un po' di tregua all'aria fresca ma non si sentiva meglio, seduta sulla spiaggia, vicino all'oceano immenso.

No. Non con un Andrew tranquillamente e falsamente allegro che si gustava le caramelle arrostite ma soprattutto dalla visione diabolica che era appena apparsa sulla scena.

Il suo cuore iniziò a consumarsi, arso da brucianti fiamme, sotto il perenne sguardo micidiale di quell'uomo.

Jamie raggiunse il gruppo muovendosi delicatamente e molto lentamente. Dovette far appello a tutta la sua buona volontà, pregare l'universo affinché gli donasse la forza di non uccidere a suon di pugni, il verme che viscidamente cercava di circuire la sua Lis.

Dannato Andrew, dannata amnesia.

In silenzio si sedette sulla sabbia, davanti a lei. Un braciere pieno di fuoco, pieno di calore li separava. Sospirando tutta la frustrazione scivolata su di lui per il bacio mancato, rifiutò il marshmallow per infilare qualcos'altro tra le labbra indiavolate. Il filtrino di una sigaretta.

Con un gesto secco della mano azionò l'accendino ed inspirò il gusto di tabacco.

Le lingue di fuoco giocavano davanti a lei coprendo e poi scoprendo la sua preda, ai suoi occhi.

Il marshmallow di Lis si finì di arrostire e con gli occhi bassi gustò quella delizia mentre Jamie avrebbe voluto gustare lei.

Espirò il fumo bianco notando che la voglia di prendere a sberle il verme, non stava diminuendo ma aumentava d'intensità.

Come aumentava d'intensità il nervoso che si stava impossessando del suo corpo. Buttò il mozzicone di sigaretta nel braciere e senza pensare prese un'altra sigaretta.
Stesse mosse, stesso risultato ed il gusto di petrolio ritornò nella sua bocca.

Fissò il suo sguardo in quello di Andrew e senza preoccuparsi di nessuno iniziò ad odiarlo, minacciandolo con astio.

Presto, molto presto bastardo, ti farò mangiare i miei pugni.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora