Ira

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Il vestito nero era morbido a contatto con la sua pelle ed il pizzo con i fiori tortora rendeva il tutto, estremamente elegante. L'intreccio sottile dei fili neri non celava la sua pelle ricoperta da un piccolo colorito, donato dal sole.
Quel velo dorato ricreato dal calore estivo esaltava la sua figura, attirando lo sguardo fra la trama intrigante del corpetto.
Le sue forme generose venivano coperte dalla stoffa nera ma non nascoste. L'occhio attento del suo ammiratore le avrebbe notate, ammirate e desiderate.

"Oh Lis", farfugliò Chris uscendo dal suo camerino precipitandosi da lei.
"Meravigliosa", scandì lentamente.
Contemplò l'immagine allo specchio di sua sorella e scoppiò a ridere.
"Vedo già la bava scendere dalle labbra di Jamie. Che qualcuno salvi i poveri stolti che si avvicineranno a te, quando indosserai quell'abito".

Consegnò i suoi acquisti alla commessa che era giunta in suo aiuto, tirando una gomitata alla modella svampita che aveva di fronte.
"Non ti dovevi provare un semplice pagliaccetto rosso?"
"Oh sì, devo provare anche quello!", le rispose con un sorriso contagioso.
"Era ora che ti comprassi qualcosa di provocante, anzi dopo facciamo un giro nel reparto dell'intimo", ordinò chiudendola nel camerino e passandole il pagliaccetto rosso.

"Non devo comprare nient'altro Chris", rispose al suo attacco.
"Certo come no, sotto a quell'abito che cosa ti metti? I calzoni di mio nonno?".

Una risata la raggiunse da dentro il camerino insieme ad un piccolo urletto di euforia ed eccitazione.
Lis si era appena immaginata un Jamie affamato mentre le sfilava le auto reggenti.

"Allora mi serviranno anche delle scarpe nuove", esordì euforica.
"Ben detto sorella! Allora muoviti che abbiamo altri due piani di negozio da setacciare!"

***

L'oggetto dei pensieri, abbastanza peccaminosi di Lis, stava ultimando di rifinire il colore alla parete del secondo piano.
Staccandosi contemplò la sua opera e trionfante posizionò, in maniera definitiva le due grandi librerie di legno scuro. Incorniciavano perfettamente la parete dando la possibilità al padrone della stanza di sfoggiare libri e manuali sul campo dell'architettura nonché piccole riproduzioni, in ferro, delle opere più belle realizzate, sparse per il mondo.
Non mancavano all'appello la Torre Effeil ed il Teatro di Sidney.
L'empire State Bulding faceva bella mostra di sé con i suoi colori ramati ed i riflessi del bronzo.

Ogni cosa avrebbe trovato il suo posto naturale, mentre sotto gli occhi felici di Jamie il suo nuovo regno, stava prendendo forma.
Posizionò la fotocopiatrice nell'angolo vicino alla scala mentre il boccione dell'acqua trovò il suo posto ideale fra la grande scrivania di legno chiaro da architetto e la vetrata che dava sull'oceano.

Ogni volta che si sarebbe seduto, a disegnare un nuovo progetto, avrebbe visto il mare. Non vedeva l'ora pensò tutto eccitato.

Tolse il nylon sporco di colore piegandolo ed armato di spugnetta e sapone, iniziò a togliere le sue amate gocce di colore.

***

"Argentato o nero lucido?"
"Non lo so. Sono un po' indecisa".

Il dubbio amletico riguardava due paia identiche di calze fini, nere.
Il disegno della confezione rimandava un riga ricamata e lucida sul retro della gamba che svaniva sotto la gonna.
Sexy ed elegante.

"Prendo quelle totalmente nere".
"Ne prendo un paio anch'io, voglio proprio vedere Rick sconvolto e fuori di sé".
"Come va la convivenza?"
"Oh Lis è bellissimo. Svegliarsi tutte le mattine insieme ed alla sera addormentarsi, senza dover poi separarci di notte".
"Sono davvero felice per te. E Rick è sempre timido?"
"Guarda non farti ingannare dal suo atteggiamento tutto serio, tutto impostato".
"Uuu, qualcuno allora è focoso".
"Quando siamo soli, è tutta un'altra persona, non ha paura ad esternare i suoi sentimenti e ti posso affermare che è molto focoso".

Guardò le calze argentate e prese anche quelle. "Ha qualcosa da abbinarci?", chiese sorridendo.
"Waw Chris tutto il pacchetto?"
"Guarda che è per te, Lis", la rimbeccò lasciandola a bocca aperta. Iniziò a ghignare prendendo in mano un corpetto di pelle nero con il tanga abbinato, ed una piccola cerniera sul davanti. Il reggicalze era integrato ed il tanga si poteva anche slegare ai lati.
"Chris ma non mi serve, tanto non metto il reggiseno con quel vestito", le mormorò imbarazzata.
"Guarda che è il mio regalo per il tuo compleanno".
"Io non metto quel coso che hai in mano", mormorò con le guance in fiamme.
"Sai come ti vorrà mangiate il tuo toyboy".
"Chris non è il mio toyboy", mormorò ricordandosi di quell'uomo meraviglioso nel suo letto.

S'immaginò con i polsi legati distesa sul letto e con quel demone sopra il suo corpo, che bramava il piacere.
Un ricordo di una notte passata le ritornò in mente. Aveva gli occhi bendati ed anche le mani da dei nastri, morbidi, neri. Jamie la schiacciava contro il letto della dépendance con il suo corpo. Intorno a loro le lanterne accese e dentro di loro il fuoco.

Un piacere inatteso, invase il suo corpo mentre la sua mente si deliziava di quel ricordo bollente e peccaminoso.
Il suo corpo, il suo cuore l'avevano sempre riconosciuto. Lui le scaturiva emozioni, sentimenti forti e prepotenti. Aveva amato più volte quell'uomo ed ora la sua mente stava iniziando a ricordare, a collegare tutti i pezzi. Un solo pensiero spinse prepotente tutto il resto.

"Ha sofferto tanto, vero?", mormorò tremando.
I suoi occhi bagnati da quella potente rivelazione guardarono quelli tristi di Chris.
"Da impazzire Lis, come nessuno di noi", le strinse il braccio.
"Non mi sono ricordata di lui. Lui che è sempre stato il mio ragazzo".
"Non è colpa tua Lis".
"Ha continuato lo stesso a starmi vicino, nonostante Andrew", affermò tremando capendo l'enormità dello sforzo che aveva fatto.
"Ti ama Lis, più di quanto non puoi immaginare".
Gli occhi azzurri scattarono verso Chris, con una nuova determinazione.
"Ho bisogno di vederlo subito, di stringerlo", disse prendendo tutto quello che c'era sul bancone.
Il corpetto, l'intimo, le calze e dei polsini abbinati.

Infilarono tutto dentro alle buste insieme ai vestirti e ridendo, un po' per la felicità ed un po' per l'imbarazzo corsero fuori dal negozio.
Felici come due monelle salirono sulla Jeep di Lis, divertendosi come un tempo. Lanciarono le innumerevoli buste sul sedile di dietro e con le lacrime agli occhi si abbracciarono.
"Mi sei mancata".
"Anche tu tesoro".

Si strinsero forte e sulle note di una vecchia canzone di Bonjovi, It's my life, partirono di corsa.
"Ti porto dal tuo toyboy che poi scappo dal mio".

Con il sorriso sul viso accarezzava il volante immergendosi nel traffico cittadino del centro. Un'altra giornata estiva si era conclusa e le strade erano invase dai cittadini di Charleston ma anche dai turisti.
Le stradine erano piccole e pittoresche.
Le due ragazze chiacchieravano di tutto e di niente come solo due amiche potevano fare.

All'improvviso la risata di Lis si bloccò di botto. Chris attirata da quel silenzio innaturale guardò la sua migliore amica, con gli occhi infuocati e successivamente seguì la direzione del suo sguardo.

Sgranò gli occhi mentre la mascella si apriva di scatto. Non aveva fatto in tempo a dire niente che le ruote della Jeep accelerarono per poi inchiodare stridule, davanti al dehor di un bar.
Con gesti rapidi vennero inserite le quattro frecce ed abbandonata la macchina in mezzo alla strada.

Lis si era sganciata la cintura di sicurezza e con il viso distorto dall'ira scese dall'auto.
Dietro di loro le macchine iniziavano a suonare, essendo quella una stradina a senso unico.

Chris poté solo alzare gli occhi al cielo mormorando, "oh mio Dio, qui finisce male, molto male".

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora